IL MATERIALE DEL CRIMSON CIRCLE

La Serie del Transumano

SHOUD 6 – con ADAMUS SAINT-GERMAIN, canalizzato da Geoffrey Hoppe

Presentato al Crimson Circle il 4 febbraio 2017

www.crimsoncircle.com

Traduzione di Gioia Villa

Io Sono quello che Io Sono, il Professor Adamus Saint-Germain.

Ah! Prima ancora di aprire gli occhi, sento il profumo del caffè – mm – che mi attende con ansia mentre salgo sul palco ogni mese con Shaumbra. È una vera delizia il caffè e il sesso e il vino e la natura e le cose che voi umani avete e che noi negli altri reami e al Club dei Maestri Ascesi non abbiamo. Noi abbiamo una specie di caffè ma non è così reale, non è così fisico e non è pieno di gravità come quello che avete qui.

Ah! Voi avete tante gioie e ogni tanto arrivo io, non troppo spesso per venire a trovarvi in forma fisica. Se non ti spiace, cara Linda di Eesa (sorseggia). Ah! Proprio buono.

Facciamo un bel respiro profondo mentre diamo inizio allo Shoud di febbraio – il mese dell’amore.

LINDA: Mmm.

ADAMUS: Sì. Sì.

 

Quanto in Fretta?

Mentre iniziamo ho una domanda. Io lavoro da vicino con voi e monitoro, sento tutte le vostre energie e ci lavoro per dire: Qual è l’equilibrio giusto per impedire che le cose saltino in aria o che diano fuori di matto?

La domanda è: ora dovremmo rallentare un po’? Dovremmo rallentare un po’ perché tutto si stabilizzi nel corpo e nella mente? Dovremmo rallentare un po’ o dovremmo accelerare? (qualcuno dice “Acceleriamo. Sì”) Acceleriamo. Acceleriamo. L’avete sentito, voi al Club Maestri Ascesi (risata). Naturalmente oggi ci guardano, sì.

LINDA: Scegliamo per tutti o solo per qualcuno.

ADAMUS: Qualcuno dice acceleriamo – andiamo per alzata di mano.

LINDA: Oh.

ADAMUS: Chi vuole – tutto ciò che stiamo facendo qui nella vostra illuminazione incarnata – tutti quelli che vogliono rallentare un po’, del tipo, “Non abbiamo fretta. Ci stiamo godendo il viaggio,” chi vuole rallentare alzi la mano (una o due persone alzano la mano). Vedo due mezze mani (risate), tipo qui in basso (alza mezza mano).

Chi vuole accelerare alzi la mano (molte mani alzate e qualche “Uhuhuh!” e “Uiii!”). Alzatele bene. Quanti di voi non sono davvero consci? Oggi siete seduti qui (risata), ma non siete davvero consci o svegli. Ok. Quante… (qualcuno dice “Ne abbiamo bisogno”) A quanti piace così com’è? (qualcuno dice “Ah!” e qualcuno dice “Grazie”) Qui. Io vi amo tutti. (Adamus ridacchia).

La ragione per cui ve lo chiedo è perché io lavoro con tutti voi per assicurarmi che avvenga l’integrazione, che ci sia la possibilità di affrontare la vostra esperienza in quello che siete. Molto spesso ho detto che questa è l’esperienza più grande che farete. Alcuni vogliono vomitarvi in bocca quando lo dite (qualche risata) è l’esperienza più grande. Io non me la voglio perdere. Non è una gara, ma io monitoro e a volte riesco a dirvi quando siete un po’ annoiati. Io posso dirvi quando venite qui e vi sedete o ci guardate online e dite, “Spero che oggi abbia qualcosa di nuovo per noi perché tutto ciò che voglio è roba nuova. Voglio la roba nuova. Non ho ascoltato davvero la roba vecchia, non capisco la roba vecchia ma dammi qualcosa di nuovo per tenermi occupato, per distrarmi.”

Molti di voi dicono, “Andiamo avanti. Tuffiamoci,” e alcuni di voi ci combattono proprio ora, quelli che hanno problemi con il corpo, con gli aggiustamenti e tutto il resto. È difficile. A volte è molto, molto difficile quindi vi osservo con attenzione e conosco già la risposta prima di farvi la domanda.

Ecco una buona regola per tutti voi – sappiate sempre la risposta prima di fare la domanda. Cauldre ed io stiamo collaborando a scrivere un articolo sulle domande per il prossimo Shaumbra Magazine – il pericolo delle domande, il timore delle domande ma io so già la risposta e la risposta è che va bene così. Come avete sentito, a volte procediamo molto in fretta. Il mese scorso è stato così. Altre volte so che vi annoiate e quindi vi dite, “Ohh! Tutto questo Adamus ce l’ha già detto. Io Sono. Io Esisto. Non m’interessa. Sono annoiato.” (risata) Invece io continuo a tornare ai principi fondamentali che sono molto importanti perché spesso, come sapete, io dico qualcosa che è solo un riflesso di voi.

A proposito, se siete annoiati è a causa vostra, non mia.

LINDA: Ohhh (qualcuno ridacchia).

ADAMUS: Io dico cose che voi ascoltate e la vostra mente ha un fremito, ha un sussulto e vi piace, vi fa sentire bene ma dopo 48 ore dite, “Cos’ha detto?” La volta successiva lo riascoltate e va un po’ più in profondità e forse ha un po’ più di significato ma potrebbe passare un anno o due prima che voi ne facciate l’esperienza sensuale. “Io Esisto,” per esempio, “Io Esisto.” Belle parole, brevi e semplici, quasi magistrali. Siete seduti sulla panchina e la gente viene da voi e vi chiede come va e voi, “Io Esisto.” (poche risate) Suona molto santo. “Io Esisto.” Ohh. “Ragazzi! Ma dai! (risata) Vattene in fretta!”

Poi, un giorno mentre siete sulla panchina o fate il bagno o altro, forse mentre sorseggiate il caffè, di colpo ci arrivate. “Io … Io Esisto! Ora capisco cosa significa,” ed è una sensazione che prima entra nel corpo e voi la sentite nel corpo – il formicolio e i ricablaggi – e poi la vostra mente inizia ad aprirsi e ad adattarsi.

C’è poi un senso che va oltre e che è più grande del vostro corpo o mente. Ce l’avete tutti il senso che va oltre e dice, “Ora lo sento. Non lo colgo; lo sento. Io Sono Quello.” Le parole – “Io Esisto” – quasi spariscono, quasi perdono il loro significato e di colpo ci siete dentro. Ne fate esperienza, avete superato il mentale e il fisico che comunque sono stati influenzati. Di colpo siete nell’esperienza e come sapete a quel punto non volete lasciar andare. Non volete neppure che se ne vada. Non volete che si dissolva e cosa accade nel momento stesso in cui dite, “Oh, non voglio che sparisca. Non voglio che…” Ohhh! Scompare, in parte perché la vostra concentrazione si allenta invece di fare un respiro profondo ed incarnarla.

La mente salta dentro e inizia a preoccuparsi, voi iniziate a preoccuparvi, “Oh! Non voglio perderla!” E quali energie ci sono lì dentro? “La perdo,” e poi se ne va. La buona notizia è che torna. Torna, ma certo.

Proprio ora fate un respiro profondo. Noi non andremo – beh, stiamo andando troppo veloci e stiamo andando troppo lenti e stiamo andando alla velocità giusta per riuscire a fare la vera esperienza e non solo sentirla nelle orecchie ma farne esperienza su ogni livello e strato, la e. “Stiamo andando davvero piano. Quando accadrà?” “Stiamo andando davvero veloci. Quando accadrà?” ““Stiamo andando davvero veloci! Non riesco più a starci dietro! Sto impazzendo! Non penso di esserne degno!” E poi, “Stiamo andando proprio bene. Ahh! Ohh!” – un altro sorso di caffè – “Stiamo andando alla velocità giusta,” ed è così.

Ecco cosa amo di ciò che stiamo facendo insieme. Non ho mai avuto un gruppo così prima (risata). Non ho mai avuto un gruppo così prima. Non ho mai avuto un gruppo così che non si sia perso. Molti dei miei altri gruppi si sono persi per strada, sono morti. Credo che non sia una bella testimonianza (altre risata). Per loro era troppo. Le loro aspettative su ciò che sarebbe successo e poi, come direste voi, il ritmo a cui procedevano e la capacità di mantenersi in equilibrio a livello mentale, fisico e in tutti gli altri reami – parti di cui parlerò tra poco – era troppo alto. Troppo e poi il fascino, la seduzione dell’altro lato che è piuttosto dolce. L’altro lato e ora c’è Theos e la sua seduzione e gli altri reami ed essere con me al Club dei Maestri Ascesi, compro io i biglietti. La seduzione, il desiderio era forte per moltissimi degli studenti.

Una delle ragioni per cui chiudemmo le Scuole Misteriche fu perché si era creata una dipendenza. C’era una dipendenza e qualcuno di voi doveva essere buttato fuori. In alcuni casi chiudemmo la scuola e un giorno voi, di ritorno da una passeggiata e le porte erano sbarrate – “Whoa!” – perché può creare dipendenza. Può attirarvi dentro ed ora è come se voleste restare nel mondo delle Scuole Misteriche senza avventurarsi fuori, senza uscire e vivere. Voi volete stare lì con gli altri che ci vivono. Non volete mischiarvi con gli altri – gli abitanti dei villaggi, gli idioti del villaggio, come li chiamavate voi. Ecco com’è nato quel modo di dire. Avete iniziato voi (risata), “Vuoi che vada al mercato con tutti gli idioti del villaggio?! Io resterò qui alla Scuola Misterica.” È come dire, “Stai scherzando, Vero? Qui c’è bella musica e buon cibo.”

La capacità di restare e sentire in ogni singolo momento, sentire che per voi va troppo in fretta e poi tutti voi – ognuno di voi con lui parlo di notte dice, – “Ohh, Adamus! Cosa c’è che non va?” Nulla. “Oh, Adamus! Vai molto in fretta. Non credo di poterlo reggere più.”

