IL MATERIALE DEL
CRIMSON CIRCLE
La Serie della
Scoperta
SHOUD 11: “SCOPERTA
11” – con Adamus Saint-Germain, canalizzato da Geoffrey Hoppe
presentato al Crimson
Circle il 5 luglio 2014
www.crimsoncircle.com
NOTA IMPORTANTE: Se non vi assumete la piena
responsabilità della vostra vita e delle vostre creazioni, probabilmente queste
informazioni non sono per voi.
* * *
Traduzione di
Gioia Villa
Io Sono quello che Sono, l'appassionato Adamus del Dominio
Sovrano.
Benvenuti. Benvenuti, cari amici. Benvenuti all'isola
Shaumbra dove potete rilassarvi nella vostra illuminazione.
Un giorno parlerete con me e mi direte, “Adamus perché non
me l'hai detto allora, subito dopo la partenza di Tobias, perché non mi hai
detto che potevo rilassarmi nella mia illuminazione? Perché hai lasciato che
affrontassi l’inferno, tutto questo inferno?” ed io risponderò, “Mio caro
amico, te l'ho detto e te l'ho ripetuto, rilassati nella tua illuminazione.”
È naturale. In realtà... beh, facile non è la parola giusta.
È naturale. (Adamus ridacchia) Accadrà, sta accadendo proprio ora mentre
parliamo. Vi rilassate nell'illuminazione.
Oggi parlerò di cose che potrebbero sembrare in
contraddizione tra loro, ma non lo sono. Sono molto congruenti.
Fate un respiro profondo e rilassatevi nell’illuminazione,
tutto qua. Ah.
Permettete il Corpo di Luce
Il mese scorso abbiamo parlato del corpo di luce. Per ogni
Maestro è essenziale avere il corpo in cui fare esperienza di questa grande
cosa definita la maestria incarnata. Durante il mese scorso o nelle ultime
settimane vi siete accorti che vi sembrava di avere bisogno di una doccia in
più? Che vi sentivate un po' più sporchi del solito? Anche se indossavate i
vostri vestiti più nuovi non vi sentivate puliti, hm? Sì.
Avete cercato di andare a comprare vestiti nuovi, cosa che
Linda fa di continuo e siete rimasti in piedi lì, nella vostra esperienza da
camerino. In un certo senso io sono con voi; non vi guardo, ma sono con voi.
(risate) Nel negozio vi siete tolti i vestiti normali e avete indossato vestiti
nuovi, ma non ve li sentivate bene addosso. Vi sembravano troppo puliti e voi
non vi sentite abbastanza puliti. Beh, fa parte dell'integrazione del corpo di
luce, perché proprio ora il vostro vecchio corpo fisico sta rilasciando quantità
pazzesche di Vecchia Energia. Ciò accade attraverso i pori, la pelle e ogni
parte di voi e se fate attenzione forse anche i capelli vi sembrano un po'
diversi o la vista o forse altro; sono solo alcuni dei punti di transizione nel
corpo di luce.
In voi non c'è nulla di sbagliato, proprio no. State solo
rilasciando vite e vite di Vecchia Energia e ora siete pronti a liberarvene,
siete pronti a mollarla.
Ecco, se volete fate una doccia in più ma soprattutto fate
un respiro profondo e permettete il vostro corpo di luce.
Sì, parleremo di... …
Sandra? Dormi? Hai dimenticato Adamus? Caffè? Con panna? (qualcuno ride) So che
sei rimasta affascinata dalla nostra chiacchierata, ma...
Memorie di un Maestro
Miei cari amici, al momento sto scrivendo qualche libro
nuovo e quello che mi eccita di più perché si basa liberamente sulle vostre
esperienze – le mie esperienze con voi – s’intitolerà “Memorie di un Maestro.”
Sì, interessante. Sarà una lettura semplice per molte persone. Non sarà un
libro particolarmente lungo, ma sarà pieno di storie interessanti e molto
profonde sui nostri impegni.
Oggi vi racconto una delle storie, cosa che farò ogni tanto
durante gli Shoud e durante i nostri incontri. Ecco, abbassiamo le luci e
creiamo un po' di atmosfera. Ah, sì, molto meglio.
Ecco, Memorie di un Maestro, le storie sul maestro e lo
studente.
Il nuovo studente che ha trascorso solo qualche mese nella
Scuola Misterica finalmente ottiene l'appuntamento per presentarsi davanti al
Maestro. Il nuovo studente ha sentito storie su com’è trovarsi di fronte al
Maestro pieno di ansia ma anche di eccitazione, perché si sa che quando arriva
l'appuntamento con il Maestro ciò significa che lo studente ha raggiunto un
certo livello o grado d’illuminazione; voi lo definireste successo.
Per il nuovo studente che si chiama Henry – Henry
Smith – il giorno è oggi; un giovanotto, molto dedito alla
spiritualità e all'illuminazione ma in un certo senso anche molto innocente,
quasi ingenuo. Per Henry era arrivato il momento di avvicinare il Maestro –
e naturalmente il Maestro è seduto sulla sua sedia con la sua tazza di caffè.
(risate mentre fa una faccia strana perché il caffè non è ancora arrivato)
Henry si avvicinò al Maestro con un po' di nervosismo, è
chiaro ma soprattutto si sentiva eccitato perché questo sarebbe stato come
ricevere una pagella ai tempi di scuola. Dopo l'esame con il Maestro avrebbe
ricevuto una valutazione. (Linda gli porge il caffè e lui fa una pausa lontano
dal palco)
Avvicinati. (Linda gli porge il caffè e s'inchina ai suoi
piedi; il pubblico ride e qualcuno applaude e lui sorseggia il caffè) Basta
così. Basta così.
Dunque … (ridacchia) Henry si avvicinò al Maestro che stava
bevendo il caffè seduto sulla sua sedia e Henry disse al Maestro, “Maestro,
come sto andando? Sono qui da qualche mese e lavoro duro e ci provo, sono molto
disciplinato in tutto in questa Scuola Misterica. Maestro, come sto andando?”
E il Maestro si accomodò sulla sedia come solo un Maestro sa
fare, chiuse gli occhi e disse, “Studente” – perché il Maestro non si
rivolge mai allo studente chiamandolo con il suo vero nome – “Studente, non
tocca a me valutare o giudicare.”
Naturalmente Henry si sentì un po' deluso perché voleva
davvero una valutazione da parte del Maestro. Henry fece un respiro profondo,
riunì la sua energia e pensò a un altro modo per chiederlo e quindi disse,
“Maestro, Maestro, puoi controllare con i miei spiriti guida e chiedi loro come
sto andando.”
Il Maestro fece un respiro profondo, digrignò leggermente i
denti e poi disse, “Studente, tu non hai guide spirituali. (qualcuno ride) Hai
avuto spiriti guida che sono stati con te per molte, molte, molte vite ma,
studente, si sono annoiati e se ne sono andati.” Pensavo fosse divertente.
(risate) Forse il mio libro non diventerà un best seller. (altre risate)
Henry iniziava a sentirsi molto scoraggiato e molto deluso
ma era determinato, proprio come tutti gli studenti. Tutti gli studenti sono
molto determinati ma a volte sono molto ingenui e proprio non ci arrivano.
Henry si riprese un'altra volta, fece un respiro profondo e disse, “Ah,
Maestro, come credi che gli arcangeli sentano che sto andando?” (qualcuno ride)
Il Maestro restò seduto a occhi chiusi per molto tempo
scuotendo leggermente la testa, poi fece un respiro profondo e disse, “Studente,
gli arcangeli sono tutti occupati perché al momento ci sono moltissimi umani
che canalizzano gli arcangeli, (risate) eccetto Raffaele. Non riusciamo proprio
a capire perché nessuno voglia canalizzare Raffaele.”
LINDA: Ohhhh.
ADAMUS: “Non c’è alcun riscontro neppure da parte degli
arcangeli.”
Ora Henry si sentiva molto, davvero molto deluso,
scoraggiato e sconvolto. Sentì che era in corso una specie di gioco che
coinvolgeva anche lui, ma lo studente era così determinato e in un certo senso
anche testardo che fece un respiro molto profondo e disse a se stesso, “Questo
è solo un gioco che il Maestro sta facendo con me. Lui cerca di vedere quanto
sono determinato. Ci riproverò,” e lo studente disse, “Maestro, Dio come sente
che sto andando? Ti spiace controllare con Dio?”
Il Maestro fece un respiro profondo e disse, “Solo un
attimo” ed entrò in uno stato dell'essere simile alla trance. Dopo qualche
minuto rientrò e disse, “Come ti chiami?” (qualcuno ride) Lo studente disse,
“Henry. Sono io, Henry.” Il Maestro disse, “Dammi un momento.”
Il Maestro, che naturalmente stava recitando aspettò un poco
e poi rientrò di colpo, spalancò gli occhi, guardò dritto in faccia lo studente
e disse, “Dio non sa che tu esisti.” (cala il silenzio, poi Adamus mima
“Divertente”; qualcuno ride)
Lo studente se ne andò scoraggiato, stressato e sconvolto.
La mattina successiva fece i bagagli e lasciò la Scuola Misterica. Naturalmente
ora opera in un ashram dove si lavora sulla voce e sulla connessione allo
Spirito. (qualche risata)
Dopo l'incontro con lo studente, quella sera il Maestro si
recò al Club dei Maestri Incarnati dove alcuni degli altri Maestri gli
chiesero, “Allora, com'è andata con lo studente Henry ?” Il Maestro disse, “Non
bene, almeno non per ora. Proprio non bene. Lo studente non si rende ancora
conto di uno dei principi più fondamentali dell'illuminazione.”
L’altro Maestro dice, “Beh, come funziona? Cosa intendi
dire?” Il Maestro senior molto saggio disse agli altri, “Perché quando una
persona non si riconosce, neppure lo Spirito la riconosce.” Questo è il più
grande regalo di compassione che lo Spirito può offrire. Hmmm. Hmmm. Hmmm.
Quando non riconoscete la vostra stessa esistenza, quando
contate sugli altri per misurarvi, per valutarvi o per sapere se fate bene o male
le cose. Quando non vi vedete con i vostri occhi e non vi ascoltate con le
vostre orecchie, neppure lo Spirito vi riconosce. Lo Spirito non sa che voi
esistete fino al momento in cui voi
sapete di esistere, capite?
Ecco, questo è uno dei capitoli da “Memorie di un Maestro” e
in un certo senso sono storie vere, liberamente tratte dalle mie esperienze con
Shaumbra.
LINDA: Ohhh! (qualcuno ridacchia e applaude)
ADAMUS: Non sono il tipo di storie per cui per forza le
persone faranno il tifo e applaudiranno mentre le leggono. Qui il punto è
raccontare queste storie e ottenere il “Hmmmm. Hmmmm, ora ho capito.”
Okay, non sappiamo quando verrà pubblicato il libro, ma sono
sicuro che sarà, hmm, interessante.
Il Quiz Popolare
È arrivato il momento del quiz popolare. Il quiz popolare è
qualcosa che facciamo sull’impulso del momento con Linda che corre in giro con
il microfono tra il pubblico. È per controllare, per verificare, per vedere a
che punto siete, per vedere il tipo di risposte che date.
Il tema di oggi del nostro quiz popolare, nel nostro
quiz-nel-momento riguarda la realtà rispetto alla percezione.
LINDA: Ohhh!
~ 1° Domanda – La Realtà contro la
Percezione
ADAMUS: Ohh, oh. Questa è interessante, la realtà contro la
percezione.
Linda, preparati al microfono e poi cammina mentre faccio la
domanda. (qualcuno ride)
È realtà o percezione il fatto che sul pianeta meno del 5%
degli umani controlla il 95% di tutta la ricchezza? Realtà o percezione? Il 5%
controlla la maggioranza, la stragrande maggioranza della ricchezza sul
pianeta, sì o no, realtà o percezione?
KAREN (donna): Realtà.
ADAMUS: Ti spiace alzarti in piedi? Sì.
KAREN: Realtà.
