IL MATERIALE
DEL CRIMSON CIRCLE
La Serie
della Scoperta
SHOUD 5:
“KHARISMA 5” – con ADAMUS, canalizzato da
Geoffrey Hoppe
Presentato
al Crimson Circle il 31 dicembre 2014
www.crimsoncircle.com
Traduzione di Gioia Villa
Io sono quello
che sono, Adamus del Dominio Sovrano.
È magico.
Davvero magico. La musica, il momento, tutti voi. Grazie, cari Yoham. Lo faremo
di nuovo, quindi non rilassatevi troppo. Hmm.
È magico. Oh!
Perché … (una Shaumbra gli porge una tazza di cristallo piena di caffè) Oh, mia
cara! Oh, mia cara!
SHAUMBRA 1: Con
coraggio e audacia ti porgo…
ADAMUS: Una
tazza degna…
SANDRA: … una
tazza di cristallo.
ADAMUS: … di
un Maestro.
SANDRA: Caffè
e crema.
ADAMUS: Sì. Ahh!
Grazie. (il pubblico applaude) Niente tazze di carta economiche o di plastica
per un Maestro. No. No. Cristallo … cristallo vero.
EDITH: È
quella di Leslie? (Adamus fa spallucce; qualcuno dice “No”)
La Magia
ADAMUS: È
magico, cari Shaumbra, perché mentre la musica suonava hanno scaricato tutto.
In realtà l’hanno scaricato da giorni – per alcuni di voi addirittura da
settimane – ma dovete ascoltare la musica. Dovete sentirla. Ah, dovete
proprio ascoltare la musica.
Tutto ciò che
non è stato scaricato del tutto prima, lo è stato ora. Questa è la bellezza
della vita. In realtà voi non dovete affrontare il tran tran, la monotonia e la
noia dell’esperienza della vita quotidiana perché le cose si svolgano in modo
lineare. Arriva proprio così. Tutto ciò di cui parleremo oggi nello Shoud è già
stato fatto attraverso la musica, cioè mentre la musica suonava. In quel
momento rilassante ti sei dimenticata del tuo braccio rotto, mia cara. Ah, che
possa guarire in fretta e che per un po’ tu non rompa altre parti di te. (qualcuno
ride)
SHEEMA: Beh, grazie.
ADAMUS:
(ridacchia) Sì, “Beh, grazie.” (altri ridono) Che entusiasmo. In questo bel
momento c’è la magia, è tutto qui, tutto. Tutto ciò che riguarda questo Shoud, ogni
frammento di saggezza, tutto ciò che riceverete – è già qui. Ecco la
bellezza della vostra vita quotidiana. È già qui. È già stata scaricata o sta
avvenendo adesso; ‘scaricata’ significa che passa nella vostra consapevolezza.
Vi rendete
conto che non c’è davvero nulla per cui lottare, nulla per cui combattere,
nulla cui aspirare nel vecchio modo in cui lo facevate. È molto semplice.
A questo
punto il bello è che dovete ascoltare la musica. Tutto entra, viene scaricato…
(Adamus sorseggia il suo caffè) Oh, molto buono. Ora puoi buttare via (si
rivolge a Linda) la brodaglia che beve Cauldre.
Tutto è già
stato scaricato e ora la bellezza è fare esperienza della musica e ora potete
farne esperienza in un modo leggermente diverso: con più gioia, in modo più
aperto senza cercare di tirarci fuori qualcosa ma solo ricevere ciò che è già
presente. Andando avanti la vita sarà così e potrete vivere sapendo dentro di
voi che è già presente e poi fate esperienza in un modo molto più gioioso.
So che alcuni
di voi hanno fatto l’esperienza di cercare di ascoltare la musica o una lezione
o il toning o la musica delle campane di cristallo cercando di ricavarne qualcosa:
temevate di perdervi qualcosa. Non sarà così, perché è già qui. È molto bello,
è molto semplice, è molto pulito.
Ora mentre
ascoltate la musica e vi sentite a vostro agio dovete ottenere ciò che
definireste una reazione emotiva perché non state cercando di ottenere niente
da lei, non cercate di farne qualcosa e non cercate di far sì che vi guarisca o
vi curi. Ora potete godervela e basta e potrete avere ciò che definireste una
reazione emotiva o sensuale alla musica. Potete davvero mettervi comodi,
rilassarvi e godervela.
La reazione
emotiva è qualcosa con cui molti di voi hanno un problema – un minuto prima cercate di ottenere una reazione emotiva
e il minuto dopo cercate di non avere
una reazione emotiva; un attimo prima cercate di sentire qualcosa e subito dopo
cercate di chiudervi perché sentite troppo – di colpo, tutto ciò
cambia. Ora la reazione emotiva e sensuale è solo un aroma – il vostro aroma.
L’aroma. È un
bell’estratto che inserite negli ingredienti della vostra vita. Ora è un aroma
che aggiunge un gusto speciale e unico – il vostro gusto – alla vostra vita.
Ah! Ora potete aggiungere l’ingrediente dell’ emozione e soprattutto della
sensualità a tutto ciò che fate perché sapete tranquillamente che è già
presente.
Alcuni di voi
ora stanno pensando un po’ troppo – “Ma come avviene?” Beh, posso dirvelo io. È
il modo naturale in cui accadono le cose. È il modo naturale in cui dovrebbero
accadere. Voi non dovreste lavorare duramente e lottare tanto.
C’è già. Che
sia un lavoro, una visione interiore o una realizzazione, qualsiasi cosa sia
c’è già. Ci torneremo sopra entro la fine dello Shoud, ma rendetevi conto che
c’è già.
Addio Al Vecchio
È stato un
anno interessante. Abbiamo iniziato l’anno… (il microfono va in distorsione) ho
un bel vocione oggi. In fondo abbiamo iniziato l’anno congedando praticamente
tutti, dicendo che era arrivato il momento di andarsene, di andare via. In cima
alla collina ho chiesto a tutti di andarsene. Ho chiesto anche a chi ci
guardava on-line di uscire dalla stanza o dalla casa.
È stato un
modo simbolico per dire, “O m’impegno, prendo quest’impegno verso la mia
illuminazione o torno nel vecchio mondo, ai vecchi modi.” Nessun giudizio. In
realtà non importa, ma è stato un atto simbolico per dire: “Siete pronti? Siete
davvero pronti?”
Eccoci qui. Non
è una coincidenza che stiamo facendo Shoud molto speciale nel corso di
quest’anno. Oh, siamo agli sgoccioli ma è ancora quest’anno. È davvero perfetto
non farlo nell’Anno Nuovo. È come nei fermalibri – all’inizio dell’anno
abbiamo detto, “Per favore, se non siete pronti andatevene “ e poi abbiamo
passato tutto l’anno a sentirlo dentro, a permetterlo, “Siete pronti?” – e
ora, in queste ore finali siamo qui a prendere la decisione finale, definitiva.
In realtà è una decisione che tutti voi avete già preso.
Ora usiamo quest’opportunità
e forse c’è qualche sensazione di paura ma usiamo quest’occasione per dire un
vero e proprio addio al vecchio sé limitato, al sé pauroso, al sé umano
lineare, al sé che doveva identificarsi con un certo passato, al sé che si
chiedeva cosa sarebbe accaduto in futuro. Usiamo quest’opportunità per dire
davvero addio all’essere persi, al sentirsi confusi e al chiedersi cosa accadrà
dopo. Usiamola come un’opportunità per dire addio al dubbio. Oh, il dubbio è
una coperta brutta e puzzolente ma voi continuate a portarvela in giro. Perché?
Perché? Voi mi chiedete il perché. Io vi chiedo perché. Perché? Perché mai
volete trascinarvi dietro la coperta del dubbio che è vecchia e grottesca? Lei
vi fornisce un certo grado di comodità.
Credo che
rappresenti uno strano tipo di consolazione. Voi pensate che se non dubitate di
voi farete qualcosa, agirete come non dovreste. Così create solo un limite. Il
dubbio è un po’ come il vostro sistema di frenata. Dovete dubitare di voi, dovete
buttarci dentro il dubbio solo per essere sicuri. Usiamo questo momento anche
per dire addio al dubbio.
Ve lo dirò in
termini molto umani, in termini molto lineari. Cos’avete da perdere? Se vi
liberate del dubbio, se non restate incastrati nel dubbio qual è la cosa peggiore
che potrebbe accadervi – farete qualcosa di bizzarro come diventare un Maestro?
Se vi liberate dal dubbio, hmmm, lascerete che la vostra luce brilli? Avrete il
carisma? Lascerete uscire il vero voi?
Il dubbio è
come una prigione. Il dubbio è un limite e molti di voi si sono abituati al
dubbio, a questo demone, a questo fantasma; vi siete abituati a lui al punto da
accettare che c’è e che continuerà a ritornare, quindi non farete altro che
lottare contro il dubbio.
Potete
liberarvene proprio ora. Potete togliergli ogni tipo di credibilità, ogni tipo
di energia. Voi vi libererete dal dubbio.
Come voi
dubitatori sapete bene, il dubbio vi toglie moltissima energia. (Adamus ridacchia)
Dubitare di voi vi sottrae moltissima energia. Vi risucchia l’energia. Il
dubbio è un parente del virus dell’energia sessuale. Quando il dubbio vi entra
nella mente, in un certo senso la paralizza e poi entra e scende più in
profondità. Il dubbio diventa sempre più brutto e poi voi non fate nulla perché
continuate a dubitare di voi. Non fate neppure… non fate proprio nulla. Vi congelate, vi bloccate. Non ne
vale la pena.
Che anno è
stato nel dire, “Siete davvero pronti per l’illuminazione incarnata? Siete
davvero pronti? “ Avete avuto un intero anno per prendere in considerazione
tutto ciò, per pensarci sopra e per sentirlo dentro di voi.
Nel corso degli
anni ci sono stati momenti in cui avete potuto sentire la vostra passione in
modo molto profondo. Un giorno sapevate
che era reale e il giorno dopo arrivava il dubbio. Il giorno dopo c’era il “Ma
cosa sto facendo?” e il giorno successivo continuavate a paragonarvi agli
altri. Il giorno dopo pensavate ancora da dove siete venuti, pensavate al
vostro passato e a tutte le cose stupide che avete fatto e avanti così. Il
dubbio si mette proprio di mezzo. Uh-uh.
Amici miei,
dopo un po’ finisce per essere un modo di vivere bizzarro – tra la passione per
la vostra realizzazione e tutti i dubbi. In queste ultime ore dell’anno diciamo
addio a tutto ciò – beh, alcuni di voi dall’altra parte del mondo sono già nel
nuovo anno ma per un attimo tornate qui, da questa parte del calendario. Usiamo
questo momento per dire addio al dubbio.
Ora chiederò
al mio gruppo favorito in tutto il mondo, agli Yoham di accompagnarci con la
musica e mentre suonano usiamo quest’opportunità per dire addio.
Dire addio – un
momento prima suona davvero bene – “Ottimo! Sono felice di liberarmi di tutto
ciò ” – ma poi entra il dubbio ed è come, “Haahhhh! Ma cosa sto facendo? Posso davvero
dirgli addio?” Vedete come funziona il dubbio? “Posso davvero dirgli addio? O è
solo un’esperienza musicale che dura cinque minuti, qualcosa di piccolo e
piacevole ma domani torno nello stesso posto?” Dipende tutto da voi; dipende
tutto da voi. Potete dire addio a tutto il vecchio sé.
(parte la
musica)
Dite addio al
dubbio, allo sbigottimento. Oh! A volte… io vi amo moltissimo, amo tutti voi ma
a volte considero le vostre vite. Guardo in che razza di guai vi ficcate. La
lotta. Il tormento mentale. Il dubitare chi siete e a volte vi urlo contro e vi
dico, “Molla e basta.”