Il giorno successivo, la notte successiva dite, “Sono molto annoiato. Sta andando piano. Adamus, mi unirò a un altro gruppo.” Bene. Bye-bye. La capacità di essere tutto ciò nello stesso momento è da vero Maestro. La capacità di sentire tutto ciò, intendo dire sentirlo davvero.

Parte del problema, della lotta che voi ed io facciamo è che voi pensate ed io dico, “Portalo nelle sensazioni. Portalo nel sensuale, nel viscerale, nei veri sensi,” ma voi continuate a pensare. Se di recente avete sentito una piccola pressione, come se qualcuno cercasse di spingervi giù – non a livello emotivo – ma per dirvi, “Avanti. Tienilo nel corpo. Tienilo nella mente. Tienilo in questa realtà e sentilo tutto insieme. Senti cosa sta accadendo e smettila di combattere. Smettila di dargli la caccia. Smettila di farlo pensandoci.” Ecco la noia – pensare a tutto ciò e diventare del tutto mentale. No, voi fate solo un respiro profondo – fate un bel respiro profondo – e vi permettete di sentire anche se fa male perché il dolore è piuttosto temporaneo. Il dolore è la resistenza mentale a qualcosa di più profondo.

La mente, che è il generatore di ogni dolore – nel vostro corpo fisico, in voi non c’è dolore; è tutto nella mente – la mente crea la resistenza alla vera sensualità, alla vera sensazione e non solo alla sensazione fisica.

Tutti voi avete fatto quell’esperienza, la sensazione espansa oltre la mente. Sapete com’è bella, com’è ricca e come ho detto nell’ultimo Shoud è proprio lì che stiamo andando. Certo, ci sono delle sfide. Certo, le sfide ci sono. 

 

Il Promemoria di Oggi

Prima di passare a questo, il promemoria mensile. Vorrei farlo ogni tanto perché insieme abbiamo creato moltissime informazioni stupende. Il Crimson Circle li definisce contenuti (cioè materiale) e mi piace anche contenti (come a proprio agio) Molti contenuti, molte informazioni, una quantità pazzesca.

Il promemoria di oggi viene dal meraviglioso Tobias: Non importa. Non importa. Di nuovo, sentitelo nella testa, sentite le parole, “Non importa,” e voi dite, “Sì, non me ne frega nulla. Non importa.” Non è esattamente ciò che intendeva dire Tobias. Non importa.

 

Non Importa

Quando trasmise questo messaggio io ero in giro ed osservavo il gruppo. Erano in Egitto e il gruppo era nella Camera del Re della Grande Piramide. È un luogo decisamente speciale. È uno di quei luoghi, di quei luoghi iconici che tutti conoscono del pianeta – la piramide e quella camera. Sapete, sul pianeta ci sono molti simboli e molti luoghi che sono famosi, ma nella top ten di tutti i luoghi nel mondo questo ha una storia. E che storia.

In quella Camera del Re si sedettero Yeshua e Maria – ci sono in giro molte Maria, ma è quella che chiamate la Madonna, Maria Maddalena, Napoleone e la lista potrebbe continuare – si sedettero alla ricerca di risposte, alla ricerca di qualche profonda esperienza. Per chi di voi è stato nella camera del Re, ci entrate e c’è un pessimo odore perché ogni giorno ci entrano molte persone ed è una specie di… l’aria non si muove molto. Non c’è molto ricambio d’aria e col tempo le cose peggiorano. Chi c’è stato e chi non c’è stato, sentitelo dentro per un attimo.

Arrivate dall’esterno e vi arrampicate su scale di pietra esterne alla piramide. Entrate ed iniziate a salire e ad un certo punto dovete gattonare. Vi sentite limitati e poi vi arriva addosso la paura della claustrofobia. Sì. Poi, proprio nel bel mezzo di tutto ciò – c’è gente che gattona davanti a voi e altrettanta dietro di voi; state gattonando – e di colpo, “Dio- … eh, benedetta biologia. Devo andare in bagno.” Cosa fate? Lì dentro non c’è la toilette e non potete tornare indietro perché ci sono 25 persone che gattonano in uno spazio grande così.

LINDA: Dove vuoi parare?

ADAMUS: Mia cara, vi sto distraendo! (qualche risata) Erano affascinati, potevano sentirlo. Le loro vesciche stavano scoppiando. “Whoaaa! Ohh!” (altre risate) Ecco l’arte della distrazione. Caro Dio, Linda, per favore qualcuno vuole aiutarmi? (risata)

Torniamo lì. State procedendo a gattoni e dovete proprio andare in bagno e pensate, “Oh, non avrei dovuto bere quel caffè prima di salire.” Alla fine giungere nella camera del Re e di colpo entrate in una stanza che non è più grande di questa, forse con il soffitto un po’ più alto ma più piccola dell’area di questo studio e non c’è nulla. Nessun bel dipinto alle pareti. Nessuna statua. Per terra non ci sono tappeti e nessuna toilette (poche risate). Non c’è nulla. È una grande stanza che riecheggia. L’unica cosa che c’è è un sarcofago. È lì da ere intere e si sta sgretolando, è così. È così.

Poi sembra che tutta l’attenzione si concentri sull’unica cosa presente nella stanza, il sarcofago e quello cosa porta a galla? La morte. La morte. “Oh, accidenti! Io morirò.” Beh, sì ma non per forza proprio qui. Fa affiorare tutti i temi di fondo.

Ecco, abbiamo… quella era la mia distrazione. C’era un gruppo di 50 Shaumbra con enormi aspettative su ciò che sarebbe accaduto. Come prima, l’aspettativa che la stanza fosse dipinta d’oro e contenesse mummie e altro. Non c’era nulla e dopo aver superato lo shock iniziale e l’altra cosa affascinante di questa camera che è l’eco perché quando parli tutto riecheggia-eggia-eggia-eggia e non solo rimbalza nella stanza ma è come se uscisse dalla vita e poi rientrasse perché è proprio ciò che succede. Entra in altre realtà e poi rientra. Lì il suono è unico.

Il gruppo si sedette. Entrò Tobias. Nel sancta sanctorum tutti si aspettavano la risposta, la grande risposta alla vita, a tutti i suoi misteri e a tutte le sue domande e Tobias fece un respiro profondo, poi credo che ci fu del toning e poi il silenzio. Alla fine Tobias parlò molto lentamente e in modo deliberato e poi arrivò il grande momento. “La ragione per cui vi ho riunito tutti qui da tutta la creazione, da tutte le parti di questo mondo; la ragione per cui avete viaggiato per migliaia di miglia ed avete attraversato il deserto sui cammelli per arrivare qui e avete dovuto andare in bagno mentre raggiungevate i corridoi; la ragione è trasmettervi questo profondo messaggio: ‘Non importa.’” (qualcuno ridacchia).   (Potete ascoltare il messaggio di Tobias in Time Travels.)

Potete solo immaginare la delusione. “Non importa?!” Naturalmente nessuno disse una parola, ma potevate sentire che da tutti usciva un grido – “Non importa??! Io ho fatto tutto ciò, sono seduto qui nella Camera del Re nella Grande Piramide in Egitto e tu dici Non importa? Questo avrebbe dovuto essere il punto culminante del mio viaggio spirituale, il punto focale dell’umanità, il punto zero della civiltà dove i grandi come Yeshua, Napoleone e molti, molti altri si sono seduti e tu mi dici che Non importa?”

Non importa.

In realtà fu un messaggio profondo e oggi ho dovuto ripresentarvelo. È un messaggio profondo, perché tutta la lotta che fate non vi porterà da nessuna parte. Proprio così. Voi non ottenete punti extra o punti brownie o una buona tazza di caffè per tutta la lotta che state affrontando per l’illuminazione. Nada, nulla perché tutto lo sforzo mentale, tutti tentativi di capire tutto, di dargli un senso, di trovare il modo di uscire dal labirinto fino alla stanza segreta che vi porterà all’ illuminazione, niente di tutto ciò conta. Niente di tutto ciò conta. È makyo mentale. Sono stronzate. Vi state prendendo in giro.

Come ho detto tutto quello studiare, tutto quel pensare e tutto quell’implorare di notte me e gli altri – quando non riuscite ad attirare la mia attenzione, io so che voi mi tradite. Vi rivolgete a qualche altra entità (qualche risata). Noi parliamo tra noi. Noi parliamo. Proprio l’altra sera uno degli altri Maestri è arrivato e mi ha detto, “Sai, Henrietta ti tradisce, Adamus. È andata all’altro club.” È come, “Lo so. Lo so. Non mi disturba… molto (altre risate). Uno di questi giorni ci parlerò.”

Niente di tutto ciò importa. Voi volete che importi e non importa. Non esistono grandi segreti. Non esiste una corsia veloce verso l’illuminazione e non esiste una corsia sbagliata verso l’illuminazione. Scrivetelo nel sito – non esiste una corsia veloce verso l’illuminazione e non esiste una corsia sbagliata verso l’illuminazione. È così e basta. Prima ve ne rendete conto e prima smettete di lavorarci sopra… tutte le domande nel vostro cervello – nel nostro articolo entreremo nei dettagli – ma ogni volta che nel vostro cervello vi fate una di quelle domande, essa esce nell’universo e cerca le risposte e non tornerà finché pensa di avere una risposta. Ora avete tutte quelle domande – “Perché sono qui? Chi sono? Come faccio a trovare la vera felicità? Cosa faccio di sbagliato? Domani cosa dovrei fare di diverso? Di nuovo, chi sono? Di nuovo, chi sono? Quando raggiungerò l’illuminazione?” – voi le inviate tutte negli altri reami. Là fuori circolano tutti quei piccoli insetti da ricerca che vagano in giro nel tentativo di trovare le risposte e non succederà.

Ciò vi confonde perché potete sentirlo. Ci sono molte decine di miliardi di domande che avete fatto – e questo solo la settimana scorsa (qualche risata) – e sono là fuori a tentare di trovare le risposte. Le stanno cercando e non le troveranno perché niente di tutto ciò importa. Niente di tutto ciò importa.