ADAMUS: Realtà. Perché secondo te? Ti basi su...
KAREN: Sulla mia esperienza personale.
ADAMUS: La tua esperienza personale. Ok. Bene. Buona
risposta. Come vi sta indicando Linda e vale per tutti, per favore tenete il
microfono di fronte al viso. Sì.
KAREN: Ok.
ADAMUS: Bene. Ok. Qui non c'è giusto o sbagliato. Il punto è
la realtà o la percezione.
In realtà è percezione. Percezione. Il dato di fatto è che
un numero molto piccolo di persone o di famiglie o di governi – o di affari
– controlla la maggioranza delle
finanze sul pianeta. Comunque, comunque è una percezione. È anche una percezione,
perché solo perché lei potrebbe avere molti soldi – diciamo che lei
possiede il 20% di tutta la ricchezza presente del mondo – ciò non
significa affatto che voi non potete avere la ricchezza o non potete essere
ricchi o non potete avere la ricchezza. Non c'è limite o tetto alla quantità di
ricchezza che può avere questo pianeta, che sia in termini di strumenti
finanziari, risorse naturali o pura energia. Non c'è alcun limite.
Esiste la percezione che alcune persone la controllino o che
altre persone possano averla. Esiste la percezione che sul pianeta ci sia una
quantità limitata di abbondanza finanziaria e quella percezione blocca le
persone – uso con attenzione la parola “controllo” – che questo 5% o forse meno
controlla.
Non controllano proprio niente. Hanno. Hanno. Essi ce l'hanno; gli altri no. Da nessuna parte c'è
scritto che voi non potete averla, che non potreste averla, che non potrete
averla. Proprio no e non importa quanto possano voler controllare i loro punti
o le loro percentuali, il numero dei dollari o degli euro che hanno in banca,
non possono. Non possono.
Miei cari amici, la realtà è che, sì, in questo momento è
più o meno così, cioè pochi hanno molto più degli altri ma ciò non toglie che
ognuno di voi può avere esattamente ciò che ha scelto e ancora di più ciò che
ha permesso.
Ecco, la realtà contro la percezione, ah. Bene.
La prossima domanda. Nel Nord America e in Europa al momento
c'è più l'inquinamento rispetto a 15 anni fa – realtà o percezione?
DAVE (Crash): Sì.
ADAMUS: Sì. Su cosa ti basi?
DAVE: Sui dati scientifici.
ADAMUS: Bene. Ti basi sulla percezione. Certo, rispetto a 15
anni fa a c'è meno inquinamento, come ho detto, nell'Nord America e in Europa.
Ci sono molte nuove tecnologie che stanno riducendo le emissioni. C'è molta più
preoccupazione sull'ambiente dalla prospettiva dell'acqua e dell'aria. Sebbene
ci siano più persone, più automobili e più macchine che mai, il livello
d’inquinamento sta scendendo.
Non è così a livello globale, perché ci sono …
DAVE: Paesi come la Cina, l’India.
ADAMUS: … altri paesi che stanno aggiungendo molto
inquinamento ed è per questo che ho parlato in modo specifico del Nord America
e dell'Europa.
In effetti non è la realtà ma la percezione perché di
solito, quando faccio questa domanda, le persone rispondono “Oh sì, sta
peggiorando.”
Ne parlo perché questa faccenda della percezione, di fare
un'affermazione senza conoscere davvero i fatti, mi spiace dirlo ma è anche
credere a tutta la malvagità, a tutte le cose terribili che accadono senza
considerare ciò che sta accadendo.
Nello stesso momento c'è un enorme interesse sull'ambiente,
perché tutti voi vi rendete conto che questo pianeta con i suoi 6 miliardi di
esseri umani può gestirne solo 10 miliardi e voi vi state avvicinando con
grande rapidità a questo numero. Deve esserci una maggiore preoccupazione
riguardo alla terra, all'aria, all'acqua e ai regni animali. Comunque tutto ciò
è anche soggetto a una quantità pazzesca di controllo e di manipolazione.
Questo è un terreno fertile dove nutrirsi per quelli che
hanno il controllo e spesso senza conoscere davvero nulla di quel tema – non mi
riferisco a te, Dave, ma a tutti quelli che sono fanatici dell’ambiente
– e che usano i numeri e informazioni che non sono per niente veri. È una
specie di controllo. È solo un'altra voce che aggiungo alla mia lista delle
ipnosi e del controllo di massa.
Di fatto, in molti luoghi le cose stanno migliorando; altri
luoghi, invece, devono fare ancora molta strada. Si stanno facendo del male,
danneggiano la loro gente in realtà non c’è la coscienza. Al contrario, in
particolare in Europa e nel Nord America la coscienza c'è e le cose stanno
cambiando, forse non abbastanza in fretta come vorreste voi. Forse ci sono
ancora persone che non hanno la coscienza del pianeta, del corpo in cui vivono,
ma sta arrivando. Nel frattempo siate consapevoli delle vostre percezioni – ciò
che è reale, ciò che non lo è, cos'è il controllo e cos'è l'ipnosi e cosa non
lo è. Bene.
La prossima domanda segue la stessa linea. Al momento c'è
più o meno criminalità rispetto a 15 anni fa – crimini importanti – più o
meno?
DAVID McMaster: (fa una breve pausa) Beh, non voglio fare un
viaggio in bagno. (risate)
ADAMUS: Accomodati. (Adamus ridacchia)
DAVID: Sento che è meno.
ADAMUS: Meno. C’è una ragione in particolare?
DAVID: Sì la coscienza sta aumentando, specialmente da
quando Shaumbra è entrata in scena negli ultimi 15 anni.
ADAMUS: Proprio così. Proprio così. Sì. Grazie. (il pubblico
applaude)
A volte c'è la sensazione che sia di più a causa di cose
come l'Internet e i notiziari e i blog e la comunicazione è diventata davvero
veloce, ma in quelli che si definiscono i paesi più sviluppati, in realtà il
crimine è diminuito. Hai ragione.
Di nuovo, in altri luoghi il crimine è ancora in ascesa ma
la coscienza – la coscienza sarà la cosa che lo riporterà ad un equilibrio
migliore.
Mentre lo dico, nella maggior parte di questi luoghi c'è
meno crimine a livello statistico rispetto a 15 anni fa. In ogni caso, in
contemporanea è aumentato il potenziale per ciò che definireste i crimini
catastrofici, gli attacchi di tipo terroristico. Considerando il livello di
sofisticazione di quelli che definite terroristi, cioè quelli che uccidono
grandi numeri di persone per la loro causa personale, il potenziale è più alto
che mai a causa della tecnologia e a causa della determinazione che hanno.
È come se su di voi aleggiasse una nuvola di paura,
soprattutto su voi presenti e su chi ci ascolta on-line perché voi potete
sentirla. Potete percepirla. È quasi un “Quando cadrà l'altra scarpa? Quando
crollerà il pavimento?” La percepite quasi alla bocca dello stomaco o a volte
nell'area del cuore o della gola – “E poi?”
È un modo difficile di vivere, preoccuparsi sempre di che
cosa accadrà ed io vi chiedo di fare un semplice respiro profondo e di vivere
la vostra vita personale al meglio che potete, più coscientemente che potete.
Non cercate neppure di fermare quelli che hanno i loro secondi fini politici,
religiosi o finanziari ma vivete la vostra vita personale nella forma più alta
di Maestria incarnata. Ecco cosa farà la più grande differenza sul pianeta.
Ecco cosa aggiungerà l'elemento alla coscienza che manca in moltissimi luoghi.
Come ho continuato a ripetere, la cosa più grande che potete
fare per questo pianeta, anzi per l'universo, anzi per tutta la creazione è
essere il Maestro che siete davvero, davvero.
Ecco, per questo fate un respiro profondo.
Potremmo continuare, ma il mio tema è la realtà e la
percezione. Ci sono moltissime percezioni. Quando cominciate davvero a
considerarle, non sempre le percezioni corrispondono alla realtà. Io penso che
si potrebbe dire che tutto, senza eccezioni è percezione.
Io vi chiedo di prendere in considerazione la vostra
percezione – la vostra percezione del mondo, vostra percezione del
vostro posto nel mondo, la vostra percezione dell'illuminazione, la vostra
percezione di ciò che serve per permettere l'illuminazione, l'illuminazione
incarnata. Al momento sono ancora molte le percezioni secondo cui dovrete
lavorare sodo o soffrire e tutte hanno messo radici in uno stanzino, quasi un
armadio nella casa della coscienza umana. In fondo, in un angolo c’è un
armadietto sulla cui porta è appena leggibile la parola “Illuminazione” e in
quel piccolo spazio ci sono le basi dell’illuminazione e della coscienza. È molto
vicino a una stanza molto, molto più grande che si chiama religione e a
un'altra stanza molto ampia chiamata filosofia. Nel minuscolo stanzino
ammassato da una parte c’è una coscienza dell'illuminazione.
Nelle nostre riunioni o nei seminari io chiedo, “Cos’è
l'illuminazione?” ma dopo averlo fatto per un certo numero di anni ho smesso di
chiederlo perché in realtà non c'erano risposte davvero buone. No … beh, ci
sono state risposte davvero pessime e pochissime risposte buone. In fondo, la
vera risposta è che è una sensazione. È possibile definire l'illuminazione.
Penso che potreste definirla come il risultato netto dell'illuminazione, ciò
che ottenete come parte umana – una vita migliore, un corpo più sano, più
felicità anche se, in realtà, la felicità è una pessima percezione. Potrei dire
che sulla felicità accadono cose divertenti.
Anche tutta la storia dell'illuminazione gira intorno alla
percezione, la percezione di ciò che dovete fare. Nello stanzino ben nascosto
ci sono alcuni dei Maestri conosciuti che hanno ottenuto l'illuminazione ma le
loro storie, come abbiamo già detto, non sono poi così buone. Sono piene di
sofferenza. Sono piene di difficoltà, c'è molta solitudine, c'è molta paura e
alla fine potreste dire che c'è l'esaurimento mentale o la morte. Non è una
percezione molto bella.
Io vi chiedo di prendere in considerazione la realtà e la
percezione dell'illuminazione. Io vi chiedo di prendere in considerazione la
sensazione che provate sull’illuminazione. È la cosa che supera tutte le altre
cose nella maggior parte delle vostre vite. La cosa più importante, la ragione
per cui siete venuti qua su questo pianeta eppure c'è ancora una strana
percezione che la circonda - la percezione di quanto sodo dovete lavorare e
tutti gli studi filosofici, religiosi spirituali che avete fatto per arrivare
qua e c'è una forte sensazione, spesso c'è la sensazione di essere incompleti,
svuotati, insoddisfatti o che non conoscete la risposta; percepite che c'è
ancora qualcosa di sbagliato, che c'è ancora qualcosa che non avete capito.
La sera molti di voi vanno a letto dicendo, “C’è ancora
qualcosa che non colgo,” come se fosse una prova o una specie di labirinto da
superare. Continuate a dirvi, “Cos’è? Cos'è? Non ci arrivo.” Ci sono giorni in
cui sentite, per così dire, che state facendo qualche progresso ma molto spesso
dite, “Cosa non sto facendo bene?”
La cosa che non state facendo bene è pensare
all’illuminazione – alla vostra percezione dell'illuminazione, alla vostra
percezione di ciò che deve essere fatto e come sarete nell'illuminazione.
Miei cari amici, in realtà non c'è nulla che dovete fare se
non permettere, ma proprio questa forse è una delle cose più difficili che un
umano farà mai perché affiora la tendenza a dire, “Ho bisogno di continuare a
lavorare su qualcosa. Devo fare qualcosa come meditare o recitare litanie o
inzupparmi di oli” o una cosa dopo l'altra. Una parte della coscienza umana non
riesce proprio ad accettare che potete permettere l'illuminazione, tutto qui.
Non dovete forzarla. Non dovete lavorare per ottenerla. Non è in nessun modo un
gioco di potere.