Sul viso vi
appare un gran sorriso ma dopo un minuto ricominciate, “Oh, posso mollare
tutto, davvero?” e “Sono degno di liberarmene davvero? Che cosa ho bisogno di
mollare? Per mollare ho bisogno di qualche terapia a base di acqua? “ No, taci
e basta. (qualcuno ride) Molla e basta. È
semplice. Lo è davvero.
Ecco, usiamo
quest’opportunità con la musica per lasciarlo andare. Addio. Addio al vecchio
sé. Non c’era nulla di sbagliato in lui, solo la vostra prospettiva. La vostra
prospettiva. Il vecchio sé va benissimo, ma voi avevate una certa prospettiva
di lui e lottavate con lui. Oh, la lotta con il vecchio sé. Un giorno il round
lo vincevate voi e il giorno successivo lo vinceva lui. Non è finita al nono
round perché lui ha continuato, giorno dopo giorno. Diciamo addio alla vostra
prospettiva del passato, alla vostra lotta con voi.
Fate un bel
respiro profondo. Davvero, è semplice come permetterlo.
Per quelli di
voi che hanno bisogno di una piccola giustificazione mentale, per favore
cercate di capire che il vecchio sé non è più felice con voi di quanto voi lo
siate con lui. In altre parole, anche la percezione del vecchio sé vuole uscire
dalla trappola. Quel ruolo non gli piace più. Non gli piace il disgusto che
provate per lui e la paura che avete di lui e il disprezzo e tutto il resto. È stanco di questo gioco.
Vedete, il
vecchio sé non è ciò che pensate. Il vostro sé vuole rivelarsi nella sua
pienezza, nella sua ricchezza. Non vuole essere confinato in una specie di
coscienza del limite dove voi l’avete mantenuto. Non vuole più lottare contro
di voi. Voi l’avete messo nella posizione in cui ha dovuto farlo. Voi avete
fatto sì che combattesse contro di voi.
Potreste dire
che il vecchio sé è l’accumulo di molte esperienze, dei fallimenti – almeno
nella vostra prospettiva – dei tradimenti da parte vostra e degli altri, delle
lotte e il vecchio sé prova molta tristezza. Non dico che è stata una cosa
brutale, ma molto lo è stato.
È stanco
della posizione in cui vi siete messi, in cui avete inserito il vostro passato.
Qui, in un’esperienza bella e molto semplice nota come merabh potete davvero
lasciarlo andare.
Non dovete
pensarci sopra. Non dovete esercitare una pressione. Non dovete combattere. Ditegli
addio, tutto qui e ciò determina un cambiamento enorme nell’energia e nella coscienza.
Ve lo dirò in
un modo diverso. La coscienza che avete del vostro passato è molto limitata. Il
grado di coscienza che avete inserito nel vostro passato è molto limitata. Diciamo
che la coscienza è una luce, un carisma che risplende nella luminosità senza ostacoli,
imperturbabile e priva di definizione. La coscienza – la bella luce di
cristallo.
La coscienza
che avete del vostro passato, che sia una vita passata o qualcosa che riguarda
questa vita, di solito la coscienza viene inserita in cose come il fallimento e
la lotta, le difficoltà, la sofferenza e i traumi.
La coscienza
che avete del vostro passato non è la verità. Non è la vera verità ma voi
inserite piccole particelle di coscienza nei punti più difficili, deprimenti e
oscuri del vostro passato e lì restano, le piccole particelle di coscienza
limitata e quindi si separano dalla coscienza principale che poi è il vostro
divino, il vostro Sé Libero. È ancora coscienza, ma a quel punto inizia a
tornare verso di voi sotto forma di ricordi e pensieri limitati.
È ancora
coscienza del vostro passato, ma ora torna a voi in un modo molto perverso – i brutti
ricordi, l’energia bloccata, i fantasmi, i dubbi e l’oscurità. Il vostro
passato non vuole quelle cose. Non le vuole proprio. Non vuole quei limiti. Vuole
la coscienza piena, la luce piena… Illimitata.
Continuerò a
ripetervelo finché il pop-corn non comincerà a scoppiare: il vostro passato non
è ciò che pensate, grazie a Dio. Il vostro passato non è ciò che vi ricordate.
C’è chi combatterà
per il suo passato. Ci sono persone che solidificano le storie del loro
passato, ma quelle storie non sono vere, tutto qui. C’è chi continuerà a
raccontare storie a se stesso e agli altri, ma quelle storie non sono vere.
(pausa)
Il passato si
merita tanta coscienza quanto il presente. Il passato si merita tanto carisma
quanto il futuro.
(pausa)
Diciamo addio
alla prospettiva – alla vecchia prospettiva
– del passato.
Va bene avere
una reazione emotiva o sensuale. Va bene sentire com’era avere particelle di
coscienza limitata intessute nel passato. Va bene sentire ciò che io definirei
l’aridità, l’opacità e la paura del passato. Attraverso la musica mi prenderò
un attimo per passarla a voi; canalizzerò attraverso la musica. Canalizzerò
com’è liberarsi dai limiti del passato, da tutte le vostre esperienze, anche da
tutte le vostre vite e lasciare che sia. Permettetevi il carisma che ciò si
merita. Liberatevi di ogni limite che vi siete imposti.
Attraverso la
musica canalizzerò ciò che io vedo nel vero passato che avete vissuto. Non ciò
che vedete voi, non come vi siete limitati e non come avete fatto in modo di
soffrire. Attraverso la musica vorrei canalizzare verso tutti voi la bellezza,
la pura bellezza di liberarvi dai limiti del passato.
Facciamo un
respiro profondo mentre ci entriamo dentro in profondità.
(pausa lunga
mentre la musica suona)
Vedete, il passato
non è per nulla ciò che vi ricordate. Non lo è e continuerò a ripetervelo
finché non lo capirete. Non lo è. Il passato, la cosa che davvero definisce il
vostro presente e il vostro futuro non è ciò che pensate.
Facciamo un
respiro profondo e diciamo addio alle vecchie percezioni del passato.
Per un umano
è difficile farlo, perché il passato lo definisce o almeno così lui crede. Il
passato vi fornisce qualcosa cui pensare e su cui fare paragoni e quindi
paragona tutto a questo, ma è uno dei più grandi ostacoli perché il passato non
è –non è per niente – ciò che pensate.
La mente
vorrà discutere, metterà in dubbio quest’affermazione e dirà, “No, io me lo
ricordo. Da questa data a questa data ho fatto un certo lavoro. In questa data
mi sono sposato e poi ho fatto questo e quello.” Quelli sono episodi lungo una
linea temporale, ma non è il vero passato. Il vero passato è la saggezza che ne
avete ricavato o in molti casi che non ne avete ricavato. Non ha nulla a che
vedere con un fatto specifico avvenuto in una certa data sul calendario. È
stato come voi l’avete percepito. È stato come voi avete provato emozioni e
sensazioni e avete compreso quel fatto.
Diciamo che
avviene qualcosa e le sensazioni sono molte. La mente si affretta a limitarle e
poi le inserisce in un piccolo deposito carino e dice, “È così che è accaduto,
a livello emotivo e in ogni altro modo,” e poi continua a usare tutto ciò come
riferimento, ma non è vero.
Dire, “Dirò
addio al passato,” è un enorme passo avanti. È un passo enorme perché in un certo
senso sentite che è un rifiuto. Un rifiuto. Spesso mi hanno accusato di farlo –
di chiedere alle persone di rifiutare. Non è per niente così. Il vero rifiuto è
quando intessete particelle limitate di coscienza negli eventi passati. Quello
è il vero rifiuto.
Rifiutare
significa non accettare e non permettere che ci sia una grande varietà di
esperienze e di sensazioni e di reazioni, un’ampia gamma. Voi potete fare
un’esperienza che può variare da pessima a buona ed è tutto insieme, uno strato
dopo l’altro di esperienza della stessa cosa. Invece la mente pone un limite e
dice, “No, è accaduto questo ed è stato orribile.” A quel punto passate anni e
anni a cercare di superare quel fatto, ma nei lunghi anni di terapia o
qualsiasi cosa fate per guarire non fate altro che aggiungere definizione e
credibilità a quell’esperienza che scende sempre più in profondità e diventa
più solida. A quel punto credete davvero che quello sia il vostro passato.
Per fare
l’esperienza ed essere il sé libero, dovete liberare anche il vostro passato. Non
è un esercizio mentale. Non resteremo seduti qui per ore e ore a sciogliere i
nodi del vostro passato, perché sarebbe un esercizio molto mentale e
inefficace. Qui invece è semplice come restare seduti qualche minuto e
ascoltare questa bella musica e sentire come vi liberate dai limiti del vostro
passato, sentire la liberazione di uscire dalle definizioni ristrette di ciò
che è accaduto. Ciò vi libera. Torniamo a uno degli insegnamenti più geniali di
Tobias – il futuro è il passato guarito.
Ecco, miei
cari amici, per questo facciamo un bel respiro profondo.
Parlando di
Tobias, oggi qui ci sono i Maestri, è una riunione davvero speciale. Ci sono
tutti quelli che hanno lavorato con voi in passato e quindi da Tobias a
Metatron a Kuthumi a St. Germain – il mio preferito – a tutti gli
altri perché questo è un punto di svolta. Proprio qui potreste dire che questo
è un momento di verità. È un momento di verità perché ci stiamo lasciando
dietro non solo il vecchio anno; ci stiamo lasciando alle spalle un passato
limitato e dimenticato. Dico dimenticato
perché voi non ricordate ciò che è avvenuto davvero. Lasciamocelo alle spalle.
Ora, mentre entriamo
nel nuovo anno, nei nuovi tempi proprio come hanno detto oggi Cauldre e Linda,
sarà così solo per chi sceglie e permette l’illuminazione incarnata. Proprio
così. Proprio così. Non c’è spazio per altro. Nel lavoro che io e gli altri Maestri
faremo con voi, non c’è spazio per il dubbio. Mi spiace. Ecco dove io e voi
faremo a braccio di ferro. Quest’anno voi ed io faremo a braccio di ferro
perché voi direte, mi direte, “Non riesco a liberarmi dal dubbio.” Voi direte,
“Devo mantenere una certa quantità di dubbio per restare in equilibrio.” Voi lo
usate come contrappeso per assicurarvi di fare la cosa giusta. Voi mi direte
che non potete fare niente contro il dubbio ed io ve lo risbatterò in faccia. Proprio così.
Non c’è
ragione per il dubbio. Non c’è bisogno del dubbio.
Dovete essere
stanchi del dubbio perché io sono molto
stanco. (qualcuno ridacchia)
Facciamo un
bel respiro profondo e diciamo addio alla vecchia prospettiva limitata. Liberatevi.
Non è un esercizio mentale. Lo fate e basta. Lo fate e basta.
Le
Domande e le Risposte di Adamus
Shaumbra,
divertiamoci un po’. Per favore, Linda con il microfono, il mio momento preferito.
LINDA: Mmmm.
ADAMUS: Il
mio momento preferito. È il momento delle domande e delle risposte – le mie
domande, la vostra risposta.
LINDA: Uh-oh.
ADAMUS: Sì.
LINDA: Ai
tuoi ordini.
ADAMUS: Ora,
prima di iniziare due cose. Fate un respiro, un bel – chiamiamolo così – un
respiro da cambiamento energetico. Entriamoci e cambiamo (tutti fanno un
respiro profondo) e per capire davvero la saggezza di ciò che avviene qui
quando vi faccio domande sciocche e mi date risposte davvero sciocche, passiamo
a ciò che sta avvenendo davvero nella stanza.