Esiste ciò che io definisco la direttiva o la gravità dell’appagamento e non a causa di una scelta fatta dalla testa e neanche a causa della scelta dell’umano ma per via dell’evoluzione naturale e del profondo desiderio dell’anima di realizzarsi. Avverrà. Sta avvenendo. Il fatto è che voi pensate di essere voi a farlo accadere. Non è così. Voi vi mettete di mezzo. Voi vi mettete di mezzo. Voi pensate che accade se vi concentrate, se meditate o se fate alcuni esercizi o altro o se mangiate in un certo modo. Dalla vostra anima, dal Io Sono parte una Direttiva dell’Appagamento. Questa è la realizzazione.

L’Io Sono vi sta solo chiedendo, “Dannazione, vuoi goderti la vita almeno per un po’? Per favore, puoi goderti la vita? Goditi un buon pasto. Fai sesso. È da un bel po’ che non fai sesso. Ascolta musica. Fai qualcosa di divertente ma c’è una tale rigidità, una tale – non sono parole mie, sono di Cauldre – ritenzione anale su tutto ciò e, “Devo continuare a lavorarci sopra, continuerò a lavorarci sopra. Continuerò a lavorarci sopra.” No, non dovete quindi smettetela subito. Non ci sono grandi, enormi risposte se non permettere.

Abbiamo condiviso molte sessioni. Abbiamo parlato molto. Abbiamo condiviso molto. Abbiamo pianto molto. Voi avete riso poco ma è una specie di distrazione dal permettere il processo naturale di togliervi di mezzo.

Non importa. Tutte le cose che voi pensate che importino, non importano. La salute? Di fatto non importa davvero. La ricchezza? Proprio no. Restare sulla retta via, cioè obbedire alle regole? Non importa. Tobias ci ha provato. Ha cercato di seguire le regole di Dio in base alla legge ebraica e non ha avuto la minima importanza. A Dio non importa proprio.

Ecco, tutto questo lavoro. Io lo vedo e soprattutto nell’ultimo mese avete proprio…le cose sono andate più in fretta di quanto sono andate piano il mese scorso. Vi ho anche visto aumentare il ritmo e cercare di gestire il tutto e non ci riuscite. Fate l’esperienza. Sentitelo. Se ci fosse altro oltre al “Non importa,” sarebbe “Permettetevi di sentirlo, non pensateci sopra.” E i dolori e le pene che avete, “Oh, cosa farò?” Fermatevi e fate un respiro profondo. Niente di tutto ciò importa davvero. Non importa proprio. Tutto ciò che pensate sia importante – ci sputo sopra! – Non importa. Mi spiace non sia reale, Edith. Era una finta. (risata). Oh, forse lo era.

Iniziamo questo Shoud dicendo fate un respiro profondo. Fate un respiro profondo. Umano, non lo capirai e umano, nessuno te lo chiede. L’unica cosa che ti suggeriamo è: vuoi godertela, almeno? Smettila di cercare di capire cosa dovresti fare dopo o se dovresti cambiare nome. Non importa. Cambia nome in Edith. Sarete tutte Edith, in tutto il mondo (risata). Glielo devo per… Di recente l’ho strapazzata un po’ a causa del suo cellulare e chi mi ha visto farlo a sua volta ha strapazzato me. Dov’è il mio regalo? Aspetta un attimo.

LINDA: Continua a parlare (Linda esce).

ADAMUS: Sono andato a comprare qualcosa per te, Edith. Ecco, non importa. Iniziamo la giornata così, ok? Non è un po’ liberatorio? “Non importa! Ohh! Non importa.”

Ok, ora passo al prossimo argomento e avrò bisogno di Linda con il microfono. Posso tenerlo io il microfono. Sì o forse no. Aspettiamo che torni Linda.

 

Perché la Vita è così Dura?

La domanda che ho, è una domanda multilivello per voi: Perché la vita è così dura? Parlo della vita umana, non solo la vostra vita. Perché la vita umana è così dura? (Adamus fischia a Linda; qualcuno ridacchia)

Questo (il mic) è acceso? (cerca di capirlo) Linda sa come farlo. Qui ci servono due Linda. Sì. Oh, eccola. Ok, perché la vita è così… ohh, Linda! Perché la vita è così dura?

Prima facciamo questo – potrete pensarci per un attimo – Edith, Edith, Edith (il pubblico dice “Awww” mentre le porge un bouquet di rose), per te (applausi). Smack.

EDITH: Smack!

ADAMUS: Durante il ProGnost l’ho messa in difficoltà ma sapete, cosa fate quando state facendo qualcosa di molto importante e di colpo un cellulare suona? O lo ignori o lo spegni. Non ti tuffi nella borsa facendo casino e disturbando il professore. Che ne diresti, Edith, se stessi facendo sesso e suonasse il telefono e qualcuno andasse a rispondere? Non ne saresti felice.

LINDA: Ti stai scusando? (risata)

EDITH: Non lo so! È passato molto tempo, me lo sono dimenticato.

SART: Oww!

ADAMUS: Ecco, la domanda. Perché la vita è così dura? Linda, il microfono e chiunque Perché la vita è così dura? O non lo è? Non lo è? Sì.

SHAUMBRA 1 (uomo): È così e basta.

ADAMUS: Alzati, se non ti spiace.

SHAUMBRA: Oh.

ADAMUS: Sì. Grazie.

SHAUMBRA 1: È così e basta.

ADAMUS: È così. Quali sono alcuni esempi di vita dura?

SHAUMBRA 1: Penso proprio che ce la rendiamo dura da soli.

ADAMUS: Sì. Voglio dire, per gli umani – diciamo che sei un filosofo, uno psicologo o altro e guardi gli umani, i clienti che vengono da te ogni giorno– perché è dura? Perché per loro è dura?

SHAUMBRA 1: (fa una pausa e scuote la testa e ridacchia) Umm …

ADAMUS: Da piccolo ti hanno picchiato? Cattivi genitori? Inventati qualcosa.

SHAUMBRA 1: Inventati qualcosa.

ADAMUS: Sì, Sì.

SHAUMBRA 1: Okay. Umm, la vita. È la vita.

ADAMUS: Vita! La vita è dura. Ok. La vita è dura. Bene. Grazie. La vita è ciò che è. È dura. Sì. Wow. Non ho mai pensato che dovesse essere altro. Allora, perché la vita è dura?

JEANETTE: La mancanza di libertà.

ADAMUS: Certo.

JEANETTE: La mancanza di semplicità.

ADAMUS: La mancanza di semplicità. Bene. Mi piace molto. Sì, sì. Alcuni esempi di vita dura?

JEANETTE: La famiglia (ridacchia).

ADAMUS: Sì, esatto. No, è uno che ti viene in mente subito – “Ooh!” Tu ami la tua famiglia ma è difficile, certo.

JEANETTE: Il corpo. Il corpo può essere impegnativo.

ADAMUS: Il corpo, esatto.

JEANETTE: La mente. Anche solo i pensieri.

ADAMUS: Sì, Sì. Tra tutte queste cose qual è la più dura? Il corpo, la mente, la famiglia? Qual è la più dura?

JEANETTE: Il corpo e la mente, penso.

ADAMUS: Il corpo e la mente. Ok. Collaborano molto bene?

JEANETTE: (fa una pausa) Sì. Sai, entrambi sono impegnativi. Posso essere impegnativi.

ADAMUS: Sì, Sì. Sì. Se potessi cambiare solo una cosa e portarla in allineamento ed equilibrio con te, con l’Io Sono, quale cambieresti? Il corpo o la mente?

JEANETTE: Mente.

ADAMUS: Mente. Sì, Sì. Bene.

JEANETTE: Essere nella pura creazione.

ADAMUS: Sì, è come dire, “Stai zitto!” Sì, Sì (Adamus ridacchia).

JEANETTE: Puoi anche stare nella ‘e’ e stare seduto sulla panchina e osservare.

ADAMUS: Esatto.

JEANETTE: Sì, Sì.

ADAMUS: Esatto.

JEANETTE: Non importa.

ADAMUS: No, infatti. Non importa proprio. Bene. Voglio dire, può sembrare strano che ti faccia la domanda, “Perché la vita è così dura?” ma penso che andiamo da qualche parte. Lo scopriremo.

JEANETTE: Lo fai sempre. Lo fai sempre.

ADAMUS: Lo scopriremo. Ok. Il prossimo. Perché la vita è così dura? Ciao. Vai avanti e alzati.

KASIA: Perché noi …

ADAMUS: Oggi sei molto bella.

KASIA: Grazie.

ADAMUS: Wow! Radiosa (ridacchia).

KASIA: Perché abbiamo aspettative che cerchiamo di soddisfare

ADAMUS: Sì! Sì! Dimmi alcune delle tue aspettative.

LINDA: (passa il microfono a Linda) Con te non ha finito.

ADAMUS: Sì, Sì.

KASIA: Scusa? Sì, okay.

ADAMUS: Quali sono alcune delle aspettative nella tua vita?

KASIA: Di recente, ottenere la libertà.

ADAMUS: Libertà, Sì. Il successo anche?

KASIA: Non tanto.

ADAMUS: Non tanto. L’amore?

KASIA: Sì!

ADAMUS: Sì. Ooh! Quello era un sì definitivo e l’altra domanda è, da uno a dieci dove uno è davvero dura e uno è davvero facile, in generale a che punto è la vita? Verso l’uno? Verso il dieci?

KASIA: Dipende dal giorno (ridacchia).

ADAMUS: Dipende dal giorno. Non per te, ma considera tutti, tutta la coscienza di massa e tutte le persone.

KASIA: Direi a otto.

ADAMUS: Otto, dura.

KASIA: Sì.

ADAMUS: Ok. Sì. Sì. Bene. Grazie.

KASIA: Grazie.

ADAMUS: Sono lieto che tu sia qui. Bello rivederti.

LINDA: Altri?

ADAMUS: Sì. Perché la vita è così dura?

FRED: Beh, prima di tutto per me non lo è stata. Finora questa cavalcata è stata magnifica e priva di sforzi.

ADAMUS: Bene. Tu sei un bravo creatore e in un certo senso non te ne frega niente, il che è interessante.

FRED: Sì. Non importa.

ADAMUS: Sì, Sì.

FRED: In termini generali, penso si tratti di creare una ricchezza di esperienza che sembra durare ma a livello più grande rende l’esperienza molto più ricca, l’esperienza fisica.