Non dovete forzare. Non dovete lottare. Non è qualcosa che
il demone o il buio o persino Satana sta tenendo lontano da voi. L'oscurità, in
realtà la vostra oscurità spera che lo permetterete perché ciò la libererà. Vi
libererà dalla sofferenza e dalla profonda ferita interiore.
La percezione, la realtà, percezione e la realtà
dell'illuminazione. Come direbbero i maestri ascesi, la percezione
dell'illuminazione è lontanissima da ciò che è davvero; la realtà
dell'illuminazione è molto vicina, proprio qui e proprio ora.
Okay, facciamo un respiro profondo. Andiamo avanti.
~ 2° Domanda – Cosa Avete Scoperto?
Questa è la nostra ultima canalizzazione, il nostro ultimo
incontro nella serie della Scoperta. Oggi la domanda è, e ora Linda riparte con
il microfono, la domanda è: in questa Serie, nelle ultime 11 Serie, cosa avete
scoperto? Ho bisogno della lavagna, se non vi spiace. Cosa avete scoperto?
Linda, chiunque.
C’è stata la Serie della Scoperta e in un certo senso il
titolo l’avete scelto voi, non io. Che cosa avete scoperto? Potrebbe essere
qualcosa che definireste felice o triste, buono o cattivo, non importa. Che
cosa avete scoperto su di voi? Grazie, signore. (a Larry & Sart che portano
la lavagna sul palco) Carol Merrill (un gioco a premi con ospiti) e il suo
assistente. Bene. Sì.
Che cosa hai scoperto, Edith?
EDITH: Ho avuto molti promemoria eccellenti che Io Sono
quella che Sono, che io esisto e che sono un grande Maestro creatore.
ADAMUS: Suona bene. Che cosa significa? (qualcuno ride)
Filtra un po’. Distilla il tutto e dimmelo con meno di 10 parole. Che cosa hai
scoperto?
EDITH: Io Sono quello che Sono.
ADAMUS: Bene. L’hai scoperto.
EDITH: Sì, me l'hanno ricordato. Ci lavoro sopra da sempre.
ADAMUS: Sì, questo è vero! (risate) Oh sì! Da dove venivano
i promemoria?
EDITH: Da te. (altre
risate)
ADAMUS: Sono venuti da me?
EDITH: Sì.
ADAMUS: Ti sei mai svegliata nel mezzo della notte dicendo,
“Sì! Alla fine ci sono arrivata.”
EDITH: No, di notte dormo molto bene.
ADAMUS: Ok. (qualcuno ride) Proviamo da una prospettiva
diversa. Di giorno ti sei mai ritrovata a guidare e di colpo, “Ci sono! Io Sono
quello che Sono.”
EDITH: Beh, lo sapevo già.
ADAMUS: Oh. Ok. Bene. Che cosa hai scoperto quest’anno sul vivere?
EDITH: (sospira) Troppo di cui parlare qui.
ADAMUS: Ok. (Adamus ridacchia) Una cosa?
EDITH: Beh, eh … (fa una pausa)
ADAMUS: Stai attenta. Sarai nel mio libro Memorie di un
Maestro. (Adamus ride) Edith, sei un’icona.
EDITH: Sono come David. Non voglio andare in bagno.
ADAMUS: Sì, ma se volete potete andarci insieme. (Adamus
ridacchia e il pubblico ride) Edith, sei un'icona. Sì.
EDITH: Ho avuto dei buoni promemoria. Io...um…non so cosa
dirti... voglio dire, non posso dire che non lo so. Vediamo, um… solo…
ADAMUS: Stiamo vacillando proprio sul limite estremo.
(risate)
EDITH: Ci vuole …
ADAMUS: Stiamo tentennando.
EDITH: La gioia.
ADAMUS: La gioia. Grazie. Stavo per dirti,“Dì una cosa
qualsiasi!” (altre risate) Questa è un'affermazione molto, molto vera. Il
Maestro – quando il Maestro ha un dubbio, quando il Maestro non riesce più a
pensare – finge e basta. Inventati qualcosa. Dì qualsiasi cosa. La gioia. Mi
piace. Grazie.
Allora, ti fa sentire bene dire gioia?
EDITH: Sì. Sì.
ADAMUS: Quest’anno hai scoperto qualche gioia?
EDITH: Molta gioia.
ADAMUS: Grazie! Vedi com'è facile. Due parole. Molta gioia.
Ok. (sospira e scrive sulla lavagna “Molta gioia (molte parole)” Ok. (qualcuno
ride) Bene. Sei nel mio libro. Cambierò i nomi, certo. Sì, ma non il tuo.
(Adamus ridacchia)
Bene. Il prossimo. Che cosa hai scoperto quest'anno?
SHAUMBRA 1 (donna): Ciao. Ho scoperto la mia anima.
ADAMUS: Ooh. Dov’era?
SHAUMBRA 1: Ah, ha, ha. Ho iniziato a connettermi a lei e
all’improvviso un giorno mi sono resa conto che dormivo da tutta la vita …
ADAMUS: Ah sì, sì.
SHAUMBRA 1: … e ho sentito che mi stavo svegliando.
ADAMUS: Sì. Entrambe le cose sono vere. Sì, sì.
SHAUMBRA 1: Sai e ho iniziato a sentire la vita.
ADAMUS: In che lingua ti parla la tua anima? Spagnolo o francese?
(lei ridacchia)
SHAUMBRA 1: No.
ADAMUS: La maggioranza delle anime parla francese, sai. Sai,
ho questa predilezione.
SHAUMBRA 1: È più di una sensazione.
ADAMUS: Una sensazione.
SHAUMBRA 1: È più di un senso.
ADAMUS: Ok. Sì.
SHAUMBRA 1: È più del sapere, sai.
ADAMUS: Sì, sì.
SHAUMBRA 1: Poi mi piace perché respiro sempre di più la mia
anima nel mio corpo e sento che sto iniziando a integrarla e sono davvero –
sono molto eccitata. È come se di colpo sentissi che posso vedere la luce alla
fine del tunnel e che è possibile che in questa vita diventerò illuminata.
ADAMUS: Sì.
SHAUMBRA 1: E sai una cosa, io …
ADAMUS: Cosa t’impedisce di farlo? Hai parlato di luce alla
fine del tunnel, ma sai una cosa?
SHAUMBRA 1: Dimmi.
ADAMUS: È – beh, non è un treno ma è … forse dopo c’è un
altro tunnel e un’altra luce. Sai, forse la luce è più del tipo di quella
stradale.
SHAUMBRA 1: Non credo sia così.
ADAMUS: Sei sicura?
SHAUMBRA 1: Oh, sono sicura. (ridacchia)
ADAMUS: Perché … non abbiamo affrontato … noi. Non l’hai già
affrontato prima? Molta luce alla fine del tunnel, ti avvicini molto, ma …
SHAUMBRA 1: Non l’ho mai
affrontato prima.
ADAMUS: Ok. Mi piace come lo dici. Amo quella passione. Tu
– brrgg! – mi hai fermato.
SHAUMBRA 1: Sì.
ADAMUS: Sì.
SHAUMBRA 1: E sai, voglio approfittare per ringraziarti
perché tu …
ADAMUS: Ho fatto così poco.
SHAUMBRA 1: No, no! Davvero, mi hai guidato attraverso tutto
ciò e grazie a te sto iniziando …
ADAMUS: Oh cielo! Sei tu che stai facendo tutto. (risate
mentre lei si schernisce)
SHAUMBRA 1: E non solo …
ADAMUS: Oh, è tutta roba tua!
SHAUMBRA 1: Non solo io.
ADAMUS: Non posso prendermi alcun merito.
SHAUMBRA 1: Ma come molti Shaumbra.
ADAMUS: Premio! (Adamus finge di darsi un premio; risate)
SHAUMBRA 1: Siamo in molti e sta iniziando a pia …
ADAMUS: Oh, va bene. Non serve che tu dica altro.
SHAUMBRA 1: Comunque …
ADAMUS: Okay, “Adamus.” (scrive “Adamus” sulla lavagna; il
pubblico applaude)
SHAUMBRA 1: (ridacchia) Grazie.
ADAMUS: Grazie.
SHAUMBRA 1: Vuoi abbracciarmi?
ADAMUS: Certo! Altro?
SHAUMBRA 1: Oh ho, ho.
ADAMUS: Un bacio, un bacio. (si abbracciano) Grazie. Bene.
Grazie. Bene. Dobbiamo … un Maestro ride. Deve ridere. Deve ridere. Bene.
Il prossimo. La stessa domanda. Cos’hai scoperto quest’anno?
Bene, male, brutto, tutto. Cos’hai scoperto?
SUE: Vorrei raccontarti la storia di stamattina di fronte
allo specchio dove una parte di me ha detto, “Voglio essere una rock star,
proprio come Edith.”
ADAMUS: Sì!
SUE: Lo sai. (risate e applausi) E …
ADAMUS: Guarda cosa ti sei creata, Edith. Ora in tutto il
mondo ci sono persone che ora ti osservano e ti amano. Ora sono molto serio. Ti
amano, Edith, perché rappresenti molti, le domande e i pericoli ma anche i
progressi e la bella innocenza su quest’illuminazione. Essi sanno cos’hai affrontato
e hanno visto le barriere che hai buttato giù. Davvero, sei un’icona e una rock
star. Sì. (altri applausi)
SUE: Poi la risposta che è arrivata è che Io Sono.
ADAMUS: Io Sono.
SUE: Io Sono.
ADAMUS: Sì.
SUE: Io Sono.
ADAMUS: Bene.
SUE: È, oh, per il mio …
ADAMUS: Quest’anno l’hai sentito
davvero?
SUE: Sì. Sì. Ho riso e sì, ho capito.
ADAMUS: Sì. Bene.
SUE: L’ho capito.
ADAMUS: Perché c’è l’Io Sono quello che Sono. (lo dice in
modo piatto)
SUE: Eh-eh. No.
ADAMUS: E poi c’è l’Io
Sono!! Poi vuoi dire
delle parole non perché sei cattiva ma piuttosto “F---! (risate) Boh! Perché
non me l’hanno detto prima?! Io Sono!” Poi di colpo tutte le
registrazioni partono alla velocità della luce e attraversano la mente e il
corpo. Tu dici, “Oh! Mi ricordo quando Adamus si è rivolto a me parlando con la
mia voce sul dire e diceva ‘Io ti ordino di servirmi.’ Allora pensavo che fosse
molto stupido e ora lo capisco. Ricordo quando Adamus diceva ‘Io esisto,’ ed io
pensavo, beh, pensavo che fosse la cosa più stupida di tutte. Il mio cane
esiste. Sai, ora dico ‘Io esisto.’ Ora ci sono!”
SUE: Io esisto.
ADAMUS: “Ci sono!”
SUE: Sì.
ADAMUS: Sì.
SUE: È bello urlare in macchina. (altre risate)
ADAMUS: È vero. È vero. Eccellente. Ok. Altri due. Che cosa
hai scoperto quest'anno?
KERRI: Ho scoperto... ho scoperto che io conto, che posso
amarmi e non ho bisogno di niente fuori di me.
ADAMUS:
Maaakyo!
KERRI:
Cosa?!
ADAMUS:
Makyo.
KERRI: Beh, è sempre meglio di “Non lo so!” (risate) Mi sono
inventata qualcosa!! (risate e qualche applauso)
ADAMUS: Hai scoperto come aggirare le mie domande. Questo è
bello.
KERRI: Io, io, ohh …
ADAMUS: Quindi (scrive sulla lavagna) “Adamus due volte.”
Due volte. L'hai scoperto. Grande, gran bel risultato.
KERRI: Qual è stato il risultato?
ADAMUS: Aggirarmi. Invece di dire, “Non lo so” e dover
andare in bagno.
KERRI: Non lo rifarò. Ho beccato tanta merda dalle signore.
ADAMUS: Sì.
KERRI: Le ho deluse.
ADAMUS: Sì, non è un gioco di parole ma sì. (risate)
ADAMUS: Sì. Bene. Almeno hai scoperto come …
KERRI: Almeno quello.