Beh, come
prima cosa è una distrazione. Io amo le distrazioni. Numero due, vi porta nelle
sensazioni e io amo quando entrate in confusione. (qualcuno ridacchia) No, mi
piace davvero perché conferma ciò che faccio. Io vi faccio una domanda e voi
iniziate a provare alcune sensazioni. Mentre vi osservo, voi provate 2, 3, 4
sensazioni diverse e poi entrate in confusione – “Perché mai dovrei provare
tutte queste sensazioni diverse che a volte sembrano in conflitto tra loro? “
– e allora o vi chiudete del tutto o ne scegliete una e pensate che sia
l’unica. Sono tutte vere, tutte le risposte che avete dentro di voi.
Quando vi
faccio le domande, voi attraversate – shwttt! – ed io
riesco a vederlo, diventate molto mentali e pensate, ”Che cosa accadrà se Linda
mi passa il microfono? Quale risposta darò che possa impressionare davvero
tutti voi?” (qualcuno ride) Così vi dimenticate di voi. Vi scordate di voi e vi
dimenticate che in realtà ci sono strati e strati di risposte e sono tutte
vere. Sono tutte vere.
Prima di
iniziare voglio fare un’altra cosa. Facciamo un bel respiro profondo – ed
io continuerò a ripetervelo senza sosta finché il mais non inizierà a scoppiare –
tutto, proprio tutto riguarda la
vostra illuminazione. Tutto ciò che accade, persino gli sbadigli che state
facendo ora riguardano la vostra illuminazione. (Adamus ridacchia)
Tutto
riguarda la vostra illuminazione. Ecco la cosa bella. Ogni azione, tutto ciò
che accade con gli altri, tutta la vostra vita senza eccezione riguarda
l’illuminazione.
Con l’esperienza
che abbiamo appena fatto, la cosa divertente è che ora persino il vostro
passato riguarda la vostra illuminazione. Voi forse pensate, “Beh, prima non
era così perché era il mio passato e allora io non ero molto illuminato,” ma di
colpo è così. È così repentino che tutto inizia a collaborare insieme. Si crea
un mulinello, una vera e propria tempesta, una bella ripulitura ma tutto,
persino il braccio rotto riguarda la vostra illuminazione. Non dovete rompervi
un braccio per illuminarvi, ma deve avere a che fare con la vostra
illuminazione altrimenti non accadrebbe. Giusto?
SHEEMA:
Giusto.
ADAMUS: Cos’hai
imparato dall’esperienza di romperti un braccio? Cos’hai imparato?
SHEEMA: Ummm
…
ADAMUS: Stronzate.
Dovresti avere imparato a non camminare sul ghiaccio! Non camminare sul
ghiaccio! (qualche risata) Ok!
SHEEMA: (ride)
Ok!
ADAMUS: Cos’altro
hai imparato? (lei sta ancora ridendo) Stava per darmi una risposta molto
metafisica. Eh, no. Non camminare sul ghiaccio. Cos’altro hai imparato?
SHEEMA: (ride)
A essere vulnerabile.
ADAMUS: Sì.
SHEEMA: Perché
sono così abituata a essere indipendente…
ADAMUS: Oh
sì, sì.
SHEEMA: … e
forte e a non contare su nessuno.
ADAMUS: Sì.
SHEEMA: Ma
ora ci sono molte cose che non riesco a fare.
ADAMUS: Sì. Del
tipo?
SHEEMA: Quindi
devo permettere agli altri di aiutarmi.
ADAMUS: Cosa non
riesci a fare?
SHEEMA: Oh, afferrare
cose, le cose piccole.
ADAMUS: Puoi
afferrarmi con l’altra mano. Non devi usare essere solo questa. (lei ride) Bene. Che altro? Vulnerabile. Va
bene.
SHEEMA: Lascio
che gli altri mi servano.
ADAMUS: Ahh! Mi
piace. Lasci che gli altri ti servano.
SHEEMA:
Giusto.
ADAMUS: In
realtà potresti anche giocare con questa storia del braccio. Sai, solo...
potresti davvero infilare entrambe le braccia in uno di questi e giocarci! (lei
ride) Se fossi in te, prenderei anche una seggiola a rotelle, così… (lei ride a
squarciagola) Voglio dire, avanti! Forse ti serve proprio questo per renderti
conto che solo un Maestro può essere a servizio. Tutti gli altri sono solo
servi. Solo il Maestro può permettere davvero che gli altri lo servano così,
giocaci un po’. Abbiamo bisogno che tu ti rompa altro per chiarirti il
concetto?
SHEEMA: No.
No.
ADAMUS: Bene,
bene, bene.
SHEEMA: No. Ma…
ADAMUS: Allora
non è stato un segno divino che nella tua vita stavi facendo qualcosa di
sbagliato?
SHEEMA: Beh,
è interessante. Nell’ultimo Shoud hai parlato di un tipo che cadeva da una
scala.
ADAMUS: Sì,
sì.
SHEEMA: Te lo
ricordi?
ADAMUS: Sì
SHEEMA: Va bene.
ADAMUS: Sì,
ma non intendevo in modo letterale! (risate) Mettiamola così. Era basato su una
storia vera di qualcosa già accaduto. Ti rendi conto di quanti Shaumbra si sono
fatti male da quando ho raccontato quella storia? È davvero triste, molto. Tu
non sei l’unica.
SHEEMA: Okay.
ADAMUS: Sì.
Sì. Quella storia ti risuona?
SHEEMA: Nell’istante
stesso in cui sono caduta mi sono chiesta ‘A cosa sto pensando?’
ADAMUS: Sì,
sì. A cosa pensavi quando sei caduta?
SHEEMA: Pensavo
che arrivata in fondo avrei fumato una sigaretta.
ADAMUS: Ah!
Ah! (lei ride chuckles) Ecco il vero problema. Come ti senti… ti senti in colpa
quando fumi le sigarette?
SHEEMA: Per
qualche giorno non ho fumato e poi ho ripreso.
ADAMUS: Oh.
SHEEMA: Come
lo gestisco?
ADAMUS: Parli
del fumare, del braccio rotto o di me?
SHEEMA: Del
fumare. (entrambi ridono)
ADAMUS: È divertente
che ne parli. Ci arriviamo tra un attimo.
SHEEMA: Ok.
ADAMUS: Sì.
Cominciamo proprio adesso. Ecco la mia domanda del giorno e tu puoi ridare il
microfono a Linda, perché voglio che prima lo sentiate dentro di voi. La
domanda per concludere quest’anno. Voi non saprete mai a chi arriverà il
misterioso microfono di Linda, quindi preparatevi. Hmm-hmm.
La domanda
che ho oggi per voi e anche voi siete compresi, sì. (si rivolge a Yoham) Solo perché
siete musicisti non significa che siete esonerati. Tu laggiù, solo perché sei
vicino alla porta non significa che puoi scappare via. La domanda è… voglio che
prima la sentiate bene dentro di voi e rendetevi conto che Linda potrebbe
passarvi il microfono.
La domanda è:
Che cosa combattete dentro di voi? Cosa state… hmm. Sì, molti “Hmm.” Potete chiudere gli occhi. Prendetevi
solo un attimo. Che cosa… qui niente makyo, perché è in un certo senso lo sono
già.
Che cosa
combattete dentro di voi?
Che cosa
combattete dentro di voi?
Ricordatevi,
ogni risposta che darete potrebbe essere utile ad altri Shaumbra che si
ascoltano, ora o in futuro. Ricordatevi, ogni risposta che date potrebbe
incriminarvi. (Adamus ride)
Cosa
combattete dentro di voi? Hmmm. (pausa)
Sei pronta, Linda?
LINDA: Certo.
ADAMUS: Allora
iniziamo.
LINDA: Ok.
ADAMUS: Ah! Mi
piace questo momento. Posso sentire la nervosità che prende possesso della
stanza e alcuni di voi che sì, “Dammi il microfono!” Sì. Non ti spiace alzarti,
così il mondo potrà vederti?
LINDA F.: La
collera.
ADAMUS: La collera.
Eccellente. Grazie. Grazie per questa tua risposta priva di makyo. Ora sai
quale sarà la mia prossima domanda.
LINDA F.: Oh.
ADAMUS: Eh. (Adamus
ridacchia) Perché la collera? Che cosa combatti?
LINDA F.: Sto
lottando con una situazione di vita con qualcuno e non sono…
ADAMUS: Fermati
al “Lotto contro una situazione di vita.”
LINDA F.: Va
bene. Sì.
ADAMUS: Punto.
LINDA F.:
Punto.
ADAMUS: In
fondo non riguarda qualcun altro.
LINDA F.: Ok.
ADAMUS: Una
situazione di vita. Interessante. Va bene. Partendo da qui, perché la collera?
LINDA F.: (fa
una breve pausa e poi sospira) Continuo a sperare che la situazione cambi.
Voglio dire, sono passata a un’altra situazione di vita ma ora mi trovo tra due
luoghi.
ADAMUS: Mm
hmm.
LINDA F.: Umm
…
ADAMUS: La
collera. Verso di te, presumo ma saresti felice di dirigerla verso gli altri se
ne avessi l’occasione.
LINDA F.: È
ciò che sto scoprendo negli ultimi due giorni, sì. (qualcuno ridacchia)
ADAMUS: Sì.
Bene, bene. Qual è la vera ragione della collera?
LINDA F.: Non
sto usando tutte le mie risorse per ciò che voglio per me.
ADAMUS: Posso
dirlo in un modo un po’ diverso?
LINDA F.:
Certo.
ADAMUS: Riguarda
il tuo dubbio o il tuo mettere in dubbio la libertà, l’indipendenza, la vera
indipendenza. Fa un po’ paura. Sai, è molto più semplice restare attaccata a
una vecchia situazione o ad altre situazioni. È più semplice affidarla ad altre
persone o dire che è una situazione di vita, di casa, quel tipo di cose ma in
fondo riguarda la tua libertà personale – tanto per iniziare la libertà dagli
altri che per te e per molti altri è abbastanza insolito – ma si
tratta della vera libertà e di ciò che avviene in quella libertà. Sei pronta
per lei? Riesci a gestirne la responsabilità? Riuscirai a sopravvivere?
C’è un – non
voglio metterti in difficoltà, ma tutti possono riconoscersi in questa
situazione – c’è un po’ di ciò che io definirò ‘nutrimento energetico da
sopravvivenza’ che spesso c’è quando pensi, “Beh, almeno nella mia vita c’è
un’altra persona, anche se non riesco a sopportarla e non voglio stare con lei.
Almeno c’è qualcuno o qualcos’altro.” Ecco,
tu la usi come un nutrimento energetico nei
suoi confronti. Non direi che è una cosa da vampiri, ma è una comodità. Una
comodità.
Per
l’identità umana, l’idea di essere totalmente da soli è una cosa che fa paura,
fa molta paura. Per questo esiste il desiderio degli altri, il desiderio di
vedersi attraverso gli altri, un desiderio come quello di avere una risposta o
forse avere una risposta che tu non hai. Anche nel tuo caso specifico la
preoccupazione è: lascerai il pianeta? Se nella tua vita non ci fossero le persone
che ti radicano, lasceresti questo luogo galleggiando? Non sono neppure loro che hanno bisogno di te,
ma in un certo tu hai bisogno di loro perché senza nessuno, senza quella
vecchia connessione hai la preoccupazione che potresti andartene. Ecco, è un
nutrirsi energetico per sopravvivere. Tra un attimo arriveremo alla soluzione –
una soluzione potenziale.
Bene. Il
prossimo. Cara Linda di Eesa, chi è il prossimo? Che cosa combatti nella tua
vita?
Oh, prima che
tu passi il microfono a qualcuno, c’è molta lotta in atto. È proprio così. So
che alcuni di voi pensano, “Beh, riesco a controllarla.” (Sputa!) (qualcuno
ride) Voi pensate di poterla controllare, ma è dilagante. Permea tutto e
siamo...ne siamo proprio stanchi. Abbiamo solo bisogno di liberarcene. Non ha alcun significato. Proprio così.