ADAMUS: Bene. Per gli umani in generale dove metteresti la vita su una scala da uno a dieci? Non per te, ma tu hai a che fare con molta gente.

FRED: Credo che otto sia ottimistico. Penso proprio che si avvicini di più a nove, nove e mezzo.

ADAMUS: Interessante. Interessante. In termini di tutta l’umanità, quant’è dura la vita? Non cattiva. Non uso i termini cattiva o brutta o malvagia. Solo dura. Ok.

FRED: È dura.

ADAMUS: Ora siamo a metà tra otto e nove. Bene. Facciamo girare il microfono. È interessante. Vi rendete conto che ciò che facciamo qui tutti noi e tutti voi online è che stiamo creando una storia, un libro, una storia.

Sì, avanti ed alzati.

BECKY: Io sento di dover, come dire, controllare tutto.

ADAMUS: Sì, Sì.

BECKY: So…

ADAMUS: Sì. Perché?

BECKY: Non lo so.

ADAMUS: Quanto bene ha funzionato per te?

BECKY: Per niente

ADAMUS: Per niente!

BECKY: No.

ADAMUS: Non è divertente? Ma tu continui a farlo.

BECKY: Sì, continuo a farlo.

ADAMUS: Sì, Sì, Sì. Perché c’è – posso dirlo? – provi la paura sotterranea che se non lo controlli, cadrà a pezzi.

BECKY: Giusto. Giusto.

ADAMUS: Ok, ora estrapolalo e dì, “Aspetta un secondo. Sai, sto facendo questa cosa dell’illuminazione e sto cercando di controllarla ed è come una carota davanti al cavallo. È sempre dietro il prossimo angolo, non ancora qui e mi piace dirmelo e crederci e fingere di esserci quasi.” In effetti quel controllo è proprio ciò che t’impedisce di arrivarci perché cosa accade se molli il controllo? E se viene fuori la tua parte malvagia?

BECKY: Giusto.

ADAMUS: Sì, woo! E se tutto va in pezzi? Voglio dire, tu impazzisci; finisci in manicomio a sbrodolarti di saliva, un po’ come, “Oh, no! No! Non lo voglio!”

BECKY: Sì.

ADAMUS: C’è una paura che ti trattiene, che t’impedisce di farlo. Quando smetterai con questa storia del controllare le cose?

BECKY: Ora (ridacchia).

ADAMUS: Probabilmente no.

BECKY: Ok.

ADAMUS: Probabilmente no (risata). Sì. Ragazzi, ha dato una risposta molto mentale, se qualcuno l’ha notato. Giusto?

BECKY: Giusto. Giusto.

ADAMUS: Sì, sì, sì. Due anni fa ci hai pensato sopra per due anni e poi per cinque anni e poi per circa dieci anni. Non cerco certo di metterti in difficoltà, ma tu qui rappresenti molti altri e molti che ci guardano. Del tipo, “Devo continuare a controllare le cose,” e poi ti giustifichi dicendo anche, “È un mondo pazzo. Oh, mio dio! Sono una pazza in un modo pazzo e tutto finirà in pezzi.” Cosa fai per ottenere la pace mentale e ritornare in equilibrio?

BECKY: Cammino.

ADAMUS: Cammini. Dove cammini?

BECKY: Sui sentieri.

ADAMUS: Sì, sì. Bene. In natura.

BECKY: In natura, sì.

ADAMUS: Bene, bene. Ti è piaciuto il video?

BECKY: Sì.

ADAMUS: Carino, vero?

BECKY: Molto carino. Sì.

ADAMUS: Seguire i sentieri e tutti quegli orb tutt’intorno.

BECKY: Già.

ADAMUS: Bella anche la musica. Sì. Bene, perché Shaumbra ha detto che la natura è al primo posto nelle cose che gli mancheranno di più quando lascerà il pianeta. La natura. Non il marito, la moglie o i figli. Non il cibo. Non la televisione. Nessuna di queste cose. Non il sesso. Al numero uno c’è la natura. Ciò la dice lunga. Ne parliamo dopo ma grazie.

BECKY: Grazie

ADAMUS: Grazie. Fai un respiro profondo e lascia andare. Poi osserva cosa accade. Quando lo fai ci sarà una vocina, “Non so lasciar andare. Non so come fare.” È allora che tu vai oltre. Vai oltre e dici solo, “Io Sono Qui in questo luogo e non ho bisogno di controllare.” Vedi, cercare di controllare la perdita di controllo da parte della mente controllante e del cervello controllante non funziona. “Ok, programmiamo la cosa del mollare il controllo,” e stai controllando ancora di più. Vieni al “Io Sono Qui.” Tu sei qui e basta. “Io Sono oltre il bisogno di auto-controllarmi.” A quel punto ci sei.

Ancora un paio… oh, ho dimenticato di chiedertelo. L’umanità, da uno a dieci quant’è dura?

BECKY: Uhm, sette.

ADAMUS: Sette? Okay. Mediamente siamo all’otto. Bene. Ancora qualcuno, Linda.

LINDA: Tu.

ADAMUS: Sì.

LINDA: No, tu.

ADAMUS: Quando te lo mette in mano, di solito significa che è per te.

LINDA: Hai alzato la mano. Tocca a te.

SHAUMBRA 2 (woman): No, non l’ho fatto.

LINDA: Troppo tardi (risata).

ADAMUS: Sì.

SHAUMBRA 2: Ok…

ADAMUS: Bene. So che hai qualcosa di buono da dire. Sì. Allora, perché la vita è dura?

SHAUMBRA 2: Oh, cielo. Perché c’è sempre altro che dobbiamo imparare.

ADAMUS: Ah! O la percezione è che hai bisogno di imparare altro.

SHAUMBRA 2: Anche se pensiamo di esserci evoluti, in alcuni punti ci sentiamo bloccati.

ADAMUS: Sì. Posso dire una cosa a te e a tutti voi? Voi non avete più nulla da imparare. Nulla, nulla e poi nulla ma c’è questa tendenza alla dipendenza da parte della mente – “C’è altro da imparare,” che sia scienza, matematica, spiritualità o altro, “Ho altro da imparare o non starei seduto qui. Se sapessi di più non sarei qui.” Ecco, c’è sempre altro da imparare. Non è vero.

Se tornerai per altre dieci vite, non imparerai niente di più, davvero. Non farai alcuna esperienza nuova. Farai le stesse vecchie esperienze con una glassa un po’ diversa, ma non farai alcuna esperienza nuova e ciò ci porta al tema di fondo della noia. Da una parte tu sei molto annoiato da questa vita perché l’hai già fatta, l’hai già vissuta. Certo, puoi comprarti un nuovo piccolo strumento elettronico che prima non avevi, ma quanto potrà durare? Circa una settimana e poi sarai di nuovo annoiato perché l’hai già fatto. Non c’è altro da imparare. Bene. Che altro? Che altro rende la vita dura?

SHAUMBRA 2: Oh, cielo. Uhm …

ADAMUS: Cosa rende dure alcune parti della tua vita?

SHAUMBRA 2: Forse la sensazione di blocco.

ADAMUS: La sensazione di essere bloccato. Ok. Cosa ti blocca?

SHAUMBRA 2: Sto cercando un lavoro nuovo perché il precedente è finito.

ADAMUS: Sì, bene. Bene. Cosa farai?

SHAUMBRA 2: Lo consegno all’universo.

ADAMUS: Sì. All’universo non gliene potrebbe fregare di meno.

SHAUMBRA 2: C’è qualcuno qui? (risata)

ADAMUS: All’universo non importa. Sì, Sì. Sì. Vuoi lavorare? Vuoi un altro lavoro?

SHAUMBRA 2: Sì!

ADAMUS: Perché?

SHAUMBRA 2: Perché io amo essere creativa.

ADAMUS: Ok. Cosa fai?

SHAUMBRA 2: Lavoro su progetti, tipo progetti immobiliari futuri.

ADAMUS: Uh huh. Wow. Suona bene.

SHAUMBRA 2: Mm hmm.

ADAMUS: Se ora lo facessi da sola, la tua azienda, il tuo modo di fare le cose, come ti fa sentire rispetto a lavorare per altri?

SHAUMBRA 2: Non lo farò da sola. Si tratta di trovare le persone giuste con cui collaborare.

ADAMUS: Giusto. Collaborare ma tu sei il collaboratore principale piuttosto che avere qualcuno che collabora sopra di te? (qualche risata). Come ti fa sentire?

SHAUMBRA 2: Potrebbe essere eccitante e a volte frustrante.

ADAMUS: Sì, ma voglio dire che il capo sei tu. La tua società, sei tu che guardi nel futuro. Tu sei una persona interessante perché lo sai già. Tu sapevi già le risposte alle domande che ti facevo e ti attraversavano. Al lavoro tu conosci il futuro più degli altri ma non ti permetti di farlo da sola, di essere il tuo capo.

SHAUMBRA 2: Mm hmm.

ADAMUS: Sì, Sì. È probabile che tu non trovi un nuovo lavoro (lei fa una faccia strana). Probabilmente … sì! Non è poi così terribile. “Oh, no! L’affitto!” Poi dirai, “Lo farò da sola. So come farlo. So come collaborare da sola e collaborare con gli altri. Io so come farlo.” Allora fallo. Non lavorare per qualcun altro.

SHAUMBRA 2: Sì.

ADAMUS: A meno che non ami farlo. Sì. Bene. Grazie.

SHAUMBRA 2: Grazie.

ADAMUS: Grazie. Le do brutte notizie e lei mi ringrazia. Oggi è un bel giorno sul pianeta. Ancora uno. Sì. Ciao.

SCOTT: Hello. Ciao.

ADAMUS: Ciao.

SCOTT: Sì, penso che in un certo senso gli umani vogliano che sia dura.

ADAMUS: Sì, sì.

SCOTT: In un certo senso da loro qualcosa da fare.

ADAMUS: Giusto.

SCOTT: Penso che uno dei perché è tanto dura è sentirsi soli e la sensazione di essere persi.

ADAMUS: Sì. Sì.