ADAMUS: … stare di fronte a un Maestro. Anche tu sei nel mio
libro.
KERRI: Oh davvero?
ADAMUS: Sì, sì.
KERRI: Quella che preferisci, huh?
ADAMUS: Sì. Oh, non l’ho detto … (altre risate)
KERRI: È una bugia. Non mentire.
ADAMUS: Me l'hai fatto dire.
KERRI: Giusto, giusto.
ADAMUS: Hai capito come stare davanti a un Maestro.
KERRI: Diavolo, sì.
ADAMUS: Sì che quindi …
KERRI: Io resisto.
ADAMUS: E quindi resisti per te.
KERRI: Sì.
ADAMUS: Sì. Posso… essere molto onesto?
KERRI: Oh cielo, sì, va bene.
ADAMUS: Oh cielo. Dovrebbero dire no e basta.
Tu hai imparato – e stai ancora imparando, stai ancora
facendo pratica – hai imparato a resistere alla ragazzina impertinente …
KERRI: (sussurra) Oh, vaffanculo. Ok, ma sì, grazie.
ADAMUS: … dentro di te. Hai imparato a non lasciare che
quell'aspetto gestisca la tua vita.
KERRI: Ti ho detto di tacere – S.T.F.U. (Shut The Fuck Up) –
mentre venivo qui. L'ho detto.
ADAMUS: Puoi dirlo ad alta voce.
KERRI: Allora chiudi quella boccaccia.
ADAMUS: Grazie.
KERRI: Non era roba mia.
ADAMUS: No, ma …
KERRI: Giusto?
ADAMUS: È ciò che ti è servito per dire, finalmente, “Ora
basta, Io Sono” e non lasciare che la ragazzina impertinente, viziata e molto
ferita continui a gestire la tua vita.
KERRI: Ok. Grazie.
ADAMUS: Grazie. (qualche applauso) Non ti senti bene…
KERRI: Sì!
ADAMUS: … quando dici …
KERRI: Sapevo di essere monella e viziata. Io non...
ADAMUS: No, no, no, no. Fermati. Non sei così.
KERRI: Non lo sono più.
ADAMUS: Giusto.
KERRI: Io sapevo che …
ADAMUS: Che era quell'aspetto che gestiva la tua vita. in
realtà la monella viziata era spaventata a morte dalla vita, era terrorizzata
per ciò che il prossimo momento avrebbe portato con sé. Aveva paura di stare
sola ma in compagnia di molti altri era sempre infelice….
KERRI: Gesù Cristo, continua così. Lascia uscire tutto, sai.
(risate)
ADAMUS: Oggi Gesù è altrove. Sta facendo altro. Ci siamo
solo tu ed io.
È una grande scoperta riuscire a dire, “Non ne ho più
bisogno.” Amici miei, nella vostra vita non sono gli altri che vi fanno
impazzire; siete voi. Non sono i membri della vostra famiglia né gli amici.
Siete voi, siete voi che vi state
facendo impazzire.
Prima di tutto serve una certa chiarezza per riconoscere che
‘tu’ è composto di molte, molte cose. Ci sono molti, molti aspetti; quel ‘tu’
non è solo un gran casino pieno di nebbia e composto di tutte le diverse
emozioni e sensazioni e pensieri e direzioni; ci sono molte facce diverse o
raggi di te, ma non lasciare che la sfaccettatura o il raggio, in particolare
se è un raggio disfunzionale di te gestisca lo spettacolo. Poi scopri che sei
tu che gestisci lo spettacolo, a prescindere da tutto il resto.
Tu hai una determinazione pazzesca, hai un grande impeto e
sei testarda e finalmente usi queste cose invece di lasciare che l'aspetto ti
usi. È allora che le cose della tua vita cambieranno, mia cara amica. Forse
puoi dire che non stai vivendo la passione della tua vita, ciò che vuoi davvero
fare con le persone con cui vuoi farlo, con il livello di abbondanza perché
lasciavi che quella piccola monella gestisse le cose. Adesso basta.
KERRI: Sai quante donne qui diranno, “Finalmente ha detto a
quella stronza ciò che io volevo dirle!”
ADAMUS: (bene) Beh, anche gli uomini. (risate)
KERRI: Sì, esatto! Finalmente!
ADAMUS: Più gli uomini, penso.
KERRI: Oh beh, loro …
ADAMUS: Smettetela di annuire, signori. (altre risate) bene.
Eccellente. Grazie. Oh, qui abbiamo dei gran passi avanti.
KERRI: Grazie.
ADAMUS: Sì. L’ultimo. Che cos'hai scoperto?
CAROL: La convergenza.
ADAMUS: La convergenza. Bene. Mi piace. Che cosa hai
scoperto? Cosa è converso?
CAROL: Per descriverlo è come se ci fossero due sentieri che
si stanno riunendo, quindi su uno c’è l'umano e sull'altro c'è il resto di me.
I due sentieri si stanno riunendo. La prima cosa è che diventi consapevole che
esiste un altro sentiero e sei consapevole che stanno convergendo. Non devi
superarlo per passare sull’altro o…si stanno riunendo. Ora sono molto vicini,
al punto che puoi prendere per mano l’altro sentiero.
ADAMUS: Sì!
CAROL: È fantastico!
ADAMUS: Sì!
CAROL: All’inizio vi tenevate le mani in quel reame. Ora
invece camminate come un umano, del tipo “Tienimi per mano sulla terra e
camminiamo.” Ecco quanto sono vicini. Il punto è essere quello che si trova
proprio qui e quando tu dici rilassatevi perché non è come dire, “Ok, devo fare
qualcosa e bla-bla bla-bla …”
ADAMUS: Giusto. Oh,
c’è una certa tendenza a pensarla così.
CAROL: Ohh!
ADAMUS: Sì, sì.
CAROL: Hai molto stress addosso. Tu invece dici no, è
naturale. Sta convergendo. Vi state già tenendo la mano. Allora, dov'è il
problema? Arrivate insieme a quel punto.
ADAMUS: Sì. La domanda è: quando smetterete di tenervi le
mani e farete l'amore?
CAROL: Sì! È ciò che voglio sapere. Poi arriva la mente! La
mente!(Adamus ridacchia) Se comincio così e non mi rilasso, la mente – “Cosa
devo fare? Come lo faccio? Perché non mi amo? Perché non sono già illuminata?!”
e poi, “Tu sei già illuminata.” Ed io giusto, giusto. Allora quando si realizza
sulla Terra? Ma non forzare. Ecco.
ADAMUS: Credo che sarà un altro capitolo delle mie Memorie
di un Maestro.
CAROL: Un capitolo? È tutto un libro!
ADAMUS: Sai, “Dal Tenersi Per Mano al Fare l’Amore.”
CAROL: Sì!
ADAMUS: E farlo, permettere il grande passo.
CAROL: Sì.
ADAMUS: Parlo di amarti, è chiaro.
CAROL: Amarti. Certo.
ADAMUS: Puoi tenerti per mano per molto tempo, ma dopo un
po' dici avanti, sai.
CAROL: Sì. È – lo sai, datti una mossa!
ADAMUS: Tutte parole, azione zero. Sì.
CAROL: Ok! (ridacchiano)
ADAMUS: Tutto pensare e nessuna integrazione.
CAROL: Che ne dici almeno di baciarsi?!
ADAMUS: Sì, Sì.
CAROL: Qualcosa!
ADAMUS: Bene.
CAROL: Sì.
ADAMUS: Eccellente. Mi piace. Amo questa storia. Bene.
~ 3° Domanda – Cosa Vorresti Aver Scoperto?
Ok, la prossima domanda e questa è una domanda importante – che
vi guida e vi porta al prossimo segmento. Che cosa vorreste avere scoperto che
non è accaduto? Che cosa vorreste avere scoperto ma non l'avete fatto? Hm. Ah.
JANE: Ahhh.
ADAMUS: (sussurra) Inventati qualcosa. Fingi. (qualcuno
ride)
JANE: Vorrei avere scoperto ciò che ho scoperto, ma prima.
ADAMUS: Sì. Mi piace. Mi piace. Sì. È un po' zen. Sì. Sì.
Vorresti aver… quanto prima?
JANE: Vite e vite. (Adamus ridacchia)
ADAMUS: Perché?
JANE: Perché mi sarei goduta molto di più la vita.
ADAMUS: Ahhh! Mi piace. Mi piace. Hai riscaldato il cuore di
Cauldre. Sopra ha una bella verruca.
(qualcuno ride) Sì. Non perché c'è una gara, non perché cercavi di battere gli
altri illuminandoti per prima o altro ma perché ti saresti goduta un po' di più
la vita.
Ora ti guardi indietro e dici, “Beh, mi sono anche
divertita, ho fatto tutte queste cose folli, tutti quei momenti di pazzia e
tutto lo stress e la paura.” In modo contorto, però, ti sei divertita
altrimenti non l’avresti fatto. Sì.
JANE: È vero.
ADAMUS: È vero sì, fino a un certo punto ma poi il tempo
passa. Ci si annoia.
Una parte del... della vita umana offre moltissimo, ma parte
della sfida sta nel fatto che tendete a entrare nei modelli, nei solchi già
tracciati e continuate a ripeterli. Poi
le persone dicono, “Non so come uscirne. Non lo so. A quel punto aspettano e
basta e non succede niente se non che scavano un solco più ampio.” Ci vuole un
umano molto coraggioso, audace, oltraggioso e impavido per dire, “Adesso basta.
Adesso basta. Non ne posso più.”
Succede che tu dici ‘adesso basta’ ma poi accade una cosa
strana e cioè il sé umano, il piccolo sé entra scalciando e dice, “Beh, ora
devo fare qualcosa.” No, l'hai già fatto dicendo ‘adesso basta’. Quando lo dici
seriamente, quando è proprio ciò che intendi – “Adesso basta” – potresti
dire che ciò modifica tutto il tuo quoziente o la tua quantità di coscienza; la
quantità di coscienza cui sei in grado di attingere e che usi della tua vita
quotidiana. È come un grande, enorme magnete che attrae l'energia. Porta dentro
l'energia che nella tua vita modifica in automatico tutte queste cose.
Ora, molto spesso il piccolo umano dice, “Sì, ma non è
successo – schiocca le dita –così.” Beh, no. A volte accade in
un modo armonioso. A volte si devono allineare molte altre energie e molte
altre dimensioni e anche molte altre persone. Il vero Maestro, però, fa un
respiro profondo e dice, “Il mio lavoro è concluso. Io mi sono preso
quell'impegno profondo. Ho detto adesso basta e quindi mi aspetto che tutto
cambi ed io non devo fare altro che godermi la vita.
JANE: Sì.
ADAMUS: Che bello. Per favore, sì, goditi la vita.
JANE: Sì. Grazie.
ADAMUS: Certo. Grazie. (applausi)
Cosa vi piacerebbe avere scoperto nella Serie della
Scoperta? Avete ancora questa possibilità. Ci rimangono 47 minuti per
scoprirlo. Che cosa vorreste avere scoperto? (la persona cui Linda porge il
microfono fa una smorfia) Lei è solo il messaggero con il microfono.
Vi fermo per un attimo, perché qui cominciate a pensare
troppo. Riuscite a sentire solo l'energia, almeno per un attimo? È quasi
frizzante. È molto bello, qui è così reale e spero proprio che chi ci osserva
lo senta. Sì. Ok.
SUSAN: Vorrei avere scoperto prima la mia libertà.
ADAMUS: La libertà. Hm. Cosa ci avresti fatto se l'avessi
scoperta?
SUSAN: Qualsiasi cosa e tutto. (ridacchiano)
ADAMUS: Bene. C’è una ragione per cui ci hai messo tanto?
SUSAN: Vecchie storie, vecchi modelli, vecchie abitudini,
vecchi …
ADAMUS: Vecchia merda.
SUSAN: … catene cui continuavo a credere.
ADAMUS: Anche prendersi cura degli altri.
SUSAN: Sì.