Ok, il
microfono, Linda. Sì. Ah! Saluti.
SHAUMBRA 2 (uomo):
Uhh, penso…
ADAMUS: Ti va
una tazza di caffè?
SHAUMBRA 2:
Certo.
ADAMUS: Oggi
le tazze sono belle. Panna, zucchero, latte di capra?
SHAUMBRA 2:
In una tazza di cristallo? Posso averne una anch’io?
ADAMUS: In
una tazza di cristallo? Ti stanno
portando qualcosa che sembra un bicchiere di cristallo. Cosa ci vuoi?
SHAUMBRA 2:
Solo latte grazie.
ADAMUS: Solo latte.
Vuoi dei biscotti?
SHAUMBRA 2:
No, non vado pazzo per i dolci.
ADAMUS: Io
vorrei qualche biscotto.
SHAUMBRA 2:
Va bene. (risate)
ADAMUS:
Dunque…
SHAUMBRA 2:
Ecco, Adamus vuole i biscotti.
ADAMUS: Sì,
un piatto pieno. Bene. Cosa combatti nella tua vita?
SHAUMBRA 2:
Uhh …
ADAMUS: A
proposito, cos’ho appena fatto?
SHAUMBRA 2: Mi
hai distratto.
ADAMUS: Certo.
SHAUMBRA 2: Hai
cercato di portarmi fuori dalla mente così non ti do una risposta logica.
ADAMUS: Sì,
sì, sì. Bene.
SHAUMBRA 2:
Grazie.
ADAMUS: Cos’ho
ottenuto chiedendoti cos’avevo appena fatto?
SHAUMBRA 2:
Hai fatto sì che me ne rendessi conto?
ADAMUS: Sì, oppure
ti ho riportato dritto nella mente, ma è un giochetto che facciamo. Vai avanti.
Contro cosa lotti dentro di te?
SHAUMBRA 2:
Penso siano molte paure e dubbi. A volte penso di andare avanti e invece
finisco per fare due passi indietro e…
ADAMUS: Sì,
sì. Perché?
SHAUMBRA 2:
Forse ho un po’ paura di uscire davvero nel mondo ed essere me stesso e basta.
ADAMUS:
Perché?
SHAUMBRA 2: Ho
paura di ciò che potrebbe accadere.
ADAMUS: Tipo cosa?
Che ti brucino sul rogo? (Adamus ridacchia)
SHAUMBRA 2:
Sì, forse mi è già successo in una vita passata.
ADAMUS: Fa
male solo per un minuto. (risate) No, perché in un certo senso te ne sei andato
prima che accadesse. Ecco la cosa bella di essere senza tempo, sai, quando ti
mettono al rogo. In un certo senso te
n’eri già andato. Sei rimasto giusto il tempo di dire, “Gesù! È proprio
bollente!” e poi shwtttt! Sei fuori da lì. In realtà non
affronti mai… (qualcuno gli passa una
tazza di caffè) Bevine un po’. Oh, ti
hanno dato una tazza con il giglio. Io non …
SHAUMBRA 2:
Sì.
ADAMUS: Wow! (risate)
SHAUMBRA 2:
Grazie.
ADAMUS: Wow!
Ok. Ok.
Sei qui, è
ovvio che sei un uomo intelligente. Sei qui e sei anche di bell’aspetto. Cosa
ne dite, signori e signore? (il pubblico è d’accordo) Sì, vedi? Ecco cosa
accade quando vieni qua.
Tu sei
profondo. Hai la coscienza. Cosa ti crea i dubbi e la paura? Stando seduto qui hai tutti gli strumenti per
te, allora perché? Perché lotti e chi vince?
LINDA: Mmmm.
SHAUMBRA 2:
Non il mio vero Sé.
ADAMUS: Sì.
Sì. Ti diverti?
SHAUMBRA 2:
No. In verità sta diventando stancante.
ADAMUS: La
notte resti sveglio nel letto?
SHAUMBRA 2:
Sì. Insonnia. Solo …
ADAMUS: Visto
che sei il ragazzo brillante che sei, quali soluzioni ti sei inventato?
SHAUMBRA 2: Beh,
non funzionano più. Voglio dire, cerco di distrarmi in molti modi diversi, ma
sto scoprendo che non funziona più.
ADAMUS: Bene.
(qualcuno porta un vassoio di biscotti) Qualcuno vuole biscotti? Biscotti? Ehi,
prima io. Il Maestro agisce così. Grazie. Passali in giro. Quando il piatto è
vuoto, prenderemo pani e pesci e continueremo a servirli. (qualcuno ride) Mi
spiace averti interrotto.
SHAUMBRA 2:
Non c’è problema.
ADAMUS: But, mmm. Mmm. Mmm. (Adamus si gode proprio i biscotti;
qualcuno ride) Abbiate pazienza, voglio fare quest’esperienza. Ci sono cose da umani che mi mancano. Sì, i
biscotti. È quasi…è sensuale. È molto sensuale. Mm hmm.
AMIR: Mmm. (anche
lui mangia un biscotto) Inghiottire…lo zucchero.
ADAMUS: Mm
hmm. Lo zucchero non mi preoccupa.
AMIR: Bene.
ADAMUS:
Potrei mangiare molto zucchero. Sì. Preoccupa solo chi si preoccupa dello
zucchero. Pensano che li influenzi e poi devono smettere di assumere zucchero e
seguire diete prive di zuccheri. Un vero Maestro, invece, può mangiare zucchero
a colazione, una ciotola di zucchero da solo, (risate) a volte con un po’ di
crema. (le risate aumentano) Una colazione dolce con crema e zucchero. (altre
risate) Dov’eravamo rimasti? (risate)
SHAUMBRA 2:
Oh, torniamo di nuovo alle distrazioni.
ADAMUS: Oh, ritorniamo
alle distrazioni. (altre risate) Era per fare il punto sulla sensualità. Voglio
dire, se state per mangiare un biscotto, mangiatelo. Sentitelo. Smettete di
fare ciò che state facendo. Anche se siete nel bel mezzo di un’intervista,
sapete, con la gente che vi guarda da tutto il mondo vi fermate e fate
l’esperienza sensuale che la maggioranza di voi non fa più e mangiate un po’ di
zucchero per colazione. Buon dio.
Dunque, il
dubbio e la paura e…(qualcuno porta altri biscotti) Oh, grazie. Grazie.
EDITH: Dagliene
uno.
ADAMUS: Lui
non mangia dolci.
EDITH: Oh.
ADAMUS: Non
li ama molto. Già.
SHAUMBRA 2: Neppure
io. Mi piace il cioccolato puro, con un’alta percentuale di cacao. Proprio come
quello.
ADAMUS: Sì.
Beh, è puro e poi lo avvolgono in un cracker dentro un biscotto.
SHAUMBRA 2:
Sì!
ADAMUS: Molto
puro. Eh, mmm.
SHAUMBRA 2:
Zucchero di mais. Sì.
ADAMUS: Mm
hmm. Mmm. Mmm. Dunque, dov’eravamo rimasti? Ah sì, la paura e il dubbio. Ti
stanno accadendo molte cose e tu le riassumi così. Alla fine come le gestirai?
SHAUMBRA 2:
Ora finalmente sto facendo progressi perché sono davvero stanco di come vanno
le cose. Voglio dire, sto iniziando a fare le cose che mi piacciono davvero e…
ADAMUS: Wow,
che concetto. (qualche risata) Wow.
SHAUMBRA 2: …
cose che ovviamente avevo paura di fare come la spiritualità e ho un blog e
sto… (squilla un cellulare)
ADAMUS: Sì. Un’altra
piccola distrazione. Non avresti mai pensato che sarebbe venuto dal cellulare
di Edith mentre chiacchieriamo. L’ultima persona al mondo da cui te
l’aspetteresti è Edith! (risate)
SHAUMBRA 2:
Sì.
ADAMUS: La
dolce madre Edith e il suo cellulare che suona. Dopo tutti questi anni
pensereste che…come potrebbe mai… proprio durante la nostra conversazione. (qualcuno
ride) Sì. (qualcuno dice “Nascondilo, nascondilo!”)
Hai notato
tutte queste distrazioni?
SHAUMBRA 2: Sì.
Sei piuttosto bravo.
ADAMUS: Sì,
sì. (Adamus ride) Voi ragazzi siete molto bravi. Siete davvero bravi perché è
esattamente ciò che fate. Ci sono queste lotte in atto e voi non sapete come
gestirle. Vi distraete finché la lotta ritorna, finché create un’altra lotta. Molto
presto il caos e il pattume sono talmente forti che vi dimenticate persino la
ragione per cui lottavate, ciò per cui lottavate e vi dimenticate anche che c’è
una soluzione molto semplice per andare oltre.
Voi passate
tutto il tempo sul ring a fare a botte – anzi, saltellate addirittura da un
ring all’altro – e ci vuole poco perché tutto diventi confuso. È come dire, “Non
so più nemmeno perché sono infelice. Oggi non so neppure perché sono incazzato.
Non so perché Adamus mi irrita tanto, ma è così,” più o meno. Giusto?
SHAUMBRA 2: Suppongo
di sì.
ADAMUS: I
suppongo. Ok. Bene. Grazie. Ci torneremo sopra.
SHAUMBRA 2:
Va bene.
ADAMUS: Riassumeremo
tutto in modo brillante. Contro cosa combatti? (Linda offre il microfono a John
Kuderka che fa segno di no con la mano)
LINDA: No.
Devi farlo.
JOHN: No, non
devo.
LINDA: Sì che
devi. Mi hanno detto che devi.
JOHN: Hmm.
ADAMUS: Hmm.
JOHN: Hmm.
ADAMUS: Forse
ci servirebbe qualche altro biscotto. (risate)
JOHN: Oh, vorrei
anche una tazza di caffè.
LINDA:
Sandra, una tazza di caffè per John.
JOHN: No. Scherzavo.
ADAMUS: Tu
contro cosa lotti?
JOHN: (fa una
pausa) Problemi di salute.
ADAMUS: Problemi
di salute. Bene. Buon tema. Come va la lotta?
JOHN: Al
momento sembra proseguire bene.
ADAMUS: Ok. Hai
paura che potrebbe non andare bene? Temi di non riuscire a controllarla?
JOHN: (fa una
breve pausa) No, non ho paura. La controllo, se voglio.
ADAMUS: Ok. Niente
paura, niente lotta?
JOHN: Non
proprio. No.
ADAMUS: Ok. Prima
di tutto, da dove viene il problema di salute?
JOHN: (espira
sonoramente) Vediamo. (fa una pausa)
ADAMUS: Sarò
felice di aiutarti in qualsiasi momento.
JOHN: Ok, vai avanti.
ADAMUS: Ok. Problemi
di salute. Potresti risalire ad alcune sostanze chimiche, tossine o cose del
genere ma in realtà non sarebbe tutta la storia. È una storia interessante, ma
il fatto è che questo problema di salute ti aiuterà a diventare molto più sensibile,
una persona che sente. Ti fornisce la capacità di sentire il potenziale della
morte. Ti fornisce la capacità di sentire dentro di te, il tuo viaggio, le
persone che ti circondano e all’improvviso si attiva, ti apre alle vere
sensazioni; non parlo di emozioni, perché tu sei abbastanza contrario e per
ottime ragioni ma alle vere sensazioni. Direi proprio che questa è una delle
tre cose principali di cui sei venuto a fare esperienza in questa vita – io
la chiamo sensualità – sono le vere
sensazioni e non il tipo di sensazioni zuccherose e un po’ drogate che non ti
piacciono molto negli altri e non piacciono neppure a me, ma la vera
esperienza. Ecco cosa ti sta dando.
Ora, se
prendi l’essenza della vera sensazione e la incarni davvero, tutto quel bisogno
di una specie di squilibrio biologico, di malattia può sparire. Ha servito il
suo scopo. Ecco, abbraccia le sensazioni.