SCOTT: In me e negli altri vedo molto questo tentativo di porre rimedio alla solitudine in un modo o nell’altro.

ADAMUS: Giusto. Bene. Da uno a dieci, per gli umani quanto è dura?

SCOTT: Dipende. Vedo che alcuni umani sono beatamente felici, quasi ignorantemente felici.

ADAMUS: Fanno quasi venire la nausea.

SCOTT: Sì (qualche risata). Come i miei genitori che hanno fatto tutto bene e ora vanno in giro in camper per il paese e sembrano beatamente felici.

ADAMUS: Sì, sì.

SCOTT: Direi che per loro sembra sia facile.

ADAMUS: Certo.

SCOTT: Poi ci sono altri umani, come altre parti della mia famiglia in cui tutto è una sfida e poi passano alla sfida successiva, la superano, si sentono bene per un secondo e poi si annoiano a morte finché non arriva la sfida successiva e poi hanno l’energia per lottare contro quella sfida.

ADAMUS: A parte la mamma e il papà, da uno a dieci com’è messa l’umanità in termini di quant’è dura?

SCOTT: Direi che siamo sulla parte alta.

ADAMUS: Sì.

SCOTT: Sì, tipo sette, otto.

ADAMUS: Okay. Bene. Solo per curiosità, la tua vita quanto è stata dura?

SCOTT: In effetti è facile.

ADAMUS: Sì, bene. Bene.

SCOTT: Sì. Non è affatto dura.

ADAMUS: Bene. Meraviglioso. Grazie. Grazie.

SCOTT: Grazie.

ADAMUS: Linda, puoi recuperare il microfono. Grazie.

 

La Vita Umana È Dura

La vita è dura. La vita è dura e avete tutti ragione – secondo le mie misurazioni della vita umana passiamo dal 7.8 al 8, da qualche parte lì – ed è dura. È dura. Voglio dire, io non parlo di voi. Lo farò tra un attimo, ma è davvero dura.

Immaginate che quasi tutti gli umani conducono una vita dura; ciò non significa che a volte non siano felici, perché possono esserlo. Non parlo di una brutta vita, ma di una vita dura e la vita dura significa cose come il corpo – uno dei temi principali – e i suoi dolori e tutto il resto e poi muore. Poi la mente, la complessità della mente. Qualcuno dice che è dura perché le persone non si permettono di essere più semplici ed è proprio così. La mente rende tutto molto complesso e la complessità porta alle sfide, alle difficoltà anche a credere che dovete lavorare duramente per ottenere qualcosa. Molti di voi hanno la coscienza di dover lavorare duro per ottenere le cose e voi l’avete estrapolata e l’avete applicata fin dalla vostra infanzia, lavorando duro a scuola e all’inizio della vostra – “In questo lavoro devo lavorare sodo” – e ora l’avete applicata al vostro viaggio spirituale – “Devo lavorare sodo, altrimenti non farò progressi.”

Certo, la vita umana è dura e su questo le vostre risposte sono buone. È dura a causa delle relazioni. È dura a causa delle aspettative. È dura perché ogni giorno dovete andare a fare un lavoro che non sempre vi piace. Non è creativamente appagante. Giorno dopo giorno ripetete in automatico gli stessi movimenti. Dovete sopportare un capo che non sempre vi rispetta. Non parlo di tutti, ma la vita diventa dura per troppi.

Ora, non è sempre una bella affermazione sull’ umanità e come ho detto il mese scorso l’esperienza umana non fu mai progettata per essere dura. Il progetto non prevedeva che facesse male ma è diventata così e per un bel po’ non cambierà. Non uscirà dal modello che deve essere dura.

Invece accade che la mattina l’umano si sveglia e magari parte dal livello cinque, neutro, sapete, non dura e non facile. Si sveglia e basta, ma osservate che mentre le prime ore passano si passa in fretta al sei e poi al sette. Poi si livella un po’ e dopo passa a otto, a volte a nove e verso sera si abbassa un po’. Torna ad assestarsi intorno al sette e mezzo.

La vita tipica di un umano sul pianeta è dura a causa del fisico. È dura a causa del lavoro e della famiglia. Una giornata non è divertente, non è eccitante. Quante persone la mattina si svegliano e dicono, “È un giorno nuovo di zecca su questo pianeta.” Molto pochi. Pochissimi.

Essi tentano di ‘medicarsi’ o intossicarsi o negarlo. Come vi ho già detto molte volte, essi medicano la loro ansia che dice solo, “C’è qualcosa che non va. Maledizione, c’è qualcosa che non va.” Se lasciassero entrare davvero l’ansia li porterebbe a muoversi, a lasciare la routine che li porta a vivere una vita dura. Non lo fanno. Prendono farmaci o si tuffano nell’alcol o nelle droghe o cose simili – di suo questa è una forma di negazione – o si ipnotizzano con il “Continua ad andare avanti. Continua ad andare avanti.”

Il pianeta è diventato un luogo molto divertente, molto mentale come vi dico spesso. È molto poco sensuale, davvero privo di sensazioni e davvero intrappolato nella mente. Tra poco concludo, ma è un’esistenza dura e non dovrebbe esserlo.

 

La Vita Shaumbra

Ora parliamo di voi (Adamus ridacchia). Voi avete la coscienza, il sapere interiore. Voi sapete che c’è molto altro là fuori o qui dentro, sarebbe meglio dirlo così. Voi sapete che c’è molto altro eppure vivete ancora una vita dura; eppure credete ancora che la ‘spiritualità’ deve avere la forma di una negazione umana.’ Deve essere dura per la vostra mente, per il vostro corpo e per tutto il resto. Voi vivete ancora nei modelli della coscienza umana. Forse in termini di durezza non arrivate a dieci; forse siete scesi a 6.7 ma è ancora dura e non dovrebbe esserlo per niente.

Si potrebbe discutere e dire, “Beh, sì, ma finché hai a che fare con il traffico e finché hai a che fare con gli altri e con i membri della famiglia e tutto il resto, come ne esci? Come vai oltre?” Ecco dove io torno all’affermazione: in realtà niente di tutto ciò importa. importano il viaggio, gli altri, la famiglia - niente di tutto ciò importa. Non si tratta di lasciar fare e basta, di fregarsene. Non importa e basta. Niente di tutto ciò importa.

Allora voi fate un respiro profondo e smettete di lavorare tanto sodo a tutto nella vostra vita – ai lavori e alle relazioni. Vi dirò una cosa sulle relazioni: se ci lavorate sopra duramente, vi farà ancora più male. Alcuni si arrabbieranno molto perché faccio quest’affermazione – “Ohh! Devi lavorare sulle relazioni e devi…” No, di fatto questo è un mucchio di stronzate e se avete un partner che insiste che è dura e dovete lavorarci sopra, probabilmente non avete il partner giusto.

La relazioni non dovrebbero essere difficili. Dovrebbero essere sensuali. Dovrebbero essere vitali. Dovrebbero essere libere. Dovrebbero essere amorevoli e se è dura state ricadendo in quel vecchio modello, in quella vecchia routine. Perché? Perché?

Beh, in parte perché voi pensate di non sapere altro. Pensate che voi lo fate così. Ci vivete dentro. Elaborate il problema. No. Smettetela. Voi pensate che l’abbondanza o lavorare o altro debba essere dura e dovete lavorarci sopra. Smettetela subito.

Ora, mentre lo dico c’è una parte di voi che, “Oh, lo sapevo. Adamus, mi ha tolto le parole di bocca. Io lo sapevo.” L’altra parte di voi, della vostra mente salta dentro e dice, “Oh, cadrà tutto a pezzi. Perderò il controllo di tutto. Devi prendertene cura.” Prendersi cura, curare è solo un altro termine per lavorare sodo e finire dove?” Devi proprio prenderti cura delle cose. Devi lavorare al tuo lavoro.” No, non devi. È un modo di pensare molto vecchio che vi hanno instillato dentro.

Quando vivete nello schema mentale per cui deve essere dura qualsiasi cosa fate – la spiritualità, la vostra vita, le relazioni, tutto, la vostra auto che si rompe sempre, è proprio dura – sono sorpreso che alcuni di voi la mattina riescano ad uscire dal letto. Alcuni di voi proprio non ci riescono. Quando vivete in quello strato di coscienza che inserite nella realtà e che potreste definire i vostri pensieri o le vostre credenze ma di fatto è solo un piccolo strato di coscienza – è come se prendeste tutto questo bouquet di fiori e non c’è solo il fiore di salice, ci sono anche tutti gli altri ma c’è lo strato che spicca e dice “Devo lavorarci sopra duramente” – ora è quello che risplende, che vibra. È quello che esiste davvero in questa realtà e si allineerà con tutte le altre energie.

Ricordatevi, voi siete coscienza, luce, siete come un magnete e la parte che splende davvero, la parte che si attiva nel momento attirerà dentro le energie che lo sosterranno e che la renderanno una realtà. Di conseguenza la vostra vita sarà dura. Io credo che voi la definireste la Legge di Attrazione. È una specie di Legge della Stupidità, perché l’universo è stupido (qualcuno ridacchia). Quando alcuni di voi dicono, “Ohh, aspetterò di vedere cosa dice l’universo.” L’universo è davvero stupido! È solo energia, sono particelle che reagiscono alla vostra coscienza, la coscienza che potreste dire che risuona, vibra e avanza.

Quando qui parliamo ed io dico, “Smettiamola di renderci la vita così dura,” la mente salta dentro una parte di essa e la mente dice, “Oh, sì, ma cosa faremo? Non mangeremo.” Smettetela ora. Lasciate che il vero sapere interiore… sapete, essere cofondatori del pianeta – ecco un bel titolo per il vostro biglietto da visita: Cofondatore. Cofondatore Planetario (qualche risata).

Quando vi dico che la vita non è mai stata progettata per essere dura, voi lo sapete. È come, “Dannatamente giusto.” Era stata progettata per essere una figata di viaggio, sensuale, reale e molto – non esiste un termine umano per dirlo, forse inventerò una parola – profondamente colorato, ricco di significato, divertente non importa tutto mescolato in una sola parola. Non doveva essere così e non doveva essere tanto bloccata. Prima qualcuno ha usato il termine bloccato. Gli umani sono bloccati. Ma certo. Bloccati nel fango, bloccati nei vecchi modelli.