ADAMUS: Sì. Quello è un punto tosto, prendersi cura di molti
altri. Io l'ho definito l'illuminazione ritardata, “Aspetterò di essermi presa
cura di tutti.” Beh, con questo tipo di percezione tutto ciò che attrarrete
nella vostra vita saranno ancora più persone bisognose. Vi prenderete cura di
molte persone e così ritarderete davvero, procrastinerete o come volete
definirlo la vostra libertà personale. In fondo l'illuminazione è proprio
questo – la libertà. Io non mi riferisco al sé superiore, all'angelo dorato o
ad altro; è davvero solo il Sé Libero e l'umano come una specie di piccolo sé,
il sé in trappola. La cosa divertente è che potete essere ognuno dei due
semplicemente facendo un respiro profondo e scegliendo.
La maggior parte delle persone non lo farà. Non farà quel
respiro profondo. Ci penserà sopra. Ci penserà e poi farà questa
considerazione, “Bene, vediamo. Il mio piccolo sé umano, il mio Sè Libero...”
così entrerà in questa specie di pantano mentale e non lo farà mai. Penseranno
di farlo, tutto qui.
Ho incontrato persone che in questa vita hanno partecipato a
qualche riunione di Shaumbra e che nella vita precedente pensavano di aver
fatto una scelta. Ora si arrabbiano con me e dicono, “Beh, non è successo. Non
ha funzionato.” Ecco un altro capitolo nelle mie Memorie di un Maestro – ma,
beh, in effetti non hanno mai fatto una scelta.
“Oh,” dicono loro,
“Sì che l'ho fatta. Ho fatto una scelta. Ho fatto una scelta per l'abbondanza.”
Non proprio. Voi pensavate all'abbondanza e forse avete sognato un po'
dell'abbondanza. La vostra percezione però, era che tutti gli altri avevano il
denaro e voi no e quindi non eravate liberi e loro si approfittavano di voi. In
realtà non avete mai fatto una scelta. Ci avete pensato, avete pensato a quanto
sarebbe stato bello e poi avete lasciato la Scuola Misterica, la vostra classe
o qualsiasi cosa fosse e siete tornati ai vostri vecchi modi.
Ecco, la libertà. Lei arriva quando fate una scelta.
SUSAN: Mm hmm.
ADAMUS: Sì.
SUSAN: Sì.
ADAMUS: Sono lieto che tu abbia... è una cosa difficile
lasciar andare gli altri. È davvero difficile ed io vi capisco, davvero. Fare
in modo che si assumano la responsabilità delle loro vite. Voi – tutti voi –
siete stati pesantemente programmati a dovervi prendere cura degli altri e
naturalmente tutti gli altri vengono prima di voi. Su questo pianeta è una
dinamica molto, molto vecchia e forte. Vi sentite in colpa quando dite, “No.
Prenditi cura di te. Spendi il denaro per te. Prenditi del tempo per te.
Amati.” Subito entra il pensiero, “Sì, lo farò un po' più di prima.” E invece
no, o lo fate in pieno o ve lo scordate altrimenti sarete infelici. Cercherete
di prendervi cura degli altri. Cercherete di prendervi cura di voi e fallirete
in entrambi i casi. Fatelo alla grande. Grazie.
SUSAN: Sì. E ora sono … da quando ho fatto quella scelta e
ho abbandonato la mia vecchia vita si stanno aprendo molte cose nuove. Una
nuova passione sta nascendo dentro di me e arrivano nuove occasioni, si aprono
nuove porte e l’abbondanza. Sai, io... sai, l'ho fatto accadere.
ADAMUS: E poi il pensiero è “Perché non l'ho fatto prima?”
SUSAN: Mm hmm.
ADAMUS: “Perché mai?” Sì. La cosa difficile, l'altro lato è
che cominci a farlo e l'abbondanza arriva e così le occasioni e tutto il resto.
Poi ti senti un po’ sola, perché la maggior parte delle persone con cui ti
relazioni sono ancora nell'altra dimensione, nell'altra coscienza. Ti senti un
po' sola ma anche questo sta cambiando poiché sempre più persone si rendono
conto del loro makyo e capiscono quando è una vera distrazione e alla fine
permettono la loro libertà. Ma certo.
La libertà continua a essere il più grande problema che
questo pianeta affronta. È il problema fondamentale e le persone parlano della
parola libertà ma solo pochissimi capiscono cos'è. Pensano che la libertà sia
fare acquisti in un negozio piuttosto che in un altro o avere questo o quel
tipo di lavoro. Quella non è libertà. Quella non è libertà. La libertà è
amarvi, assumervi la responsabilità di voi e permettere, tutto qui. Sì. Bene.
Ancora uno.
KATHLEEN: (fa una pausa) Ho scoperto la mia completezza
radicata proprio qui, vivo completamente e permetto al mio sé di risplendere.
ADAMUS: Bene. Cosa non hai scoperto?
KATHLEEN: Non …
ADAMUS: Cosa ti auguri …
KATHLEEN: Un partner per il tantra.
ADAMUS: Il tantra. Oh, bene. Sì, un partner per il tantra.
KATHLEEN: Qualcuno con cui condividere energeticamente.
ADAMUS: Sì. Qualche volontario? (qualcuno ride) Sono tutti
troppo timidi. (Adamus ride) No, direi che va molto, molto bene. Sai, si
trattava di scoprire... abbiamo parlato del corpo e della biologia, di avere un
partner con cui condividerlo – incredibile.
Ecco, parte del problema è ciò di cui ho appena parlato e
cioè la solitudine, almeno un po' perché non ci sono ancora molti esseri che
sono pronti. Moltissimo del sesso riguarda gli squilibri energetici, mi spiace
proprio dirlo, o l'inadeguatezza. Molto spesso non è una condivisione libera.
C'è molto senso di colpa, molti attaccamenti.
Quindi, ho un partner per te. Io …
KATHLEEN: Dove?
ADAMUS: Lei tiene il microfono. (Adamus ride)
KATHLEEN:
Lo so. Per me lo so.
ADAMUS: Bene.
KATHLEEN: Ma sì, qualcuno che sia presente fisicamente a
poca distanza e con cui condividere.
ADAMUS: Sì. Anche così.
KATHLEEN: Io mi amo totalmente.
ADAMUS: Sì. È davvero importante, è molto importante. Qui il
passo avanti, la scoperta è che solo quando ti ami in modo aperto e libero,
puoi impegnarti davvero in una condivisione aperta e libera del fisico e dello
spirituale. Bene.
LINDA: Kathleen sta dicendo di essere single e disponibile.
A proposito, la trovate su Facebook con il Crimson Circle. (qualche risata)
ADAMUS: (ride) Sì, probabilmente qualcuno darà il via allo
Shaumbra tantra. Sì. Grazie.
Facciamo un respiro profondo mentre passiamo al punto
centrale, al vero...
LINDA: Oooh.
ADAMUS: Linda pensava che avessimo finito. No, no, no. Ci
stiamo scaldando. Passiamo al punto centrale del perché siamo qui oggi.
Kaiko
È stata la Serie della Scoperta e molti di voi hanno
scoperto cose diverse, ma molto è ancora mentale. Continua a galleggiare
proprio qui – “Io Sono, Io Esisto” – ma voi non l'avete sentito. Non ne avete
fatto l'esperienza fino al punto che sia come fare l'amore con voi. Dovrebbe
essere come un orgasmo fisico, spirituale e mentale. Se quest'anno non l’avete
scoperto, beh, vi restano circa 36 minuti per farlo.
In parte il problema, forse la sfida è la mediocrità, la
compiacenza, il pensare all'illuminazione piuttosto che vivere nella passione.
C'è una parola che inserirò nel vocabolario Shaumbra, una parola che potrebbe
suonarvi piuttosto familiare. La parola Kaiko, la si può pronunciare anche
Kaiho (ka-ho). Io preferisco Kaiko perché qualcuno prenderà la parola Kaiho e
ci si divertirà e la trasformerà in qualcosa. Sì, tu. (Linda ride e il pubblico
anche) Non mi servono capacità medianiche per sapere che tra un po' dirà, “Non
suona un po' come a-hole*?” (altre risate) Quindi solo perché ho creato una
nuova parola, Kaiko. (*a-hole significa ‘cacciarsi nei guai’ – NdT)
LINDA: Okay-ho. Okay-ho. (ride)
ADAMUS: Kaiko. Kaiko è la passione. Kaiko è profondo e pieno
di significato. Kaiko è quasi esplosivo. Ciò che moltissimi di noi non hanno
scoperto quest'anno nonostante tutte le cose meravigliose che potreste avere
scoperto è proprio Kaiko. Kaiko è la passione che c'è dentro di voi, ma voi ci
avete passato sopra il cemento. L'avete sigillata. Ci avete messo una porta
d'acciaio. L'avete nascosta. L'avete soppressa. L'avete uccisa e poi ci avete
pensato troppo sopra e così vi è sembrato che svanisse.
Kaiko è la passione profonda che sottende a tutto, la
passione che è talmente profonda che avete paura di farla uscire. (parla in
modo molto appassionato) Si va così in profondità che avete paura di fare
uscire Kaiko – la verità interiore profonda. È un leone che ruggisce, ma voi
avete imparato a reprimerlo. Avete imparato a ucciderlo, se va bene l'avete
trasformato in un gattino e poi dite che siete spirituali, dite che volete
l'illuminazione ma poiché avete represso Kaiko, ma poi finite per concentrarvi
su cose come l'abbondanza e i partner e la vostra dannata salute e tutto il
resto.
Voi avete nascosto Kaiko, la sensazione profonda perché se
non l'aveste fatto non sareste seduti qui. Sareste là fuori a ballare nel
parcheggio mentre tutti gli altri siedono qui. Avreste moltissimo fuoco e
passione ed entusiasmo e non riuscireste a contenerlo, sarebbe difficile
contenerlo nel corpo. Kaiko butterebbe fuori dalla vostra testa i demoni,
allontanerebbe da voi gli aspetti; è la passione profonda e invece voi vi siete
adattati alla compiacenza, alla mediocrità dell'illuminazione.
“Lungo il percorso
faremo ancora qualche passo ogni mese. impareremo un po' di più. Scopriremo un
po' di più” ed io vi dico accidenti, no. Qui si tratta di lasciare uscire la
passione, di lasciare che si faccia avanti.
Nella vostra vita non dovrebbe esserci niente di più
importante della vostra libertà e della vostra illuminazione. Non il vostro
lavoro, non la vostra famiglia, non i vostri figli, non la vostra salute, non
il vostro status sociale né un qualsiasi premio attaccato al petto. Niente è più importante, fino al punto
da dirvi che in alcune Scuole Misteriche ero solito prendere davvero gli
studenti per i capelli, cosa che qui non farò, li prendevo per i capelli e
ficcavo loro la testa sott'acqua finché stavano per fare l'ultimo respiro in
questa vita. Poi li tiravo fuori dall'acqua … ero solito farlo prima che
arrivassero gli avvocati. (risate) Tiravo fuori la loro testa dall'acqua e
dicevo, “Com’è stato voler fare quel respiro in modo così disperato, superare
la mente nel tentativo di capire cosa accadeva e quale lezione stavo cercando
di impartirti? Com’è stato essere così disperati, così determinati per un
respiro? Quella era l'unica cosa che importava.” E loro mi rispondevano, “Sì,
era l'unica cosa che importava. Non riuscivo a pensare a nient'altro. Solo a
respirare, così da poter vivere.” Io concludevo, “Ora stai iniziando, stai
iniziando appena appena a capire Kaiko.” Quella passione, quella passione
ruggente è molto profonda dentro tutti voi
ma in qualche modo siete riusciti a nasconderla.
Devo riconoscervi il merito di averla nascosta davvero bene.