JOHN: Suona
proprio bene.
ADAMUS: Bene.
È molto più semplice ed è molto meglio della lotta.
So che qui altre
persone hanno avuto problemi di salute e alcuni davvero terribili, voglio dire
problemi di salute che hanno minacciato la loro vita. Sapete, in questi giorni
vi dicono, “Noi combatteremo. Combatteremo il cancro. Combatteremo qualsiasi
cosa sia.” Ve lo dico subito, no. Non lo faremo. Esiste un modo molto più
efficace, molto migliore e molto più gioioso.
Ok, ancora
qualcuno. Cosa combattete dentro di voi? Che cosa combattete? Sì.
SHAUMBRA 3
(donna): La paura.
ADAMUS: Vuoi
qualche biscotto?
SHAUMBRA 3: Ne
ho appena presi due.
ADAMUS: Ne
vuoi altri?
SHAUMBRA 3:
No.
ADAMUS: Ti
andrebbe un panino con il tonno, proprio adesso? (risate) Io ne ho proprio voglia.
SHAUMBRA 3: Come
sai che è il mio panino preferito?
ADAMUS: Come
lo so! (lei ride) Perché appena ti sei alzata mi è venuta fame di…
SHAUMBRA 3:
Di tonno?
ADAMUS: … di un
panino col tonno.
SHAUMBRA 3:
Oh.
ADAMUS: Io
sono sempre stato un tipo da salmone, di colpo… tonno con un po’ di lattuga,
tanta maionese, un po’ di formaggio…
SHAUMBRA 3: …
e patatine.
LINDA: Puoi scordartelo!
(lei ride)
ADAMUS: E le
patatine su un pane ai cereali tostato.
LINDA: Abbiamo
del tonno qui?
ADAMUS: Tostato.
Il pane leggermente tostato. Sì.
SHAUMBRA 3: Ieri
ne ho mangiato uno.
ADAMUS: Ohhh!
SHAUMBRA 3: È
ancora presente nella mia aura, penso.
ADAMUS:
Lasciami…lasciami sentire un po’ l’odore. (risate mentre Adamus la sniffa) Ohhh!
Se solo facessero un profumo al tonno. (molte risate) No, davvero, mi
piacerebbe un sandwich al tonno.
SHAUMBRA 3:
Molto bene.
ADAMUS: Credi
che riuscirò ad averne uno?
LINDA: Salmone.
Possiamo farlo con il salmone.
ADAMUS: Tonno!
Tonno. No, va bene così. Ecco, basta con le distrazioni e torniamo al punto.
Contro cosa lotti?
SHAUMBRA 3:
La paura.
ADAMUS: Sì,
ma di cosa?
SHAUMBRA 3:
Whoa.
ADAMUS: Whoa.
Riesci a sentirlo? Avete sentito quel “Whoa?” Potresti renderlo più drammatico?
Quando ha detto “Whoa” voi eravate come, “Ohh! Io so da dove arriva, ragazza!
Io, io … whoa!” Tu parli di paura. Paura di che cosa? Whoa! (qualche
risata) Ok.
SHAUMBRA 3: Insicurezza
sul futuro. Il dubbio. Il dubbio gioca una parte importante.
ADAMUS: Il
futuro è un disastro assoluto (qualcuno ride, lei sospira) e il futuro è molto
promettente. Il futuro potrebbe essere molto vantaggioso. Il futuro è molto
semplice. Saranno tutte queste cose insieme. Capisci? Non esiste una sola
risposta, ci sono scelte diverse.
Il futuro
sarà tutte queste cose. Per alcune persone il futuro sarà assolutamente
terrificante. Sarà il peggiore anno che abbiano mai avuto.
SHAUMBRA 3:
Oh!
ADAMUS: Non
tu. Tu, “Oh no!” ma non parlo di te. Io parlo per gli altri. Voi pensate anche
che io prenda la collana di popcorn di… chiunque, di chiunque. (lei passa la
sua collana di popcorn ad Adamus) Grazie. Grazie. Voi pensate che uno Shaumbra intraprendente
troverebbe un modo per produrre una collana di pop-corn che duri nel tempo e
che gli uccellini e gli scoiattoli non possano mangiare. (qualcuno ha portato
alla riunione alcune collane fatte con il popcorn da distribuire)
EDITH: Vuoi
mangiarla?
ADAMUS: No, io
voglio un sandwich al tonno (Adamus ride) ma non ora, più tardi. Più tardi.
Andiamo avanti con… mentre parliamo mi viene fame e ora neppure una pizza
soddisferebbe la mia fame.
SHAUMBRA 3: Vero.
Sì.
ADAMUS: Vedi cosa
mi hai fatto?
SHAUMBRA 3:
Beh, lo sai.
ADAMUS: Alla
prossima riunione mi porti un panino con il tonno?
SHAUMBRA 3:
Sì, te lo porto.
ADAMUS:
Grazie.
SHAUMBRA 3:
Te lo prometto.
ADAMUS: Ok. Bene.
Bene.
Allora, dove
eravamo rimasti? Oh, la paura. Saranno tutte queste cose insieme. Sarà tetro
oppure sarà il miglior anno di sempre. Sarà un anno di liberazione e di
sovranità e sarà un anno orribile. Ci saranno crimini e tutto il resto. Stanno
accadendo tutti; sono accaduti tutti. Sono tutti potenziali e fino a un certo
punto li vivrete tutti. Noi andremo oltre quel punto. Noi andremo in ciò che voi volete. Bene.
Allora, perché
hai paura? Perché hai paura di qualcosa?
SHAUMBRA 3:
(sospira) È un’ottima domanda.
ADAMUS: Ti fa
del bene?
SHAUMBRA 3:
No. L’unica risposta che riesco a trovare è che tutto ciò di cui ho paura lo
faccio comunque. Sai, lo faccio e basta.
ADAMUS: Non
ha alcun seno.
SHAUMBRA 3:
No? (entrambi ridono)
ADAMUS: No,
ma è sempre meglio che scappare. In un certo senso, però, continui a combattere
la paura.
SHAUMBRA 3:
Beh, non è piacevole. Non è ancora piacevole.
ADAMUS: Non è
affatto piacevole. Stai ancora lottando.
SHAUMBRA 3:
Giusto.
ADAMUS: In un
certo senso ti stai ancora ponendo in modo che lei ti batta.
SHAUMBRA 3:
Penso di sì.
ADAMUS: Noi la
oltrepasseremo. Va bene? Noi passeremo oltre.
SHAUMBRA 3:
Grande!
ADAMUS: Tu
ora dici “Grande,” ma quando…
SHAUMBRA 3:
No!
ADAMUS: … io ti
dirò come puoi fare e tu dirai, “Ohhhh, non lo so, Adamus. Non lo so, mmmm.”
SHAUMBRA 3: Spero
non sia peggio di…
ADAMUS: Oh, potrebbe
esserlo.
SHAUMBRA 3:
Davvero?
ADAMUS: No, potrebbe
essere ancora peggio. (risate) Oh, buon Dio, non siamo ancora arrivati alla
definizione di peggio.
SHAUMBRA 3:
Ok.
ADAMUS: Non
abbiamo… oh, no, no, no. Può andare molto peggio. Ti sale la paura?
SHAUMBRA 3: Stranamente,
no.
ADAMUS: Oh, tu vuoi
che peggiori.
SHAUMBRA 3:
No. Io voglio solo sapere cos’è. Sai, è solo che “Cos’è? Scopriamo che cos’è.”
ADAMUS: Sai, ora
ti dirò il segreto e più tardi lo spiegherò. Lei ti dice di bere qualcosa. (risate)
Sì. Ti spiace versarle da bere, per favore? Ne ha proprio bisogno.
SHAUMBRA 3:
Prego!
ADAMUS: Noi
creeremo una realtà del tutto diversa.
SHAUMBRA 3:
Ok...
ADAMUS: È
tutto qui, è molto semplice.
SHAUMBRA 3: Sono
pronta.
ADAMUS: Ok. Bene.
Tu ora dici che sei pronta, poi vediamo. Non dimenticarti il tonno e tanta
maionese. Sì. Ricordati che il pane mi piace leggermente caldo. Dovrai capire
come farlo, ma…
LINDA: Tonno in
scatola o fresco?
ADAMUS: Lei
chiede se è fresco o in scatola. Cristallo o carta? (Linda ride nervosamente) Anche
un po’ di sedano.
Il prossimo.
Altri due. Cosa combatti nella tua vita? Ah!
MICHELLE: Credo
che sia…
LINDA: Oh-oh,
eh-eh-eh-eh-eh. (le indica alzare il microfono)
MICHELLE: Oh.
Sto combattendo… (ride)
ADAMUS: Ora
stai combattendo contro Linda. (Adamus ridacchia)
MICHELLE: … le
parti di me che mi frustrano, cose come l’irritazione verso certe persone.
ADAMUS: Parli
di me?
MICHELLE: Nessuno
dei presenti.
ADAMUS: Daiiiii,
almeno un po’! Aghhh! Solo un po’. (qualche risata) Dunque alcune persone ti
irritano…
MICHELLE: No.
ADAMUS: Sì. Ti
senti male perché sei irritata con loro?
MICHELLE: Sì.
ADAMUS:
Perché? A me piace essere irritato con le persone.
MICHELLE: Perché
a Natale ero davvero irritata con qualcuno, ma non ero io. Ero io, perché…
ADAMUS: Eri
tu. (Adamus ride)
MICHELLE: Sì.
ADAMUS: Eri
proprio tu. Perché domani non li fai sentire all’inferno?
MICHELLE:
Grazie a dio non sono più in quello stato. (risate)
ADAMUS: In
quale stato e in quale città si trovano?
MICHELLE: Sarebbe
dire troppo.
ADAMUS:
Esistono i telefoni, esiste Internet, poi farli sentire all’inferno anche da
lontano.
MICHELLE: Io
preferirei non parlare con questa persona.
ADAMUS:
Ahhhh! Preferiresti.
MICHELLE: È
solo molto strano…
ADAMUS: Io
preferirei andarci dentro alla grande. Quando ho un nemico, ah, whoa, ci
andiamo dentro, dritti alla giugulare. Sì. Errghhhh!
MICHELLE: Quella
persona non lo sa. Non lo sa.
ADAMUS: Sì,
lo so e tu faglielo sapere, perché sai una cosa? Se non lo fai, te lo tieni
dentro tutto.
MICHELLE: Non
lo sono più.
ADAMUS:
Ohhhhhh! Non ci credo. Mmmmm. No. Qual è
stata la prima cosa che hai detto quando io ho detto “Contro cosa combatti?”
MICHELLE:
L’irritazione.
ADAMUS: Sì.
MICHELLE: Sì.
ADAMUS: Ok.
Che altro? Sento che c’è qualcos’altro.
MICHELLE:
Ummm. (risate) La prima…
ADAMUS: A
proposito, il Maestro capisce l’arte della distrazione. Linda, potresti rifare
quella cosa magica. (l’iPad). È importantissimo che ve lo ricordiate perché vi
dà un po’ di senso dell’umorismo e solo a voi, forse a nessun altro. Poiché
siete là fuori e insegnate o fate ciò che fate, come Maestro capite l’arte
della distrazione. È meraviglioso, perché qualcuno potrebbe essere lì a
confrontarsi con voi, a fare qualcosa d’impegnativo e voi non fate altro che
distrarlo. Lo portate da qui a lì.
Quando finite
nella testa come vi capita – finite per pensare, per preoccuparvi, di
notte restate svegli nel letto – accidenti a voi, distraetevi! No, davvero. Distraetevi un po’. Fate un
gioco. Fate qualcosa di strano. Rotolate dal letto fino al pavimento! (qualche
risata) Scioccatevi e uscite dalla merda mentale priva di significato in cui
state. Spostate la coperta e rotolate – buum! – finché non
raggiungete l’altro lato e a quel punto ridete come adesso e dite, “Ero proprio
incastrato nella mia spazzatura personale.” Il Maestro capisce l’arte della
distrazione. Credo che quando i miei altri libri saranno stati pubblicati
faremo un libro Shaumbra, “L’Arte della Distrazione.”