Ora, se lo scegliete diamo inizio a un movimento, prima dentro di voi e poi verso l’esterno: Non deve essere dura. Niente di tutto ciò. Altri umani si giustificheranno sul perché la loro vita è dura. Hanno avuto un pessimo partner, cattivi genitori o qualunque altro problema. Smettiamola con tutto ciò, proprio adesso.

 

La Bellezza e il Design della Vita

Io voglio che voi restiate qui. Voglio che al mattino vi piaccia svegliarvi. Voglio che amiate ciò che la vita ha da offrirvi. Voglio che amiate il design e la bellezza. Ora come ora, però è difficile, quando la vita è così dura. È difficile prendersi un attimo per amare la bellezza di questo pianeta.

È difficile permettervi di apprezzare cose come l’arte o la musica. È troppo dura. È troppo dura, ma ora smettiamola. Che sia la prima generazione, probabilmente in un paio di milioni di anni che non vive la parte dura della vita. È a cinque o meno di cinque come durezza e forse in alcuni punti arriva a nove.

Non deve essere dura. Io considero le lotte che state affrontando – molte di esse sono autoinflitte, auto-imposte – ma anche auto-accettate e ciò significa che non avete mai smesso di farvi domande. Non avete mai smesso di farvi domande. Non deve essere dura.

Voi sapete che state uscendo dalla vecchia struttura mentale; voi sapete di essere un transumano, che siete divini e umani in contemporanea; voi sapete che vi state riprendendo i sensi – letteralmente, state tornando ai vostri sensi – quando riuscite davvero ad apprezzare la bellezza. Apprezzare davvero la bellezza, il design. Ecco per cosa siete venuti qui davvero – per crearla e poi apprezzarla.

Il design può essere di tutto. Il design possono essere i vostri pensieri. I vostri pensieri nel design. Proprio ora i pensieri sono nel caos, nel conflitto e nel dolore. Proprio ora i pensieri che sono nella mente di quasi tutti gli umani in genere sono molto duri, molto rozzi, ma voi sapete che ve ne state liberando – in realtà è uno dei primi indicatori – quando di colpo i vostri pensieri hanno il design. Avete mai pensato di avere pensieri che hanno design? Probabilmente no, perché i vostri pensieri sono solo una specie di flusso di sensazioni quasi sconnesse e spesso abusive che vi attraversano. I pensieri vi attraversano e ci sono ricordi, correnti di ricordi ma anche correnti fatti di giudizi violenti, prima su di voi e poi sugli altri. Voi cercate di trattenervi dicendo, “Oh! Non voglio avere tutti questi brutti pensieri.” Invece fanno parte della sindrome da vita dura.

So che voi starete iniziando a permettervi di vivere una vita facile – facile in molti modi, cioè in ogni modo possibile – quando un giorno, di colpo e spero presto vi renderete conto che, “Oh, nei pensieri c’è il design. Nei pensieri c’è la bellezza.”

Sentitelo dentro per un momento. Nella vostra testa c’è tutta quella roba che gira – non è proprio nella vostra testa ma voi pensate che sia così. Lì dentro c’è tutta quella roba che gira ed è una specie di baraonda e, oh! Voi cercate seriamente di reprimere molto di ciò ma per un attimo mollate il controllo e sentite dentro quel design. È artistico. È creativo. C’è una quantità pazzesca di bellezza nei pensieri, nel come collaborano tra loro e in come si perdono e si bloccano. In un certo senso quel design ha una sua bellezza. Nel vostro cervello un pensiero percorre una via senza uscita e poi non sa cosa fare e impazzisce. Ecco il design. Ecco la bellezza. Ecco la bellezza.

Poi iniziate a notare il design della natura. Non sono solo gli alberi e l’erba e il cielo. Di colpo vi rendete conto della bellezza intrinseca della natura. La natura, la cosa numero uno di cui Shaumbra sentirà la mancanza quando lascerà il pianeta e ha ragione. Non c’è niente del genere, niente come la bellezza della natura. Ha design. Ha colore. Beh, ha vita.

La natura è la vita stessa. Ecco perché voi pensate che vi mancherà e infatti in un certo senso vi mancherà, ma la natura è vita che cresce e fiorisce di continuo e reagisce e gioisce e poi entra nel suo sonno profondo e poi muore e non le interessa il perché. Non importa, alla natura non importa perché lei riemerge di nuovo - come natura o altrove.

Nella natura c’è una tale bellezza. Di colpo vi rendete conto che, “Sto uscendo dalla sindrome della vita dura” quando di fatto riuscite ad apprezzarla; voi uscite e non (la guardate) solo con gli occhi ma la odorate, state nella natura sensuale della natura.

La natura è qualcosa che voi avete creato. È il vostro specchio. È il vostro specchio. La ragione (di esistere) della natura non è creare ossigeno o gas o altro. Fu creata così che voi poteste vedere la vita e poteste vedere voi, la vita, l’energia in movimento ma l’energia prende vita nella forma, nel design, nella simmetria, nella bellezza e nel caos e tutto nello stesso momento.

Come ho detto prima, quando arrivate al punto della bella semplicità dove non rendete più complesse le cose, voi di fatto permettete loro di essere di nuovo semplici; quando non impilate uno strato che vi confonde su un altro strato che vi confonde ma invece tornate alla semplicità, è allora che sapete che state abbandonando la sindrome da vita dura e lasciando che sia facile.

La semplicità è quasi l’antitesi di ciò che il mondo insegna. Esso insegna molta complessità e chi conosce la complessità, persino la scienza, chi la conosce risulta molto intelligente e molto saggio. No, di fatto chi nella vita riesce a guardare a tutto, alla natura e ne coglie l’elegante semplicità, quella è la vita stessa. A me non interessano gli atomi e i microbi e i cromosomi e tutto il resto. Fino a un certo punto è interessante, ma la vita non è la scienza. La scienza cerca di capire la vita e le sue origini, ma la vita non è la scienza. La vita è design e bellezza. Ecco cos’è.

Tobias diceva, “Non importa,” in altre parole liberati dalle piccolezze. Smettila di lavorare così sodo nel renderti la vita più dolorosa e più dura. Niente di tutto ciò importa perché davvero non importa. Tobias stava cercando di portarvi a capire il non importa, ponete fine alla strada dolorosa e dura verso la spiritualità, perché non vi porterà da nessuna parte. Voi ci arrivate permettendo. Ecco come si fa. Voi fate un respiro profondo e permettete. Ecco cos’è.

Ora so che voi direte, “La mia mente è così programmata in tutti questi modelli, alla durezza, al dover fare determinate cose. Io non so come uscirne. Io non so come scendere da questa giostra che continua a girare fino alla nausea, fino al punto di noia pura e assoluta. Non so come uscirne.” Ecco un altro modo della mente e della coscienza e di tutto il resto, ecco un altro modo per dire, “Non ce la farò.”

È allora che voi, l’Io Sono fate un passo avanti e dite, “Io scendo. Io Sono Qui nella vita facile. Io Sono.” La mente salterà dentro e dirà, “Oh, te lo stai inventando,” e voi direte, “Va bene, mente, perché Io Sono il creatore. Io posso inventare tutto ciò che voglio e così diventa.”

La mente salterà dentro e dirà, “Oh! Ti stai prendendo in giro da solo e finirai di nuovo per sbattere contro il muro – fallito! fallito! – perché sei un perdente.” A quel punto dite, “Io Sono Qui. Io Sono Qui come essere creatore. Io Sono Qui nella mia vita facile. Del resto non me ne frega niente. Io Sono Qui.”

Ora, si potrebbe argomentare che vi state inventando tutto e forse è così, ma la realtà è che una volta che lo permettete– “Io Sono Qui nella vita facile” – non importa più se vi state prendendo in giro o no e le energie iniziano a reagire in base a questo.

L’universo è stupido. Non vi farà certo la psicanalisi. Non vi collegherà alla macchina della verità, “Allora, scherzava o no? Era reale?” Non importa. L’universo è davvero stupido – o semplice, credo che voi direste così – e reagirà di conseguenza.

“Edith ora è qui nella vita semplice.” Tutte le energie cambiano il loro vecchio allineamento. Erano a otto, la vita, dura e ora, “Ok, adesso lei è nella ‘vita semplice.’ Eccoci qui.” Esse si riallineano. Si riallineano e servono voi, il Maestro.

È molto semplice e se voi la rendete più difficile, se iniziate con le vostre stronzate intellettuali e se iniziate con il makyo della mente e iniziate ad analizzare e dissezionare e a fare domande – soprattutto le domande – vi siete sconfitti e tornate dritti sulla giostra. In realtà non ne siete mai scesi ma voi, come creatori dite, “Io Sono Qui nella vita facile da Maestro,” e poi così diventa. Credo che direste che si tratta del Corso base di Energia. Dev’essere così e non ce lo fornisce l’universo. Voglio dire, l’energia arriva da qualche parte ma non sono gli dei che vi fanno un favore. Siete voi che permettete, nient’altro. È così. È così.

Se è qualcosa di più complesso, voi che andate sui social media – non sono ancora sicuro se i social media mi piacciono o no – ma chi di voi usa i social media e inizia a cercare di analizzarli e sezionarli e litiga e sbatte la porta in faccia ad altri beh, ha perso. Eccovi di nuovo nella vita dura – tempi duri. Per chi di voi come creatore dice, “Io Sono Qui nella vita facile,” allora sarà così.

Ciò non cambierà la vita degli altri. Non cambierà il resto del mondo. In termini di durezza rimarranno nella ‘città tra l’otto e il nove.’ Questo pianeta continuerà ad aver una vita dura.

 

Ora Voi Siete Liberi

Ne parlo perché – beh, ne parlerò ancora tra un attimo – tutta la storia del ProGnost di cui ho parlato di recente, la Nuova Terra e la Vecchia Terra che non si fonderanno mai, mai e poi mai. Penso sia una bella notizia e una cattiva notizia. Per chi tra voi prova amore per questo pianeta, per chi ha davvero contribuito a creare questo pianeta è un po’ triste. È come dire, “Ooh! Pensavamo che le avremmo riunite.” Non accadrà.