È qualcosa che coinvolge tutto, è enorme e ruggisce. Vi riconosco il merito di
essere riusciti in un modo o nell'altro a reprimerla. Sapete una cosa? Lei è
ancora lì. C'è ancora. Ecco che cosa avreste dovuto scoprire quest'anno. La
passione ruggente, la passione che urla per la vostra stessa libertà, perché
solo Dio sa quanto tempo è passato da quando eravate liberi. Quanto tempo è
passato da quando eravate felici e contenti di voi. Quanto tempo è passato da
quando nella vostra vita tutto accadeva con sincronicità, con eleganza e
semplicità. Voi invece vi trascinate mese dopo mese, anno dopo anno, vita dopo
vita in una forma di compiacenza spirituale. Spesso mi chiedo se quella
compiacenza, quella mediocrità verso voi stessi non sia peggiore di non avere
alcuna coscienza. A volte mi chiedo se non sia meglio che continuiate a dormire
consciamente finché non sarete davvero pronte a svegliarvi, perché quali passi
potrebbero essere più infelici dei passettini verso l'illuminazione.
Sono proprio i piccoli passi che fanno male, che causano
dolore, che determinano tutte le emozioni e le sensazioni e la confusione. È la
mediocrità, è accontentarsi di qualcosa di meno della libertà piena e
dell'illuminazione ciò che rende il sentiero e il viaggio tanto difficili.
Nessuno di voi deve tollerarlo. Nessuno vi controlla e se
pensate che ci sia, prendete in considerazione la vostra prospettiva. Nessuno
impedisce la vostra illuminazione. Nessuno vi trattiene. Neppure la coscienza
di massa, proprio no. È la compiacenza. È la volontà di procedere lentamente,
nient'altro.
Miei cari amici, fa male. È doloroso. Per me è doloroso
osservarvi. Per me è doloroso dover venire qua ogni mese con nuovi trucchetti
per cercare di distrarvi, per cercare di far muovere le cose.
Kaiko è una passione
che non contiene altro che la propria soddisfazione.
Io vi chiedo di fare un respiro profondo e di sentirla
dentro di voi. Lasciate che si faccia avanti.
(pausa)
Beh, è stato decisamente orribile. (qualcuno ride)
Proviamoci di nuovo.
Kaiko o Kaiho significa desiderio profondo – desiderio
profondo, desiderio ardente dell'anima – un desiderio ardente molto profondo e
molto forte. È desiderio ed è passione. Non è l'avidità della natura umana. Non
è solo un volere una vita migliore. È volere questa libertà o non voler vivere
per niente. Non voler più vivere.
Quanti di voi sono stati così coraggiosi e audaci da dire,
“Non m’interessa vivere un altro istante se non è nella libertà. Non
m’interessa morire.” Non dovreste farlo. Non dovreste farlo. La libertà
dovrebbe essere più importante di tutte queste regole e regolamenti e
compiacenze e pensare e del ‘se poi’. “Preferirei morire in questo istante che
vivere un altro momento nei limiti.” Dovrebbe essere così, ma posso vedere che
nessuno di voi è a quel punto. Ci pensate sopra. Pensate di aver preso una decisione e di aver fatto una scelta
sull'illuminazione e sulla libertà ma miei cari amici, è molto sottile. È così
priva di passione. C’è ancora tanto pensiero, tanto pensare, ponderare le cose
e arrancare, compromettersi, essere compiacenti.
Per me è molto più semplice guardare oltre le azioni degli
umani che non sono svegli, che almeno non hanno avuto un assaggio dello spirito
e della libertà. Per me è molto più semplice notare i loro squilibri, le loro
debolezze di quanto sia per me guardare negli occhi qualcuno di voi che sa
molto di più, che era dopo era si è seduto in questi corsi e che si definisce
insegnante, che pensa di essere spirituale ma allora dov'è Kaiko? Dov’è il
fuoco profondo che ruggisce da dentro di voi dove nient'altro importa? Niente.
Solo quando arrivate a quel punto capirete l'illuminazione e la libertà.
Tutto il resto è un gioco. È un gioco che potete giocare
molto a lungo. Pensate di aver fatto una scelta, pensate di aver fatto una
specie di scoperta e invece vi state scavando un buco più profondo. Avete
passato una mano di vernice, di pittura, di smalto su questa vera, vera
passione interiore chiamata Kaiko. Nient'altro importa. Non la famiglia, non la
vita stessa, non la salute. Nulla. È solo allora che cominciate a diventare
reali con voi stessi.
In questa stanza non sento più molto makyo. Accade quando
non ci sono molte parole senza … a volte sentite che alle parole mancano le
sensazioni? Che sono parole prive di significato? Come se fossero copiate o
ripetute a pappagallo, dite qualcosa perché beh, sapete, pensate che sia la
cosa giusta da dire.
Se io vi sfidassi, con Kaiko vi rivolgereste a me e mi
direste, “Adamus, vaffanculo” ed io lo sentirei e quindi la smetterei di
infastidirvi. Con il vero Kaiko, voi ballereste. Voi risplendereste. Voi
risplendereste. Voi ruggireste. Verreste qua di fronte a me a dirmi, “Adamus,
andiamo avanti. Sono stanco di tutte queste parole. Sono stanco...”
LINDA: Adamus! Andiamo avanti! (il pubblico fa il tifo e
applaude)
ADAMUS: Grazie! Grazie!
La libertà. (lo dice con tono piatto, poi ridacchia) La
libertà. (di nuovo con tono piatto) No, è LA LIBERTÀ! PROPRIO COSÌ!!!! (il
pubblico urla “LIBERTA!”)
Lo sento dire ora e ascolto le vostre parolone, ma quando lo
direte seriamente? Io sento, “Oh sì, la libertà. Vaffanculo, Adamus.” Quando lo
direte davvero? Quando lo direte voi stessi? Ah, una cosa è dire a me di andare
affanculo, ma dirlo a voi stessi. (qualcuno ride) Dire a voi stessi …
KERRI: Io l'ho fatto.
ADAMUS: … con passione. Più o meno, non proprio.
KERRI: No, davvero.
ADAMUS: No, non proprio molto.
KERRI: No. Davvero!
ADAMUS: Era represso. Era nascosto. Era, era...
KERRI: Vaffanculo! Io l’ho detto! Ok! L’ho detto.
ADAMUS: Ecco la ragazzina che mi urla contro. Io voglio
sentire che tu mi urli contro.
KERRI: Ora cosa vuoi che ti dica? (Adamus sospira) Chiudi
quella boccaccia!
ADAMUS: Mi piace. Mi piace proprio! Non ti ha fatto sentire
bene?
KERRI: Sto benissimo. Amo dirlo. S.T.F.U. (Adamus ride) Mi
piace proprio dirlo mentre bevo e fumo, in contemporanea. Quello è vivere.
ADAMUS: Ok, che qualcuno le dia una birra e un sigaro.
(risate) Vieni qui. (la chiama sul palco)
KERRI: Oh!
ADAMUS: Avanti. Avanti. Avanti! (qualcuno urla “Uooo!” e
applaude)
KERRI: Davvero ...
ADAMUS: Sì. Ok. Ora – Kaiko.
KERRI: Kaikoooo!! Kaikoooo!! È come il karate. Kaikooo!
ADAMUS: In un certo senso è così.
KERRI: Mi vedo farlo così - haiyahhh!!!! Chakaaa!
ADAMUS: Sì. Sì. Vai avanti. Davvero …
KERRI: L’ho appena fatto.
ADAMUS: No, fallo davvero.
KERRI: (scalcia) Kaikooo! Kaikooo! Haiyah! (risate e
applausi)
ADAMUS: C’era un po' di passione.
KERRI: Mi mancava. So che mi mancava.
ADAMUS: Lo so.
KERRI: È come, dov’è …è così?
ADAMUS: Posso …
KERRI: È come questa piccola fiammella.
ADAMUS: Posso essere di nuovo onesto con te?
KERRI: Oh cielo, sì.
ADAMUS: In un certo senso, sei una specie di... scendo dal
palco così non mi prendi a calci. (qualcuno ride) In un certo senso sei come
una testimonial per …
KERRI: Oh.
ADAMUS: No,
per …
KERRI: Per chi è del tutto disfunzionale o fottuta? O …
(qualcuno ride)
ADAMUS: Accidenti! Non stavo per dirlo, ma ora ci sto
pensando. (altre risate)
KERRI: Lo accetto!
ADAMUS: Beh, sì! È così! Una specie di testimonial di chi in
passato – in vite passate – ha ottenuto molte cose e qualcosa anche in questa
vita; la testimonial di chi mente a se stessa. S'illude, nel senso che si
distribuisce in modo troppo sottile e manca di sostanza. Manca di profondità.
Tu hai capacità pazzesche. Hai l'abilità stupenda di concentrarti.
Concentrarsi è uno dei sensi angelici. Potresti fare la
testimonial per la concentrazione e invece lei che cosa fa? Si deconcentra, si
diluisce, fuoriesce dappertutto. Ecco, manca la concentrazione. Tu...
KERRI: (si rivolge a qualcuno del pubblico) Ti piacerebbe.
Sei felice che tocchi a me, vero? Te lo leggo in faccia. Stai dicendo, “Oh,
merda! Sono felice che tocchi a lei.”
ADAMUS: Sì, tu sei la prossima. Sei la prossima. (qualcuno
ride) Ecco, ti deconcentri e poi ti racconti che hai troppi problemi e che la
vita è troppo dura e che non sai cosa fare. Continui a ripeterti, “Non lo so.”
KERRI: Lo so. Lo so.
ADAMUS: Poi speri che io non ti senta. Io ti sento. Io tengo
i punti. Tu sarai nel mio libro. Ciò che ti manca, mia cara, è solo una cosa
– un po' di passione.
KERRI: Sì! Ci serve una vasca. Sono pronta. Mettimi la testa
sotto! Sono stanca di queste stronzate! Non voglio andare avanti per altri due
anni!
ADAMUS: Andiamo nel …
KERRI: Trovate una vasca!
ADAMUS: Sì, grazie. Faremo …
KERRI: Il trucco non m’interessa. Andiamo dentro.
ADAMUS: Andiamo nel bagno delle signore.
KERRI: Ok. (Linda e Sandra cercano un secchio) È sbeccato.
Non tiene l’acqua.
ADAMUS: Andremo nel bagno delle signore.
KERRI: Linda è davvero pronta a registrare. (risate)
ADAMUS: Il bagno delle signore.
KERRI: Non in bagno, Linda! Non in bagno! (altre risate) Non
ci vado.
ADAMUS: Abbiamo bisogno di una telecamera che ci segua in
bagno, così posso ficcarle la testa sotto.
KERRI: No, no – no, non in bagno. Dovremmo fare la lotta.
ADAMUS: Ora, lascia che ti chieda una qualcosa.
KERRI: Huh.
ADAMUS: Quando ho iniziato a parlare di Kaiko, dentro di te
hai sentito qual cosina che ha iniziato a sferragliare?
KERRI: Sì, sì. Sì. Come se sentissi il “Kaikooo!” (con voce
più acuta) davvero in profondità dentro di me.
ADAMUS: Io non ho detto Kaikooo! (la copia)
KERRI: Beh, sai, lui viaggia …
ADAMUS: Kaiko!!
KERRI: Sì.
ADAMUS: Così.
KERRI: Certo, è così.
ADAMUS: Oh! A proposito, non è … in realtà è un vecchio
termine lemuriano. Non è per forza un termine asiatico o giapponese.
KERRI: Suona meglio.
ADAMUS: Sì. Sai da dove viene? Qual è il paese d'origine?
KERRI: Oh, la Romania?
ADAMUS: Storia più recente.
KERRI: Non so perché. La Romania?
ADAMUS: La Finlandia.
KERRI: Oh.
ADAMUS: È finlandese, il che... sì. Ecco, è finlandese – un
profondo desiderio ardente. Stanno riempiendo il secchio. (risate; Linda sta
riempiendo un secchio)
SART: Troviamo solo il bagno! (risate)
KERRI: Basta, oh cielo … no. No. Mi sta davvero aiutando a
farlo.
ADAMUS: Oh certo. Oh, certo, certo. Sì.
KERRI: Ora ho paura.
ADAMUS: Quanto in profondità andiamo qui? (altre risate;
qualcuno dice, “È piuttosto profondo.”)