Oh, ti ho
distratto?
MICHELLE: Sì,
tu sei l’arte della distrazione.
ADAMUS: Sì.
Lo faccio apposta. L’arte della distrazione intenzionale.
MICHELLE: La
distrazione intenzionale.
ADAMUS: Cos’altro
combatti, mia cara?
MICHELLE: Combatto
me stessa.
ADAMUS: Lo
so, lo so. L’ho detto. Cosa combatti dentro di te, cosa in te?
MICHELLE: Le
cose che non mi piacciono di me.
ADAMUS: Ok. Non
devi dirle, ma se vuoi puoi dirle.
MICHELLE: Non
voglio.
ADAMUS: Ok.
Allora lo faro io. (risate) Vedi la paura che sale, wooo! (altre risate) Non
sono fatti miei.
MICHELLE:
Giusto.
ADAMUS: C’è molta
lotta in atto.
MICHELLE: Sì
ADAMUS: Posso
andare sul personale? Ok, lo faro. (più risate) Non importa perché lotti, ma tu
cerchi di fingere che non è così e questo ti fa davvero male. La lotta sta
vincendo perché tu devi fingere che non ci sia e invece c’è, mia cara e te lo
mostrerò entro la fine di questo …oh, da qualche parte è già il nuovo anno. Entro
la fine ti farò vedere quanto lotti, quanto intasi la tua energia e come ciò ti
causa alcuni disturbi – fisici, problemi di insonnia, problemi nel parlare. Tu
hai un meraviglioso senso dell’umorismo e la saggezza e non li usi. Non li usi.
Ti trattieni quando cerchi di dire qualcosa, ma hai un senso stupendo della
conversazione.
MICHELLE:
Davvero?
ADAMUS: Sei
una parlatrice brillante. Non chiacchieri e basta, ma sei brillante. Speriamo –
noo, non speriamo ma lo renderemo reale – entro la fine vedrai quanta
energia hai bloccato lottando contro le cose e fingendo di non farlo.
MICHELLE: Suona
bene.
ADAMUS:
Grazie. Grazie.
MICHELLE:
Grazie.
ADAMUS: Oh
no. Sarà patetico. Per circa 3 giorni sarà terribile…
MICHELLE:
(ride) Grazie.
ADAMUS: … e
poi lo supererai.
Ok, ancora
uno e poi andiamo al punto. Forse vi
chiedete, “Qual è il tema di questo
Shoud, oltre alla distrazione?”Sì. Una distrazione massiccia.
GLORIA: Io?
LINDA: Mm
hmm. Tu.
GLORIA: Io
non ho … io non ho domande.
LINDA: Ohhh! Non
passa. No, no, no. Non puoi rifiutare il microfono.
ADAMUS: Sì.
LINDA: L’ha
detto Adamus. Non puoi rifiutare il microfono.
ADAMUS: Beh,
tu puoi rifiutare il microfono ma poi, a fine serata, dovrai
pulire i bagni (risate) e questo non sarebbe un problema, ma tutti celebreranno
il nuovo anno e berranno molto e i bagni potrebbero essere un po’ incasinati,
se sai cosa intendo. (il pubblico dice, “Oh, bleah!”)
Sì. Un’altra
distrazione. Vedete, voi non vomitate e basta. Voi create tutta l’illusione,
tutta l’immagine e tutti s’immaginano un bagno disgustoso e ohhhh!
GLORIA: No.
ADAMUS: Sì,
sì. Che cosa combatti dentro di te?
GLORIA: Sono
felice di essere qui. Non ho nulla contro cui combattere.
ADAMUS: Neppure
io.
GLORIA: Sì.
ADAMUS: Sì.
GLORIA: Non
lo so.
ADAMUS: Nulla?
(lei scuote la testa) Famiglia?
GLORIA: Cosa?
ADAMUS: La famiglia.
Nessuna lotta in famiglia?
GLORIA: Forse.
Forse.
ADAMUS: Ah! Ora
cominciamo a scoprire qualcosa. È naturale, era facile. Chiunque avrebbe potuto
pensarci. Lotte in famiglia, va bene.
GLORIA: Beh,
non troppe. Ora stanno invecchiando.
ADAMUS: Eh,
molto divertente.
GLORIA:
Esatto. (risate)
ADAMUS: Sì, sì.
GLORIA: Sono
morti. (ride)
ADAMUS: Sono
morti. Sì.
GLORIA: Non
lo so.
ADAMUS: Che
altro?
GLORIA: Che
altro? Hmm. Sono una persona piuttosto soddisfatta e pacifica. Non so…
ADAMUS: Sì,
sì. Ok. Non ti arrabbi proprio mai con te?
GLORIA: Sì,
una volta sì ma ora non più.
ADAMUS: Sì.
GLORIA: Sì.
ADAMUS: Ok. Per
quale ragione ti arrabbiavi con te?
GLORIA: Per la
mia famiglia. (Adamus ride con gli altri)
ADAMUS: Ok. Bene.
GLORIA: Ma
nulla…
ADAMUS: Ok.
GLORIA: Ero
triste perché è morto il mio animale, ma altrimenti...
ADAMUS: È
triste. Non è folle. C’è differenza.
GLORIA: Sì.
ADAMUS: Il
tuo animale è ancora in giro.
GLORIA: Lo so.
ADAMUS:
Sempre.
GLORIA:
Grazie.
ADAMUS: Sarà il
primo che ti verrà incontro quando arriverai dall’altra parte.
GLORIA: Ok.
ADAMUS: Sì,
sì. Oh, ecco cosa amo degli animali. Aspettano e basta.
GLORIA: Sì.
ADAMUS: Aspettano.
“Quando mai morirà il Maestro, così posso… (risate) “Ehh, forse oggi. (qualcuno
ride) Oh, forse domani. Aspetterò in ogni caso.” Non dimenticarti di dargli da
mangiare. Nutrilo. Sì. Nutrimento energetico, come se gli inviassi un po’ di
cibo perché è lì che aspetta solo te.
GLORIA: Ok.
ADAMUS: Sì.
Ok. Grazie.
GLORIA:
Grazie.
ADAMUS:
Grazie.
Ok, facciamo
un respiro profondo.
Basta
Lottare Contro Di Voi
Entrando nel
nuovo anno vi dirò qualcosa che all’inizio suonerà una meraviglia e poi suonerà
un po’ bizzarro. Per favore, sentite tutti i diversi livelli che contiene.
Vi dirò
questa cosa e voi scuoterete la testa o annuirete, “Oh, sì, sì, va bene. Lo
faremo,” e poi non lo farete. Poi lotterete contro questa cosa. Penserete che
non stavo parlando con voi, invece è così. Penserete che stavo parlando solo
con alcuni di voi di alcune delle cose che fate, ma io parlo di tutto. Penserete
che forse non so di cosa parlo, ma io lo so. (Adamus ridacchia)
Mentre
entriamo in questo anno e per l’avvenire, basta lottare contro di voi. Ciò comprende
l’ampio spettro delle cose che fate per rendervi le cose difficili e include
anche combattere cose come la dieta e il peso, cosa relative al vostro aspetto
fisico.
Voi pensate
di doverle combattere perché siete ossessionati dal cibo. Voi mangerete molto
cioccolato e divorerete torte e patatine. Non lottate più. Basta regolare le
cose come il vostro cibo per amore del vostro fisico, del vostro corpo. Molti
di voi hanno iniziato diete bizzarre e poi si giustificano e dicono, “No, ma il
dottore mi ha detto ciò che avevo basso il …” dio solo sa cosa o qualcos’altro
di alto. Voi combattete. Voi combattete voi stessi.
Abbassate la
guardia. “Ohhh! No.” Voi dite, “Devo tenere un po’ alta la guardia. Devo
lottare contro qualcosa perché in fondo sono un debole. Sono un peccatore. Me
l’hanno detto, quindi devo combattere. Devo lavorare contro le cose. Fondamentalmente
sono un corrotto e quindi mangerei panini con il tonno fino a morire, se non mi
controllassi.” No. La lotta è finita. La lotta è finita. Lasciatela
andare.
Oh! Lo so.
Suonerà molto bene e poi suonerà bizzarro. Sarà dolce e poi sarà amaro.
Fumare. Il
tuo braccio. Tutto il resto, “Io fumo e non va bene.” No, non è per niente
così. In realtà non importa. Oh, mi spiace, cara Linda e chiunque altro io
abbia offeso, ma non importa. A un vero Maestro – non importa.
Molti di voi
fumano. Voi lo combattete. “Sto facendo una cosa orribile. Un giorno o l’altro
smetterò.” No. Probabilmente non lo farete. Morirete prima. (pochi ridono)
LINDA: Daaii!
ADAMUS: Non è
così terribile. Proprio no ma voi dite, “Oh! C’è qualcosa di sbagliato in me,”
e (per fumare) dovete uscire ed essere uno di quelli strani estranei e poi in
questo c’è qualcosa che vi piace, cioè essere uno di quelli che possono uscire.
Persino alcuni di voi che non fumano vorrebbero unirsi alle persone che stanno là
fuori perché sono un po’ più fighe.
LINDA: Ohhhh!
ADAMUS: L’ha
detto Cauldre. Non l’ho detto io.
Ecco, dentro
di voi inizia una lotta, “Io devo controllarmi e ho bisogno di smettere perché
fa male.” Smettetela. Il Maestro non ingaggia più una lotta con se stesso.
Alcuni di voi
fanno cose come fare palestra, esercizi; lo fate perché pensate di doverlo fare
o combattete contro qualcosa – l’età, il peso, il deterioramento delle ossa e
dei muscoli. Smettetela. Non dico di smettere di fare esercizio; piantatela di
lottare. Gli state solo dando energia. È una parte di voi che viene dal
passato, una paura o qualcosa d’incompleto dentro di voi e voi non fate altro
che nutrire quel fantasma, quel mostro.
Molti di voi
pensano di dover limitare i loro pensieri, di non poter esprimere davvero le
loro emozioni perché sarebbero furiosi con tutti gli altri. Di conseguenza voi vivete
in una specie di rifiuto – “Devo essere carino/a.” No, non dovete. Non dovete
per niente. Vi rendete conto che ‘essere carini ‘è un sovrastato ipnotico in
cui siete caduti – “Devo essere
carino/a. Devo essere carino/a con gli altri.”
La cosa
divertente è che a livello energetico non siete carini con loro perché non
potete proprio sopportarli. Cercate di recitare, fingete di essere carini ma è
come dire, “Namaste.” (lo dice con una brutta faccia e con un suono rantolante;
il pubblico ride ) ma a livello energetico buttate loro addosso la merda. “Non
sopporto proprio quell’ipocrita… Namaste.” (detto con sarcasmo). Ecco, voi recitate.
Questa è la lotta in atto. Lasciatelo uscire! Lasciate uscire la vostra collera.
Ecco, questo
suona davvero strano – “No. Dobbiamo essere carini. Siamo spirituali.” No,
noi non siamo più spirituali e voi non siete mai stati carini.
LINDA: Ohhh!
(qualcuno ridacchia)
ADAMUS: No, essere
carini è un’ipnosi. Voi non siete carini. Non lo siete ed io non voglio che lo
siate.
EDITH: Grazie.
ADAMUS: È un sovrastato
ipnotico che gli altri vi hanno buttato addosso. Essere carini in realtà è come
essere uno stronzo candito. È …
LINDA: Cosa?
ADAMUS: Uno
stronzo candito.
LINDA: Cosa
significa? Non sono sicura di poterlo tradurre bene.