La bella notizia è che ora voi siete liberi di andare a zonzo in tutto l’universo (risata). Ora voi siete liberi dalla responsabilità, dal peso fisico e morale di dover cercare di riunirle. Ora voi siete liberi di creare il vostro posto personale. Ora siete liberi di essere a Theos ed essere qui nello stesso momento.

Se però avete la coscienza che, beh, questa vita deve essere dura, se non riuscite ad uscirne sarà molto dura essere su Theos e sulla Terra nello stesso momento, essere umano e divino allo stesso tempo. Ecco perché dico, “Io Sono Qui. Io Sono il Maestro nella mia vita facile e coesisto tutt’intorno a me con chi vive la sua vita dura.” Si può fare.

È un po’ impegnativo. Sarà un po’ impegnativo – Beh sarà davvero impegnativo – in molti modi diversi. Vivendo una vita facile, vivendo a proprio agio con voi, senza malattie ma a vostro agio con voi in un mondo che tutt’intorno a voi è pieno di otto e di nove come durezza della vita, affiorerà la tendenza a voler andare da loro e rendere loro la vita più facile perché voi siete ancora dei lavoratori social-spirituali. Non m’interessa cosa dite voi, non potete farne a meno ed è allora che voi mi tradite di nuovo. Voi dite, “Beh, aiuterò solo quella persona.”

Sapete, tornate alla compassione. La vera compassione è semplicemente permettere, accettare tutto di tutti a ogni livello: il loro viaggio, le loro sfide e le loro difficoltà. Essi devono affrontare le loro storie. È ciò che devono fare tutti e voi non avete né il diritto né una buona ragione per cambiare le loro storie finché essi non vengono da voi e dicono, “Ho bisogno di aiuto.” Poi chiedete loro tre volte. “Vuoi cambiare davvero?” “Beh, al momento ho bisogno solo di un po’ di denaro e poi le cose saranno…” “Vuoi cambiare davvero?” “Beh, no …” Chiedete loro tre volte se vogliono davvero aiuto. Se la terza volta cadono in ginocchio e piangono, allora intervenite.

Stare su questo pianeta come un Maestro incarnato e rendersi conto che in termini di durezza sarà un otto e voi potete essere a uno, forse due e andare avanti e indietro solo per divertirvi, è relativamente facile. Vi sentirete un po’ in colpa perché, “Accidenti, per loro è molto dura e per me è molto facile. Io dispongo di molto ‘agio’ extra che condividerò con loro.” Fermatevi qui e subito. Sarà dura per voi e più dura per loro.

Permettetevi di avere una vita facile, ma non tutti i momenti saranno facili. Avrete ancora la “e” – è come, “Ooh!” C’è la parte dell’umano con la “e,” ma voi inizierete ad allontanarvene sempre di più – ed essere qui come il Maestro facile. Le cose vengono a voi con facilità – il denaro, l’energia e non sempre le persone. Non sempre le persone. Quello non accadrà, ma tutto il resto sì. Voi con voi, il design della vostra vita, il vostro apprezzamento della vostra bellezza e della bellezza che vi circonda. Questo è importante.

Torniamo a dove stavo andando. Cauldre mi dice che mi sto dilungando, ma non trovate che sia affascinante? (il pubblico concorda e qualcuno urla “Affascinante!”) Bella risposta. Vedete com’è facile? (Adamus ridacchia) Torniamo a dove stiamo andando con tutto ciò.

 

Tornate ai Vostri Sensi

Se Tobias ha detto non importa, io dirò a tutti voi, a tutti voi: tornate ai vostri sensi. (qualcuno ridacchia). Vorrei che fosse una delle mie frasi da tenere d’occhio. Tornate ai vostri sensi significa molte cose diverse. Prima di tutto, “Ma dai, davvero? Non deve essere dura. Torna ai tuoi sensi.” La vita non deve essere dura. Non dovrebbe essere dura.

Tornate ai vostri sensi per quanto riguarda il vostro viaggio spirituale personale. Non c’è alcun viaggio. “Ha! Bella battuta! Tornate ai vostri sensi.” Non è un viaggio. Ve ne parlerò tra un minuto, ma perché mai vi siete infilati in un viaggio? Perché siete saliti sulla ruota da criceto nella spiritualità? Perché vi piace vorticare? Perché vi piace sudare? Perché vi piace lavorare sodo e pensate che all’universo importi che voi lavorate molto, davvero sodo? Non gliene frega un bel niente. Non gliene frega un cavolo.

Tornate ai vostri sensi su cos’è davvero l’energia e su chi siete voi davvero. Voi non siete energia. Voi siete coscienza. Voi siete il “Io Esisto.” Tornate ai vostri sensi. Voi attraete energia. Voi progettate l’energia. Il vostro corpo è un progetto energetico. I vostri pensieri sono progetti energetici ma voi non siete energia, voi siete coscienza. Voi siete proprio quella cosa che porta dentro le energie e le progetta e le crea e le inserisce nella sua realtà. Voi siete proprio quella cosa che ha creato la natura, la cosa che amate di più, che è la vita stessa, che è il design.

Tornate ai vostri sensi. Smettetela di rendere le cose complesse quando non lo sono. Le relazioni – a volte qui cammino sul ghiaccio sottile, ma mi piace pescare nel ghiaccio – ma io vi dico che questa (frase) è una delle più profonde. Tornate ai vostri sensi. Se non avete una bella relazione, “Ciao ciao, ora.” A Dio non importa. Non vi siete sposati per l’eternità. No, non l’avete fatto e c’è molto vecchio karma cattivo e allora, se urtate i loro sentimenti per un po’ e se si ubriacano. Non importa (qualcuno ridacchia). Non importa! No su questo punto sono molto serio perché una persona che affoga è già abbastanza brutto ma due è peggio, se capite cosa intendo (qualcuno dice “Giusto”). Giusto. Affogheranno comunque. Non parlo dei vostri partners o amanti. Alcuni di voi sono molto, molto felici ma se siete in una brutta relazione o in una famiglia cattiva, “Ora ciao ciao.” Per un brevissimo periodo di tempo vi sentirete soli, ma è così.

Tornate ai vostri sensi qui anche per quanto riguarda il vostro corpo e il vostro controllo personale e le vostre regole e come gestite… tornate ai vostri sensi. Mantenete tutto molto, molto semplice. Tornate ai vostri sensi.

Dall’altro lato di tutto ciò tornate ai vostri sensi, alla vostra sensualità che supera i vostri occhi e le vostre orecchie. Tornate alla sensazione. È ciò che libera davvero voi e i vostri sensi. È ciò che porta fuori dallo zoo. Non ne uscite pensandoci perché pensate a uno zoo più grande con mura più ampie. Voi però siete un essere sensuale. Il mese scorso vi ho detto che questo è l’anno in cui essere nei vostri sensi, tornate ai vostri sensi.

La mente chiede subito, “Cosa sono?” E io rispondo, “Non importa.” È proprio così, perché ci sono. Non li creiamo noi e non abbiamo bisogno di definirli. Non creiamo noi i sensi. Ne abbiamo circa 200.000 da esplorare e sono già presenti. Noi ne creeremo di nuovi ma tornate ai vostri sensi perché esiste un modo diverso di vivere che non è nella mente, che non viene dal controllo e non ha limiti. Tornate ai vostri sensi. Essi sono già qui. Sono già molto belli e vi aiuteranno a capire il design e la bellezza come la mente non potrebbe mai (fare) e quello non è mai stato il suo intento.

Ecco dove torno io ora, e non restate seduti a pensare che noi passeremo ad attivare i sensi, perché non è così. Quello è solo makyo mentale. Non lo faremo. Essi ci sono già noi non dobbiamo fare altro che permettere. Tornate ai vostri sensi e poi essi si faranno avanti. Per ognuno di voi (sarà) un po’ diverso, ma si faranno avanti e di colpo, di colpo l’immaginazione, che è un senso, si apre e voi smettete di cercare di limitarla. Voi dite, “Oh, sono solo pensieri folli.” No. È il senso dell’immaginazione.

Un senso è un modo di percepire la realtà. È solo questo. È una prospettiva diversa di percepire le realità.

Quando apri il senso dell’immaginazione, la percezione della realtà cambia. Di colpo la realtà non è poi così dura. Di colpo la realtà non è così limitata. In un certo senso di colpo la realtà diventa quasi come una fantasia, una favola e la mente dice, “Te lo stai inventando e basta.” “Molto giusto, mente; Io Sono, perché Io Sono un creatore e io so permettere.” Ecco, l’immaginazione.

I sogni. I sogni sono un altro senso. Non sono vagabondaggi notturni della mente, perché non puoi creare quella merda nella tua mente quotidiana (qualcuno ridacchia). È un modo diverso di percepire la realtà. Come Cauldre ha scritto nella sua storia – voleva che io gliene dessi il merito – i sogni sono un modo di vedere le storie in corso; una vita passata, la storia di una relazione che avete avuto molti anni fa e che non avete più. Voi l’avete lasciata andare. La storia prosegue ed è molto bella. C’è dentro un progetto e i sogni sono un senso per percepire.

I sogni non sono solo cose folli perché ieri sera a cena avete mangiato troppi peperoni e la vostra mente impazzisce. Non è così. Sono veri. Sono parti di voi. Non cercano di dirvi qualcosa, quasi mai. Non contengono grandi segreti. Sono storie in corso. Come molti di voi sanno di recente avete fatto sogni pazzeschi, sogni grandi perché state tornando ai vostri sensi, al senso del sognare. Alcuni di voi non ricordavano i loro sogni. Ora sì e vorreste poter tornare a non ricordare i vostri sogni (qualcuno ridacchia). È un modo di percepire.

Parleremo di come potete indirizzare i vostri sogni. Quali volete vedere? Sono come i vari programmi che in questi giorni avete in tv; cosa volete vedere? Proprio ora i sogni saltellano fuori e parleremo di più su come percepire.

Mentre tornate ai vostri sensi voglio parlare di un senso importante. Sapete, “Smettila, mente! Smettila di essere tanto stupida. Torna ai tuoi sensi.”