KERRI: Come se…
ADAMUS: Riusciamo a filmare mentre … (Linda porta un secchio
d'acqua)
KERRI: Oh cielo! Non puoi rovinare il tappeto. Come fa la
mia testa a infilarsi lì dentro?! Sei impazzito?
LINDA: (mostra il secchio ad Adamus) Ne vuoi ancora o basta
così?
KERRI: Oh mio dio! Che diavolo?!
ADAMUS: Pensi che io possa infilare la mia testona lì
dentro?! (risate) No, è grossa, sai, non …
KERRI: È sporca! Sei pazzo? Al diavolo, no! È meglio il
bagno.
ADAMUS: Ok. Andiamo.
KERRI: Dovrai – dovrai vedertela con me. Sarà divertente.
(altre risate)
ADAMUS: Ora, vedi …
KERRI: Io sono seria. Troveremo una vasca più grossa.
ADAMUS: Qualcosa dentro di lei si sta svegliando, ed è
l'intrattenimento. È divertente fino a un certo punto, solo fino a un certo
punto. Riesci a immaginarti di annegare lì dentro?
KERRI: Diavolo, no.
ADAMUS: Come lo spiegherebbero?
KERRI: Non so se riusciresti a tenermi sotto. Fa parte della
sfida.
ADAMUS: Ohh sì. (Adamus ride)
KERRI: Sarebbe divertente da vedere. (risate)
ADAMUS: Ohh sì!
KERRI: Tutto il giorno.
ADAMUS: Ma, ma – questa sarà un'altra delle mie storie
da Maestro – io non ti terrò la testa giù. Io ti chiederò di farlo tu stessa.
KERRI: Col cavolo, no! Oh accidenti, no. Non lo farò. No!
Linda, davvero? In un secchio sporco? Rovinare tutto questo?
LINDA: È quasi nuovo di zecca. (risate)
ADAMUS: Non è così male. Kuthumi ti direbbe che in India è
molto peggio.
KERRI: Oh Sì. Pisciano e cagano dove fanno il bucato.
ADAMUS: Davvero? È percezione o realtà?
KERRI: Uh,
realtà.
ADAMUS: Ok.
(Adamus ride)
KERRI: E tu lo sai. Ok.
ADAMUS: Cara Kerri, cari Shaumbra, cari Shaumbra, la
passione.
Qui ci siamo avvicinati un po', ma ci sono buone probabilità
che a fine giornata uscirete da quella porta, vi accenderete una sigaretta e
andrete a farvi una birra. Uscirete da
quella porta e direte, “Beh, però, oggi ci siamo proprio divertiti. Non vedo
l'ora che arrivi il mese prossimo.” A quel punto tornerete ai vostri vecchi
modi di fare le cose. Tornerete alla mediocrità e alla compiacenza e alle scuse
e lascerete che la monellaccia gestisca la vostra vita.
KERRI: Mi hai appena detto che l'ho superata. L'anno scorso
era così. Io sono...
ADAMUS: Sì, ma …
KERRI: Serie della Scoperta - mancano 5 minuti.
ADAMUS: Quando ti sei seduto un po' sulla sedia, lei è
tornata.
KERRI: Stronzate.
ADAMUS: No, no. Dì stronzate! Fallo sul serio.
KERRI: Stronzate!
ADAMUS: Come se fosse vero. Bene.
KERRI: Stronzate.
ADAMUS: Ok. Grazie.
KERRI: Quella ragazza è morta.
ADAMUS: Grazie. Sì.
KERRI: No ai secchi sporchi! (qualche applauso)
ADAMUS: Ah. Domanda. La domanda è: ciò significa che quando
vi va dovreste dire di tutto alla gente? (qualcuno dice sì, qualcuno dice no)
Quanti dicono sì? Alzate la mano. Oh! Grazie. Quanti hanno alzato la mano? Ok.
Non abbiamo abbastanza Premi Adamus, avresti dovuto portarne di più. Ne abbiamo
qualcuno – chi ha alzato la mano, vada da Linda per un Premio Adamus. Sì!
LINDA: Oh, voi tre. Ne ho giusto tre.
ADAMUS: No, no. Ce ne sono circa – no, no. Sono 12, 15,
forse di più. (Adamus ride mentre altri alzano la mano)
Facciamo un respiro profondo.
La domanda, che è una domanda davvero buona è: “Intendi dire
che dovrei proprio dire alle persone ciò che sento e basta? Che vadano al
diavolo? Che vadano a quel paese?” In teoria, in teoria sì ma dentro di voi c'è
un regolatore, un repressore altrimenti non c'è
Kaiko, ma solo un mucchio di scuse e moltissimo trattenersi.
Certo, potrete permettervi di dire ciò che volete dire. Ora,
ciò fa affiorare alcuni temi di fondo – “Oh mio dio” – perché molto tempo fa vi
siete detti, “Non lo farò mai più. Non parlerò mai più male. Non ferirò mai più
nessuno. Cercherò sempre di adeguarmi. Non creerò ondate. Non mi arrabbierò quando quelli del servizio
clienti mi chiameranno al telefono. Non dirò alle persone esattamente ciò che
penso.” (qualcuno ride)
La realtà è ora – sì, vorrei che vi concedeste il permesso
di farlo, lo vorrei proprio – ora, la realtà è che vi state aprendo, tutto qua.
In realtà se provate un po' di rabbia …sapete, ogni studente che entra
nell'illuminazione cerca di reprimere la rabbia, ma poi impara ad arrabbiarsi e
basta. La lascia uscire. Un istante dopo dite, “Sì, ma Adamus tu non vedi i
pensieri che ho in testa.” Oh, sì che li vedo.
(qualcuno ride) Sì. Ecco perché io indosso un giubbetto antiproiettile.
(altre risate)
Ora però negoziate con voi stessi. “Beh, non posso
permettermi di arrabbiarmi” e “Le persone illuminate non si arrabbiano.” Io vi prego di dissentire da voi. Ogni
Maestro che è venuto prima di voi ha affrontato una rabbia intensa. È uno dei
cinque stadi dell’illuminazione. La rabbia. La rabbia, e poi …
CAROL: Vuoi dire che dopo se la menavano?
ADAMUS: Dopo, se la menavano?
CAROL: Sì. Dopo aver vissuto la loro passione e aver mandato
al diavolo la gente.
ADAMUS: La domanda è: dopo, se la menano? Si sentono in
colpa? No! Sapete perché? Perché alla fine non lo fanno. Quando entrano in
Kaiko, quando dicono, “ Mi do il permesso di essere chi sono. Mi concedo il
permesso di farlo senza reprimere e controllare nulla di me, senza tutta la
percezione di dover controllare.” A quel punto si concedono la libertà e poi
ridono. Ridono perché si rendono conto che hanno la libertà di farlo, di urlare
a pieni polmoni alla luna e di dire a Dio di andare affanculo. Voi avete il
permesso di farlo e il solo fatto di saperlo vi fa stare bene. Ci sono buone
probabilità che una volta che l'avrete capito, non dovrete o vorrete più
rifarlo. Ve ne rendete conto e basta.
Iniziate a essere veri.
Iniziate a essere liberi. Inserite un po’ di Kaiko nella vostra vita. No, non è
un integratore da prendere. (risate) Accidenti! Ho appena sentito 4 persone che
in Internet stanno dicendo, “Ah! Me lo segno subito. (altre risate) Yeah!
Kaiko, fatto con crostacei naturali, oh!” No, no, no.
EDITH: Posso farti una domanda?
ADAMUS: Con il microfono di Linda certo, puoi farmi una
domanda.
EDITH: Perché …
ADAMUS: Non è bello, la prossima volta non chiedere il
permesso. Dì solo, “Linda, dammi quel cazzo di microfono.” (risate)
LINDA: Non vuoi sapere la mia risposta.
EDITH: La mia domanda non ti piacerà. Ti chiedo perché mai
pensi che la libertà debba essere volgare?
ADAMUS: Non è così. Proprio no. Per sua natura non lo è. Non
lo è. Per natura, neppure voi lo siete. Io non lo sono. A volte, però, questa
roba è latente in voi. Non voglio prendermela con te, ma in te c’è una quantità
pazzesca di energia latente e repressa. Cerchi di fare la cosa giusta, come
abbiamo detto il mese scorso, cerchi di rendere felici gli altri ed è tutta una
stronzata.
EDITH: No, vivo e basta.
ADAMUS: Volgare. Sai, prima di tutto ciò non significa
nulla. In Kaiko, potresti dire vaffanculo 8000 volte di fila e non importa. Non
importa.
EDITH: A me importa. Mi fa male alle orecchie.
ADAMUS: Perché?
EDITH: Mi urta le orecchie. Non voglio sentirlo.
ADAMUS: Allora vaffanculo! Cos’è più importante,
l'illuminazione o un po' di cose che ti fanno male alle orecchie? (qualche
applauso)
EDITH: Mi piace la passione. La gente può essere appassionata
come preferisce.
ADAMUS: È passione controllata.
EDITH: No!
ADAMUS: Mio dio! Ecco di cosa stiamo parlando qua! (cerca di
colpire le quinte ma poi ci ripensa) Oh. (risate) L’ho visto (allo staff).
Arrghh! Non posso evitarlo! (rovescia il secchio sul tappeto; tra il pubblico
qualcuno urla)
EDITH: La passione può essere bella e meravigliosa. Non
dev’essere …
ADAMUS: La passione può essere bella.
EDITH: … che scena odiosa e poi rovini il tappeto. Non
dev’essere una merdata!
ADAMUS: Non ha rovinato il tappeto. Edith, sono lieto che ti
stai arrabbiando con me. Era ora! Mio
Dio! Lascia uscire tutto! Ho dovuto arrabbiarmi con te. Confrontarmi con te non
è lo stato naturale del mio essere. (lei ride) Ma poi, cosa importa? Quanto la
smetterai di tenere sotto controllo tutto il tuo passaggio nell'illuminazione?
EDITH: Ci sono già dentro. Non mi preoccupo di controllarla.
Me la sto godendo. È meravigliosa. Io so che Io Sono quello che Sono.
ADAMUS: Sì. Ora torniamo al mio tema. Io ho completato il
cerchio. Ho iniziato la giornata dicendo rilassatevi nella vostra
illuminazione. Ho anche detto che più avanti mi sarei contraddetto perché ora
sto parlando di passione. Sto parlando di Kaiko. Sto parlando di desiderio
ardente e profondo.
EDITH: Grande. Grande!
ADAMUS: Sì. Ora torno indietro e vi dico che una volta che
lo sentite, che provate un desiderio così profondo, Edith, nient'altro importa.
Non c'è compromesso. Non importa quante parolacce o secchi di acqua o chili
grassi o anni aggiungi alla tua età o le cattive relazioni o la mancanza di
denaro. Niente di tutto ciò conta se
non la libertà.
La passione! La sensazione. Non m'interessa se vi arrabbiate
per scoprirla. Non m’interessa se dovete urlare e strillare. Non m’importa cosa
ci vuole, compreso la morte, per scoprirlo. Quando tornate in quel luogo, nel
Kaiko, allora siete liberi. Allora potete davvero rilassarvi, fare un respiro
profondo e tornare proprio a ciò che vi ha portato sul sentiero spirituale, il
sapere interiore che è accaduto qualche vita fa, quella cosa che ha detto,
“Dev’esserci di più di ciò che mi sto permettendo di sperimentare. Nella vita deve esserci di più.”
Ciò vi ha guidato su un percorso dove esplorate le
dimensioni, esplorate i metodi alternativi, esplorate una versione diversa di
Dio. Lungo il sentiero, però, si è diluita e ha perso la sua passione. Se c'è
qualcosa che quest'anno non avete scoperto è stata la passione. Non mi rivolgo
solo a te, ma a tutti.
Chi se ne frega di un secchio di acqua non così sporca, non
è stato così grave. A chi interessa qualcosa? Sapete quanto costerebbe
sostituire questo tappeto se si rovinasse, cosa che non accadrà? È come acqua
santa, (risate) parecchia. È secondario. Anche se costasse 1000 o 5000 dollari,
anche se diceste “Adamus, è così odioso che tu abbia versato l'acqua su questo”
– il mio palco – “sul vostro nuovo palco, è così odioso da parte tua.” A volte
devo attivare la mia passione personale
e così forse posso accendere la vostra.