ADAMUS: È una
parola di Cauldre. Io non le uso. (qualche risata) È artificiale. Essere carini
è artificiale. Non è reale. Essere carini non esiste. Esiste essere autentici.
Esiste essere compassionevoli, ma essere carini è solo un lavoro in cui vi
svendete alla grande. Tutto chiaro? Ecco, non siate carini.
Nella vostra
vita voi combattete le cose. Combattete se non siete abbastanza intelligenti,
quindi cercate di essere più intelligenti e così lottate contro la vostra
stupidità, contro il fatto di essere stupidi. Voi lo combattete.
In fondo, in
un certo senso siamo tutti stupidi. Essere stupidi va bene. Essere innocenti va
bene. Non pensate troppo, quindi potete dare risposte reali e ci arriviamo tra
un attimo.
Essere
stupidi – in realtà a me piacciono gli stupidi.
EDITH: Come Forrest Gump.
ADAMUS: Scusa?
EDITH: Come Forrest Gump.
ADAMUS: Come Forrest Gump. Grazie. Sì. Innocente sarebbe un’altra
parola adatta.
Vi chiederò
di smettere di lottare dentro di voi a partire dal rintocco di mezzanotte,
dovunque voi siate. Smettetela di lottare contro il fatto che non siete
abbastanza bravi, che avete fatto qualcosa di sbagliato, che dovete ancora
lavorare su di voi, che dovete rendervi migliori, che dovete migliorarvi, che
dovete avere un piano. A Capodanno non voglio vedere nessuno di voi, proprio
nessuno esprimere dei… come li chiamate?
LINDA: Propositi.
ADAMUS: I
propositi, perché non funzionano mai. Non risolvete proprio nulla e poi pensate
di essere uno stupido ancora più grande di prima. C’è tutta questa battaglia in
atto.
Ora, ciò che
dico qui non vale per tutti quelli là fuori. Cadrebbero a pezzi se accettassero
questo consiglio ma Shaumbra, penso che voi capiate. Basta lottare.
Ora dite,
“Oh, sarà davvero bello perché sono proprio stanca di lottare.” Il fatto è che
voi non siete ancora abbastanza
stanchi di lottare. Di conseguenza si manifesterà una tendenza a cercare di
nascondere qualche lotta interna nelle vostre tasche o nell’armadio o dovunque nascondete
le cose a me, cosa che non dovreste fare. Ci sarà questa tendenza e sarà come,
“Beh, devo ancora lavorare sul mio…” riempite voi gli spazi, “perché Adamus non
capisce il mio …” sapete, la vostra incredibile debolezza, la vostra dipendenza
incredibile, le vostre perversioni incredibili, il vostro tutto incredibile. Sì,
io capisco tutto ciò ma capisco che finché ci lottate contro, continuate a
viverle.
Quando ci
combattete contro, le vivete.
Quando
combattete contro queste cose, quando combattete contro di lui, quando vi create
degli obiettivi… per un Maestro gli obiettivi sono come la kryptonite per
Superman. “Ohh! Gli obiettivi. Oh! Oh! Solo …” Perché mai gli obiettivi? Avere
degli obiettivi significa dire che c’è qualcosa di sbagliato in voi e che c’è
qualcosa che dovete migliorare. Voi non avete bisogno di obiettivi. Voi avete
bisogno di vivere. Tutto qui. Voi avete solo bisogno di vivere senza lottare,
senza combattere.
La vita non è
una lotta. Non lo è. Se prendete l’essenza della vita, non è una lotta. Non lo
è mai stata. Ci sono molte cose che l’hanno resa una lotta e voi ci avete
creduto. Siete stati sedotti e in un certo senso vi piace. Anche se dite che
non vi piace vi piace eccome, altrimenti non lo fareste.
Lottare. Non
lottate per la vostra salute. Se avete un problema di salute, smettetela di
combatterlo. All’inizio suona bene ma poi all’improvviso dite, “Mi manca il
fiato! Ciò significa che io lo permetto. Io l’abbraccio. Poi assumerà
il controllo.” Rimarrete sorpresi da come la lotta stessa si è fatta reale, di
come il focus… non dico neppure di evitarla e di fingere che non ci sia. Dico
di permetterla davvero.
È contrario a
ogni intuizione permettere le vostre dipendenze, permettere le vostre malattie,
permettere le vostre debolezze, permettere tutte le cose che non vi piacciono
di voi. È del tutto, del tutto contrario a ogni intuizione. Siete così abituati
a limitarvi. Diciamo che vi piace la pasta. “Non posso mangiare la pasta perché
m’ingrassa.” Ok e così sarà. Poi partirà la lotta che vi toglierà la gioia
dalla vita. Ohhh! Basta combattere contro di voi.
Potete
combattere con gli altri. In realtà è divertente. No, è davvero divertente perché
vi rendete conto che se vi permettete di spalancarvi in una lotta con qualcun
altro… diciamo che avete un parente – un fratello, una sorella, qualcuno – con
cui avete passato anni e anni, sapete, resistendo e tollerando e vi date il
permesso – basta trattenersi, basta qualsiasi cosa – e vi fa sentire
un po’ strani. Voi dite, “Oh, io lo/la ucciderei.” Eh, e allora? (qualcuno ride)
Sapete una cosa? Tornerà in ogni caso. Una volta che vi date quella libertà,
quel permesso, ciò che accade è che tutti quei pensieri perversi spariscono. Non
lo farete ma almeno vi date la libertà di dire, “Ora vado da lui/lei e lo
faccio a pezzi finché non ha una nuova…”
LINDA: Una
nuova cosa?
ADAMUS: Una
nuova vita. Lo farò a pezzi finché non rinasce. (risate) Cosa pensavate che
intendessi dire? “Lo/la farò a pezzi così rinasce,” e così vi date il permesso
senza prendervi in giro e dite, “Ecco, mi do il permesso ma poi non lo faccio.”
No, davvero. Datevi il permesso e di colpo vi trovate in una coscienza diversa.
All’improvviso le cose si fanno molto più chiare e vi rendete conto che se
volete potete – puuf! – renderle invisibili, ma voi non
volete.
Di colpo vi
rendete conto che, “Ho concesso loro molto potere su di me. Ho lasciato che mi
rubassero l’energia. In realtà non è stata colpa loro; la colpa è mia. Ho
concesso loro tutto quel potere. Ora mi rendo conto che non mi tratterrò più. Non
devo più giocare a quel gioco.”
Torneremo ancora
su questo tema ed io ve lo ricorderò nel corso dell’anno, ma la lotta è finita.
Qualsiasi cosa sia – la salute, le relazioni, l’odio verso di voi, il dubbio,
il cibo e ogni tipo di dipendenza. In realtà le dipendenze non esistono; è
tutto mentale. Ogni cosa che state combattendo contro di voi, compreso il “Perché
non ho ottenuto di più nella mia vita?” Se vedrò mai qualcuno di voi pensarlo
mi verrà da vomitare perché voi vi considerate attraverso questa visione
piccola, microscopica.
Vi guardate e
dite, “Gli altri hanno ottenuto più di me.” Beh, gli altri non sono venuti su
questo pianeta in uno dei momenti più belli ma anche impegnativi per essere un
Maestro incarnato. Esiste forse qualcosa di più grande? Un qualsiasi altro
diploma dovrebbe essere migliore? Un po’ più di denaro? Una casa più grande?
Non credo proprio. Ecco, dentro di voi inizia la lotta su ciò che avete
ottenuto o no, lasciatela andare. Basta lottare.
Una
Stanza Speciale
La metà di
ciò suona molto bene, voi dite, “Oh, bene, basta lottare.” L’altra metà sarà
molto difficile perché siete condizionati a lottare, a combattere. Siete
condizionati a trattenervi. Siete condizionati ad avere nella vostra vita i
demoni del dubbio che vi dicono, “Adesso basta. Smettila di farlo. Sei una
persona cattiva. Sii carino/a.” Vi sentirete molto, molto a disagio ed è per
questo che nel sito del Crimson Circle aprirò una stanza molto speciale, una
grande stanza, una stanza decorata con panini al tonno e biscotti al
cioccolato. Sarà…
SART: Le
pareti saranno imbottite?
ADAMUS: Le pareti
saranno imbottite. (qualche risata) No, credo che le pareti saranno fatte di
budino al cioccolato da una parte e… pareti imbottite? Cosa… gelato dall’altra
parte e… (qualcuno dice, “Non dimenticarti i peperoncini piccanti”) I
peperoncini piccanti. Una parete di peperoncini piccanti. Mi piace. (risate)
Sì! Sì! Sì! Bene. Una parete di peperoncini piccanti. In questa stanza ci saranno molte pareti. (altre
risate)
Chiederò alla
cara Michelle di aprire sul sito questo piccolo spazio dove potete andare e
probabilmente ci sarà, non lo so, uno schermo vuoto o una bella immagine o
qualcos’altro. Sarà il luogo in cui venire quando siete un po’ sconvolti dal
dover rinunciare a lottare e vi sentite confusi. Vi sentite confusi sulla lotta
che state facendo contro di voi – cosa fare, come mollare, quali saranno le
conseguenze – allora verrete qui. Sarà aperta – come dire – 24 ore…
LINDA: 24 ore
al giorno, 7 giorni su 7.
ADAMUS: … su
sette. Io ci sarò sempre e lo saprete perché sentirete odore di panino al
tonno. (qualcuno ride)
LINDA: Ohhhh!
ADAMUS: Io amo
i sandwich al tonno! Vorrei tornare per un’altra incarnazione solo per godermi
un bel sandwich al tonno con patatine. Con le patatine. Sì. Il prossimo mese.
La apriremo
sul sito, sarà una piccola stanza in cui entrerete. Vi daremo altre
informazioni. Potrete venirci se siete confusi sulla lotta o se pensate di avere
ancora bisogno di combattere, quindi parleremo. Noi parleremo. Voi ed io
combatteremo. Fate attenzione perché ho già le bende sulla mano e sono pronto a
combattere.
Ne
riparleremo, ci torneremo sopra il mese prossimo, basta lottare con voi. Voi
cercherete di applicarlo all’esterno e direte, “Oh, non dovrei lottare.” Eh. Combattete
con il mondo esterno; smettetela di farlo dentro di voi. Mettete fine a tutti i
limiti e alle litigate e al trattenersi e alle autoprescrizioni e a tutte le
altre strane cose che fate. Liberatevi. (Edith alza la mano) Stai per chiedermi
se puoi essere esonerata?
EDITH: No.
ADAMUS: Passale
il microfono.
LINDA: Ma
certo
ADAMUS: Sì.
Sì.
EDITH: Perché
diavolo non possiamo lasciar libero il toro?
ADAMUS: Non
chiederlo a me. (Adamus ride) Perché siete – ti darò una risposta diretta – perché
siete umani. Perché ci sono molti condizionamenti e molte paure e molte cose
che non sono vere, ma voi credete che lo siano.
Il fatto è
che voi ascoltate le cose. Le avete ascoltate con Tobias. Credo proprio che di
recente Cauldre abbia scritto un articolo sulla Preghiera Silenziosa.
EDITH: Molto
bello.
ADAMUS: A
quel tempo l’avete sentita ma non l’avete ancora capita. L’avete letta e avete
detto, “Oh, suona molto bene,” ma non l’avete incarnata.
Voi non
mollate. Non mollate perché siete umani e non pensate di poterlo fare. Non
pensate di essere abbastanza responsabili da farlo. Non pensate che sia
possibile e vi basate sulle esperienze passate quando, avete cercato di fare
qualcosa non ha funzionato. Anche se non ha funzionato una volta su cento, è lì
che ponete la vostra coscienza – sull’unica volta in cui non ha funzionato.
Mia cara, è
condizionamento. È ipnosi. È condizionamento. È una credenza e in parte é perché
siete vigliacchi.