Miei cari amici, voi dite di essere stanchi dei vecchi modi.
Siete stanchi di questo sentiero spirituale contorto e distorto. Io vi dico di
riportare indietro Kaiko. Riaccendete la passione, ma ciò porterà a galla i
vostri temi di fondo. Vi dico fin d'ora che cercherete di negoziare, di
compromettervi, direte, “Ok, uscirò dalla porta e proverò un po' più di
passione,” ma entro domani mattina avrete dimenticato ciò di cui abbiamo
parlato oggi.
EDITH: Oh,
no.
ADAMUS: Sì!
EDITH: No.
ADAMUS: Sì. I modelli. I modelli e le probabilità. I
modelli.
EDITH: No.
ADAMUS: No. Allora dimmi, cosa cambierà la situazione,
Edith?
EDITH: Perché mai dovrei dimenticarlo? Lo ascolto ogni sera
quando vado a dormire. Non lo dimentico mai.
ADAMUS: Sì. Bene. Non ti dimentichi di nulla?
EDITH: Di solito no.
ADAMUS: Di solito no. Non ti comprometti?
EDITH: Dovresti dirmi cosa intendi con compromettersi. Io …
ADAMUS: Diluire. Allungare. Sì. È come …
EDITH: Siamo su questo sentiero. Ci siamo da molto tempo. Lo
amiamo. L’abbiamo scelto. Noi …
ADAMUS: Chi sono, Mosè?
EDITH: Noi ci amiamo. (risate) Sì, sei Mosè. Noi ci amiamo.
Voglio dire …
ADAMUS: È stato più …sai, Mosè e gli ebrei, solo 40 anni.
Noi lo facciamo da vite intere.
EDITH: Lo so.
ADAMUS: Piantiamola di vagare nel deserto. È ora di finirla.
EDITH: Io no. Io so di essere anche Dio. E mi amo. Quindi stai
zitto.
ADAMUS: (ride) Bene. Ci sei quasi. Sei a 2 su una scala di
100. È come “Stai zitto Adamus!” Bene. Poi possiamo ridere, poi possiamo
rilassarci e l'illuminazione.
Miei cari amici, io voglio che voi ci arriviate perché sento
che volete arrivarci. Provate un desiderio profondo di farlo, desiderate
profondamente la realizzazione e la semplicità. Poi, però, correte in cerchio.
Ci pensate sopra. Lo diluite. Lo allungate. Vi compromettete. A quel punto
cominciate ad avere paura di cose tipo invecchierò? Morirò? Diventerò povero? Non importa! Non importa. Lasciate che
ve lo dica in un altro modo.
Sulla via per l'illuminazione perderete tutto. Voi pensavate
di aver perso molto. Voi perderete tutto
finché non farete un respiro profondo e non lascerete che il fuoco violento
dentro di voi si faccia avanti. Non dovete preoccuparvi di fare a pezzi le
teste degli altri. Non lo farete. Però, concedetevi il permesso che se volete
farlo, potete farlo. (Adamus ridacchia e il pubblico ride) Parlo in metafora.
In altre parole, se qualcuno vi lancia addosso della merda, voi smettete di
essere una persona spirituale persa tra le nuvole, new age e piena di makyo.
Dite, “Vaffanculo! Io sono un Maestro. Io voglio un servizio migliore, ora!” (il pubblico applaude) Invece di
dire “Oh! T'inonderò di luce.” È come dire, “Sta zitto!” (altre risate)
Sapete, ci sono molte persone che si accontentano di
dilettarsi, dilettarsi, dilettarsi e basta nella spiritualità. Voi non siete
qui per questo. Non lo siete. Mi sono liberato di quelle persone molto tempo
fa. (Adamus ride) per voi non è così. Ora voi siete qui per questo ma se prendo
in considerazione la Serie della Scoperta – abbiamo parlato di molte
cose – abbiamo fatto molte cose stupende – ho detto, “Adamus”
…togliete il secchio da qui, dal mio palco. (qualcuno ride) Ho detto, “Adamus,”
mi sono detto, “Adamus, cosa manca ancora? Che cosa non abbiamo fatto? C'è
qualcosa...” Vi è mai capitato? Sapete che c'è qualcosa ma non sapete cos'è?
Ecco, io sapevo cos'era.
Quindi ho detto, “È la passione. Non sento la passione,
tutto qui. Non sento il fuoco che brucia. So che c'è. Non sento che sale.”
Negli ultimi 28 minuti e mezzo ho sbraitato e mi sono
entusiasmato per Kaiko per darvi una piccola dimostrazione perché se avessi
detto solo, ok, c'è un termine carino che è Kaiko, mmmmmm. (qualcuno ride)
Voglio che lo capiate. Voglio che lo sentiate
dentro di voi. C'è. Non dovete guardare lontano per trovarlo. Dovete solo
concedervi il permesso di lasciare che risalga.
Scordatevi del fatto che vi arrabbierete. Non importa. È
allora, anche se vi arrabbiate? Scordatevi del fatto che perderete tutto. E
allora? È Kaiko e anche se perdete tutto? Qualcuno di voi potrebbe essere
pronto a farlo. Sapete una cosa? Non dovete farlo. Dovete solo essere disposti a
farlo. Ciò non significa che lo farete. Dovete solo essere disposti a farlo.
Quando la passione risale, ciò vi libererà.
La Merabh di Kaiko
Vi chiederò di sentirlo dentro di voi. Faremo una piccola
merabh. Ci sarà un po' di musica per 14 minuti e mezzo ed io parlerò poco,
davvero. John può alzare il volume della musica. Questa non è una tipica musica
da merabh. In altre parole, non è musica ammiccante. (qualcuno si alza) Mi
spiace, i bagni sono chiusi. No, no, no. Per favore siediti, perché questo è
Kaiko. Devi proprio fare la pipì. Proprio tanto, sì.
HEATHER: Sta fuoriuscendo!
ADAMUS: Beh, allora – comunque torna indietro e siediti.
Perderai questa stupenda merabh. Cos’è più importante?
HEATHER: Torno subito!
ADAMUS: Cos’è più importante, i pantaloni asciutti o la tua
illuminazione? (risate)
Fate un bel respiro profondo e abbassiamo tutte le luci.
Fate un bel respiro profondo.
La musica che ho scelto non è una tipica musica da merabh,
ma non deve neppure essere troppo rumorosa e distrarvi. C’è dentro un po' di
sensualità.
(inizia la musica; “Liquid Groove” da PremiumBeat.com)
Vi chiederò di sentire il fuoco dentro di voi, il fuoco di
Kaiko. Profondo dentro di voi. Lui c’è.
È la cosa che dice, “Solo la libertà, nient'altro importa.”
Nessuna scusa. Nessun compromesso. Nessun trattenersi.
Kaiko.
(pausa lunga)
Non dovete arrabbiarvi per lasciare che entri Kaiko. A volte
può essere utile. Dovete solo essere reali.
Sentire. Essere consapevoli.
Mentre la musica suona, voglio che sentiate per un attimo
quanto abbiamo fatto finora. Il fuoco. La passione e ora, invece di pensarci e
basta io vi chiedo di fare una scelta, di prendere una decisione, una decisione
chiara e concentrata.
Siete pronti a lasciare che il desiderio ardente e profondo,
che Kaiko, il desiderio per la libertà entri nella vostra vita?
Ora, permettetevi di sentirlo.
(pausa lunga)
Kaiko. È un fuoco interiore che brucia, è una passione
interiore profonda, un desiderio intenso, una sete interiore e inestinguibile.
È la passione.
Può essere un fuoco che non brucia, un fuoco che non
distrugge; un fuoco di trasmutazione che porta la compiacenza a diventare
passione; un fuoco che muove l'energia che è rimasta bloccata per moltissimo
tempo; un fuoco che brucia attraverso la mente senza bruciare la mente; un
fuoco che apre cose che per molto tempo sono rimaste chiuse; un fuoco freddo
quando ha bisogno di essere freddo e un fuoco bollente quando ha bisogno di
esserlo.
Kaiko può essere la passione. A volte può manifestarsi come
rabbia. È una concentrazione. È reale.
A volte Kaiko può sembrare una tempesta violenta, ma in
realtà è anche una doccia fatta di pioggia leggera.
Sembra che in Kaiko ci sia moltissima passione, ma è priva
del bisogno di potere; c'è moltissima energia, c’è molto desiderio ma nessuna
avidità. C'è solo il desiderio di vivere e di sentire e di essere liberi.
Quant’è facile per chi percorre il sentiero spirituale
riempirsi di compiacenza. Quant’è facile per chi è sulla via dell'illuminazione
distrarsi, diluirsi, ingannarsi, dimenticarsi di quel fuoco interiore profondo,
di quel desiderio profondo. È un desiderio profondo, qualcuno di voi lo
definisce il desiderio intenso di tornare a Casa, ma in realtà è il desiderio
profondo di essere Casa – di essere
la vostra Casa.
Quanto è facile lasciarsi ricoprire da tutte le regole e
controlli e le percezioni della vita.
Quanto è facile negoziare con se stessi e allontanarsi
dall'illuminazione.
I Maestri, i pochi Maestri che sono venuti prima di voi
hanno affrontato tutti l'esperienza di pensare, di credere, di sentire che
erano sul sentiero e, infatti, a un certo punto c'erano. Lungo il percorso,
però, hanno trasformato quel bel sentiero spirituale in una strada molto umana.
Hanno continuato a pensare che stavano ancora percorrendo un sentiero
spirituale finché qualcosa di molto drastico e enorme ha dovuto entrare nella
loro vita.
Non fu una mano estranea o un essere o un'entità a entrare e
a sconvolgere del tutto la loro vita. Fu il loro stesso Kaiko, il profondo
desiderio interiore. Dovette farli a pezzi, strapparli via dalla loro
compiacenza, dai loro inganni, potreste dire dalla loro pigrizia.
A Kaiko, a Kaiko non importa. A lui non importa se siete
ancor incarnati in un corpo umano. Non gli interessa quanto denaro o quanti
problemi avete. Non è interessato a tutti piagnistei e i deliri dell'umano.
Kaiko è la passione, la passione dell'anima di sentire e di
fare esperienza di se stessa. Non vuole che il piccolo monello umano
interferisca. Non vuole essere controllato dagli aspetti che non sanno cosa
vogliono davvero.
Kaiko è un fuoco che è eterno. Avete fatto un gran bel
lavoro nel reprimerlo, nell'ignorarlo, per voltargli le spalle, ma lui c'è
ancora.
Può essere la fiamma davvero bollente, molto caotica ma può
essere anche la fiamma fredda. Può essere anche la gentilezza. Può essere anche
il dono di se stesso.
Proprio ora il vostro Kaiko, il desiderio interiore ardente
e profondo vi chiede se siete pronti ad andare avanti, se siete pronti a
proseguire e a superare la realtà e le percezioni, se siete pronti a passare
nella vostra verità profonda.
Prendetevi un attimo e sentitelo.
C'è, è presente. Siete pronti a fare qualsiasi cosa, tutto
ciò che serve?
(pausa lunga fino alla fine del brano)
È la fiamma bollente o la fiamma fredda – rialzate le luci –
la fiamma ardente o la fiamma fredda. Non importa. È tutto ciò che serve. Siete
solo voi che fate una scelta. Voi fate una scelta. Siete pronti a riportare
indietro la passione. Siete pronti ad aprirla.
Se fate una scelta, allora è così ma per favore, fate una
scelta. Non pensateci sopra e basta. Non c'è bisogno che torniamo nella
prossima vita e rifacciamo tutto di nuovo. Non importa quale scelta fate, che
sia sì, siete pronti o no, non lo siete e non preoccupatevi perché, beh, tutto
è bene in tutta la creazione.
Grazie. Grazie. (il pubblico applaude)