EDITH: Senti
chi parla. (Adamus ride)
ADAMUS: Tutti
voi. No, è un po’ di vigliaccheria.
EDITH: Tutti
possiamo farlo. Lo facciamo di continuo.
ADAMUS: Io
vigliacco?
EDITH: No! Rilascia,
rilascia, rilascia, rilascia e permetti.
ADAMUS:
(sospira) Tutti dobbiamo darci ancora da fare, no? (pochi ridono)
In parte è
vigliaccheria e ciò che intendo dire è che voi fate passetti da bambini verso
l’illuminazione e i piccoli passi non vi ci porteranno mai. È un vero rilascio,
un vero e proprio assalto. Voi pensate di dover imparare questo, poi quello e
poi quell’altro. Dobbiamo seguire gli Shouds. No. No.
Io la chiamo
vigliaccheria, essere codardi, essere davvero… voi aspettate – non voi, ma
tutti i presenti – aspettate che lo faccia qualcun altro. Dovremmo proprio fare
alcune magliette con una gallina che si trattiene senza una buona ragione. Ecco
perché io irrito tutti voi. Ecco perché vi distraggo. Ecco perché affrontiamo
alcune cose quando vi chiediamo: siete pronti?
Detto questo,
passiamo in modo perfetto e armonioso alla mia affermazione di chiusura e a un
po’ di merabh.
EDITH: Oh, io
penso che siamo pronti e facciamo…
ADAMUS: Sì. È
quasi ora di far festa.
Ecco, cari Shaumbra,
abbiamo parlato di rinunciare alla lotta e voi ci penserete sopra, lo sentirete
dentro di voi e penserete “Cos’intendeva dire?” Poi sui social media si faranno
molte chiacchiere su ciò che intendevo dire. Le persone speculeranno e
citeranno cose che io non ho detto. Non riguarda nulla che non sia dentro di
voi. È il vostro modo personale di controllarvi, di limitarvi, di combattere
con voi, di trattenervi, di regolarvi, di restringervi perché provate la
sensazione strisciante che avete fatto qualcosa di sbagliato o che siete deboli
e avete bisogno di migliorarvi. C’è un presupposto strisciante, che ci sia
qualcosa di non giusto.
In parte è
vero, fino a un certo punto ma è solo uno strato, è solo una realtà e c’è
un’altra realtà in cui potete inserire la vostra coscienza ed è quella secondo
cui è già tutto presente. Voi lo sapete già. Voi lo sapete già.
Quando sul
nostro sito arriverete in questo nuovo luogo, in questa bella stanza – le daremo
un bel nome - quando arriverete in quella stanza, ci verrete per rendervi
conto, per sapere che quando avete delle domande, quando provate paura, quando
vi chiedete che cosa accadrà dopo di voi lo sapete già, venite qua e sentite
che lo sapete già.
Lo farete
restando molto calmi e forse ci sarà in sottofondo un po’ di bella musica, in
quella stanza forse sentirete un po’ di musica degli Yoham. Verrete lì, farete
un bel respiro profondo e vi rilasserete.
(parte la
musica)
Vi renderete
semplicemente conto che conoscete già la risposta a tutto ciò su cui vi fate domande.
Io non vi fornirò la risposta, ma v’incoraggerò a rendervi conto che voi avete
già la risposta.
Voi arriverete
in quella stanza che noi creeremo e a proposito, la password è “Io Esisto. Io
Sono quello che Sono. Io So che lo So.” Ecco la password. Con lei entrerete.
Davvero, voglio che la scriviate. “Io Esisto.” Punto. “Io Sono quello che Sono.”
Punto. “Io So che lo So.” Punto. Ci saranno maiuscole e minuscole. Con tutte le
maiuscole non funzionerà. (risate)
Io Esisto. Facciamo
una prova, proprio ora. Io Esisto.
AUDIENCE: Io
Esisto.
ADAMUS: No, calmi. (Adamus ridacchia) Cosa pensate che sia? Il
catechismo? “Ripetete dopo di me: Gesù è morto per i miei peccati.” (qualcuno
ride)
LINDA: Oh!
ADA Io Sono
quello che Sono.
MUS: (ride) Capite
come funziona il lavaggio del cervello? “Sì, insegnante, lo ripeto. Gesù è
morto per i miei peccati.” Poi vi sentite molto male, molto male e per tutta la
vostra vita, “È morto per i miei peccati.” A Gesù i vostri peccati non
interessano.
Fate un respiro
profondo. Non ripetetelo. (Adamus ride) Sentitelo dentro di voi. Gli altri
Maestri Ascesi stanno ridendo.
Io Esisto.
Oh, ecco la realizzazione
della maestria. Io Esisto.
Io Sono
quello che Sono.
Cosa
significa? Quando lo dicono, suona bene. “Io Sono quello che Sono. Amaste.” Io
Sono quello che Sono. Tutto ciò che ho mai fatto e che farò mai, ogni potenziale
che ho mai creato nel Muro di Fuoco, Io Sono quello che Sono.
Io non sono solo
ciò che ricordo, ciò che penso di essere. Io Sono quello che Sono, tutti gli
strati e i livelli, le cose di cui ho fatto esperienza e non, realizzate e irrealizzate.
Io sono tutte quelle cose.
Io Sono ogni
cosa che scelgo di essere. Ecco cosa significa davvero. Io Sono quello che
Sono. Io Sono ciò che scelgo di essere.
E poi Io So che
lo So.
Spesso ho
detto e spesso ho rimproverato chi si alza in piedi e dice, “Non lo so.” No, voi
conoscete tutte le risposte. Voi conoscete ogni curva e deviazione del passato
e anche del futuro. Voi conoscete il futuro. Ecco la cosa stupenda. In un certo
senso ciò toglie l’impatto al futuro. È quasi una negazione di tutta la parola
“futuro”. Iniziate a rendervi conto che tutto è proprio ora.
Ecco, nel
sito c’è il toc, toc, toc alla porta della nostra nuova stanza.
“Qual è la
password?”
“Io Esisto. Io
Sono quello che Sono. Io So che lo So.”
“Va bene,
puoi entrare.”
Poi vi
sedete. Vi sedete e state calmi. Sentite l’Io esisto. Sentite l’Io Sono. Tutto
ciò che scelgo di essere, Io Sono. Poi permettete davvero il Io So che lo So. Non
venite qua a sedervi e a dire,”Non lo so.” Non chiedete a me. Non chiedete ad Adamus.
Voi vi sedete, poi tacete e aspettate che arrivi a voi.
Lasciate che
venga a voi, “Io So che lo So.”
Accadono cose
divertenti non appena iniziate rendervi conto che, “Sì, lo so davvero. Non so
come lo so, ma so che lo so.” Poi iniziate rendervi conto che in ogni caso non
c’era molto da sapere. In altre parole, in realtà non vagavate come se vi foste
persi, non andavate in giro senza avere la più pallida idea come pensavate di
fare. Lo sapevate davvero.
Vi viene
quasi da ridere. Vi ricordate le sessioni che abbiamo fatto tu qui quando ho
dovuto strigliare qualcuno che aveva detto, “Non lo so.” Ridete e dite, “Ora
capisco perché Adamus l’ha fatto. Lo sapevano.”
È molto
semplice. “Io Esisto. Io Sono quello che Sono. Io So che lo So.”
Siete seduti
in questa bella, bellissima stanza nuova che è quasi un’estensione del sito;
mentre state seduti lì, vi rendete conto, “Perché combattevo tutte queste cose
di me? Perché lottavo? Cosa riguardava la lotta? “ A quel punto fate una bella
risata e dite, “C’era qualcosa che mi piaceva. Ragazzi, sono felice di aver
smesso.” Vi rendete conto che non c’è nulla contro cui lottare. Non il vostro
corpo, non i vostri pensieri, non le vostre scelte.
Quando non
c’è nulla contro cui lottare, non c’è nulla da temere.
Poi vi arriva
addosso quest’enorme doccia d’amore da Voi a voi e un formicolio vi attraversa
tutto il corpo. A quel punto vi rendete conto della sensazione di libertà. Vi
rendete conto che gli obiettivi non esistono. Si tratta solo della gioia della
vita. Vi rendete conto che qui non si tratta in nessun modo di migliorarvi. Vi
rendete conto che la perfezione è già presente.
È probabile
che a quel punto piangerete un po’. In quella stanza ci sarà bisogno di molte scatole
di fazzoletti. Piangerete un po’, vi lascerete andare e vi chiederete perché...
“Perché, oh perché l’ho reso così difficile? Perché Adamus non me l’ha detto
prima?”
Piangerete
ancora un po’ e poi mollerete davvero, Edith. Vi lascerete andare davvero e poi
vi renderete conto che prima eravate un po’ vigliacchi. Continuavate a entrare
in queste lotte con voi senza mai farvi sapere che lo sapevate.
Vi renderete
conto che vi siete quasi resi le cose difficili. Quasi. Avete continuato a
creare la lotta dentro di voi. Vi renderete conto che ora la lotta è finita. Solo
un vigliacco combatte. Sì.
Farete un bel
respiro profondo. Oh, non vedo l’ora di essere in quella stanza con voi. Farete
un respiro profondo dopo aver pianto molto e poi allungherete una mano verso la
parete, prenderete una bella manciata di budino al cioccolato e non vi
sentirete in colpa né vi preoccuperebbe che il muro cada né che prendiate dei
germi. Non preoccupatevi del colore o di altro. State zitti! Godetevi il budino
di cioccolato e un panino con il tonno. Stanno molto bene insieme. Deve essere
uno dei miei piatti preferiti.
Poi farete un
respiro profondo e direte, “Dannazione, ce l’abbiamo fatta. Siamo arrivati fino
alla fine del 2014.” Quello è il miracolo. Quello è il miracolo. (il pubblico
applaude)
Se all’inizio
di questa vita vi avessi detto che avreste visto la fine del 2014,
probabilmente non mi avreste creduto. Probabilmente non mi avreste creduto. È un
miracolo che ce l’abbiate fatta. È un miracolo che siate ancora vivi, davvero e
quasi funzionanti. (qualche risata, Adamus ridacchia) È un miracolo che siamo
insieme qui e che possiamo sorridere e ridere e raccontare barzellette e
distrarci senza dimenticarci ciò che ho detto. Il Maestro capisce l’arte
dell’inganno deliberato… distrazione. (molti ridono) La distrazione. Per un
attimo vi ho distratti.
Ecco,
facciamo un bel respiro profondo.
Siete
arrivati alla fine del 2014. Il 2015 – cosa riguarderà? Riguarda la
realizzazione. Punto. Non tollererò nessun makyo, nessuna scusa. Non tollererò
nessuna lotta con voi stessi. Proprio no. Le porterò qui sul palco. Non
sopporterò nessuna scusa, nessun “Non lo so,” nessun, “Oh, tu non capisci,
Adamus. Ho avuto una vita molto difficile.” Volete una vita difficile? 100.000
anni chiusi in un cristallo, quella è una vita difficile.
Ecco,
facciamo un bel respiro profondo mentre passiamo davvero in una nuova era per
voi, per il Crimson Circle, per il mondo. Oh, sarà un anno folle. Se pensate
che quest’anno sia stato tosto, aspettate l’anno prossimo. Sapete una cosa? Non
è vostro.
Sapete una
cosa? Nonostante tutte le cose folli che accadranno, tutte le guerre e la
violenza e gli aeroplani che si perderanno e tutto il resto, nonostante tutto
ciò voi riuscirete a fare un passo indietro, a fare un respiro profondo e a
dire…
ADAMUS E IL
PUBBLICO: Tutto è bene in tutta la creazione.
ADAMUS: Buon
Anno Nuovo. Dio benedica tutti voi. Grazie. Grazie. (il pubblico applaude)
(la musica
sfuma)