Ecco, ora qui cambiamo un po’ marcia. 

 

Cosa Sta Accadendo Davvero

Di recente nel mese di gennaio abbiamo fatto un grande cambiamento ed è stato molto opportuno perché sul pianeta ci sono stati molti altri cambiamenti. Noi abbiamo cambiato i cambiamenti sul pianeta. No, ci sono tutte queste cose in corso e sento dire che la Risonanza Schumann non è mai stata così alta e tutto sta cambiando e c’è il dramma politico nelle chiappe. Lo sapete, proprio ora tutto sta cambiando. Wow!

Mentre cambia da una parte, mente sulla Terra ci sono grandi cambiamenti e le distrazioni e la separazione e ragazzi, quella storia della vita dura che arriva a nove, noi come transumani siamo da questa parte. Essi sono qui e fanno le loro cose e non importa se è giusto o sbagliato perché noi siamo qui, siamo i transumanisti ma non attraverso l’intelligenza artificiale e il resto, perché quello è ancora un modo per cercare di copiare la mente. Noi siamo qui e torniamo ai nostri sensi. Quello è il transumanismo. Permettere ciò che c’è già. Abbattere la guardia e tutte le barriere. Noi siamo qui.

In gennaio e dopo molta attesa è stato molto opportuno mettere insieme il ProGnost e la Ferita di Adamo e sorprendentemente tutte riguardano la stessa cosa. Dal titolo non si direbbe. Direste, “Cosa c’entra la Ferita di Adamo con il ProGnost?” Tutto. Tutto, tutto.

Nel ProGnost ho parlato del perché la Nuova Terra e la Vecchia Terra non si riuniranno. Ho parlato del fatto che c’è una Nuova Terra. Non è un luogo fisico, ma alcuni lo percepiranno come un essere fisico. Guardano il sistema solare e vedono una forza gravitazionale. Non vedono un pianeta, ma una forza gravitazionale e poiché sono esseri mentali e intelligenti dicono, “Allora lì deve esserci un pianeta. Noi non riusciamo a vederlo perché si nasconde dietro Ur-ano o il sole o chissà che altro.” (qualcuno ridacchia e Linda gli dà un’occhiataccia per come ha pronunciato Urano.) Non ho dato io i nomi ai pianeti.

Dicono, “Là dietro si nasconde qualcosa.” Avanti, avanti. Mi è sempre piaciuto quando la scienza tenta di convalidare se stessa con le stronzate (risata). Vedono l’effetto gravitazionale, quindi presumono che là fuori ci sia materia solida. Non capiscono che è la dinamica della gravità.

La gravità è semplicemente la reazione alla coscienza. In generale il tempo e lo spazio si muovono attraverso la coscienza e ciò crea ciò che appare come materia. Non importa. Non … (qualcuno ridacchia) Non deve essere materia.

Definiscono tutto ciò il Pianeta X, il Pianeta 9, Nibiru e tutto il resto No. Ciò che vedono là fuori è la gravità della Nuova Terra e in realtà quella gravità è più forte della gravità di questo pianeta. La gravità non deve attirare le cose verso il basso o comprimere le cose. La gravità può essere un fattore di attrazione per tutto. La gravità può attrarre le energie. La gravità è una specie di corrente in cui fluiscono dentro le energie e creano le realtà. Ciò che vedono è la Nuova Terra, non il Pianeta X o 9 o altro del genere.

Nel ProGnost ho parlato di Theos e in fondo per riassumere ho detto, “La Vecchia Terra e la Nuova Terra non si riuniranno,” e per molti è stata dura ma è anche una bella notizia perché Theos, questo luogo sulla Nuova Terra è molto reale e – e –  proprio qui.

La gravità che vedono quando usano i loro strumenti, la gravità che vedono danno per certo che sia là fuori al limite esterno del sistema solare – cerco di trasmettervelo attraverso Cauldre – a causa dei loro sistemi di credenza che poi creano quella realtà per cui è molto lontano. Non riuscirebbero proprio a credere che è proprio qui. Non ci riescono e quindi la credenza crea davvero la realtà. Per loro quindi è là fuori ma il fatto è che è proprio qui. La gravità che vedono a milioni, miliardi di miglia da noi, in realtà non è così. È solo la loro percezione; è come viene percepita la realtà attraverso gli occhi e la mente. Ora sto divagando.

La vera storia è che voi siete venuti in questa vita per diverse ragioni – la realizzazione. Siete venuti qui per integrare, per influenzare – ecco la parola giusta – per influenzare tutte le vostre altre storie. Voi, quello che pensate sia il sé umano e che in realtà è molto di più, voi siete venuti qui per influenzare ogni storia. Penso che Tobias l’abbia detto molto tempo fa: voi siete l’ascendente designato per tutte le vostre vite passate e tutte le vostre vite future.

Voi siete quello che cambia le storie che sono rimaste bloccate o hanno preso strane direzioni e il grande lavoro che fate proprio ora su di voi, il permettere l’illuminazione sta cambiando ogni storia, ogni vita passata. Non è una progressione lineare che passa da otto vite fa, quando iniziaste a studiare la mistica a sette vite fa quando, siete migliorati un po’ e poi sei, quando meditavate e poi cinque, quando vi hanno buttato fuori dalla mia Scuola Misterica e quattro. Non funziona così.

Ogni storia, ogni vita passata, ogni aspetto si sta illuminando come voi…come siete voi. Diciamo che questa vita, dodici vite fa in cui eravate un umano odioso – dunque, undici e poi dieci e… la vita in cui eravate solo un barbaro, un guerriero che portava distruzione in tutta Europa – di fatto si sta illuminando e di fatto sta cambiando la sua storia. E la vita che avverrà, diciamo, tra quattro vite da ora e che è sul punto di togliersi la vita perché si sente travolta, proprio ora si sta illuminando. Sta accadendo in simultanea e oltre il confine. Non è una progressione dove voi lavorate e lavorate e lavorate e poi raggiungete la 18° dimensione e poi vi illuminate. No.

Proprio ora voi siete il centro del sistema solare. Voi siete il sole. Voi siete quello che permette l’illuminazione e mentre lo fate essa raggiunge ognuna delle vostre storie – nello stato di sogno, nello stato umano, nei reami angelici, dappertutto. E poi a volte vi chiedete perché è dura.

A proposito, ecco la vera risposta. Perché la vita è così dura? “Perché mi accollo il peso, Ia gravità di tutte le mie storie. L’hanno stabilito loro.”

Hanno stabilito che sia tu – in un certo senso è una collaborazione – ma loro hanno stabilito che sia tu. In un certo senso essi hanno fatto te e tu hai fatto loro. Sapete, potete andare avanti e indietro ma è così. Voi siete il permettitore designato (qualche risata). Voi siete il permettitore. Voi siete quello che permette e poi raggiunge tutto.

Essi non riuscivano a capirlo. La loro storia viene messa in scena, viene recitata da questa parte e anche se sono morti la storia procede, su questo pianeta o altrove. Tutte queste storie vengono messe in scena perché non sanno come mettere fine alla loro storia. Non tutti sono persi; alcuni di essi amano le loro storie, ma altri sono davvero persi e vogliono che la storia si fermi e non sanno come fare. Stanno urlando, “Come cambiamo la storia?”

Inserisciti in questa vita. Ecco perché sei venuto qui, ecco una delle ragioni. È come, “Ok, vivrò questa vita e riunirò tutte le altre. Diventerò l’integratore. Sarò colui che permette ciò che arriva comunque in modo naturale. Io sarò il portale per tutte le mie vita passate, future e tutto il resto, per tutte le storie, che fossero qui o altrove. IO sarò quello.” È un gran peso. È un peso enorme. Da sempre cercate di capirlo, “Come lo faccio?” Pensate che sia solo voi e oh, non è così. Ecco perché la vostra vita è dura.

Per mia esperienza personale, è quasi sconvolgente. Quando te ne rendi conto è come, “Tutti voi avete fatto di me un volontario perché lo facessi per voi?! (qualche risata) Davvero?! Davvero?!” Poi fate un respiro profondo e vi ricordate – tornate ai vostri sensi. A livello letterale e figurativo, – tornate ai vostri sensi.

Prima di tutto vi chiederete, “Come lo faccio? E se a loro non piace? Oh!” C’è una cosa – una sola cosa – ed è Permettere. Tutto qui. Voi permettete. Voi permettete ciò che viene naturale. L’integrazione, l’evoluzione, il divenire, voi lo permettete e basta. È tutto ciò che dovete fare. È un lavoro piuttosto semplice. Voi permettete e basta. Come permettete? (Adamus si mette in una posa rilassata e fischia; qualche risata) Tutto qui! Poi andate a godervi la vita. Andate a pescare. Molto meglio pescare di molte altre attività oppure fate benching (sedere su una panchina) o fate altro. Andate a giocare a bowling, fate tutto e poi fate un po’ di permettere. Permettere è fare solo un respiro profondo. Quello è permettere.

Queste increspature di radianza raggiungono ogni vita, ogni storia. Non sono solo le vite, ma dentro ogni vita le storie assumono una loro vita che prosegue la sua storia negli altri reami. Tornate ai vostri sensi. Tornate alla semplicità, ma intendo anche ai vostri sensi – il senso dell’immaginazione, il senso del sogno e ora torniamo da dove ero partito.

Nel ProGnost ho detto che la riunione tra la Vecchia Terra e la Nuova Terra non funzionerà per una ragione molto semplice. Non perché sulla Terra le persone sono cattive, ma perché – in effetti è colpa vostra (qualche risata) – perché questo non è più uno spazio sicuro per fare esperienza del vero amore. Non potete e voi lo sapete.  

L’Amore

Potreste dire di essere venuti in questa vita come il vostro ascendente designato, ma siete venuti in questa vita perché, vedete, l’amore è un senso. È molto diverso dalla vista e dal suono e da cose del genere, ma è un senso. L’amore è un modo di percepire la realtà e quindi è un senso.

L’amore non è mai esistito finché non fu scoperto su questo pianeta – o realizzato o creato, come volete dirlo. Non è venuto da Dio. Non è venuto dagli angeli. Gli angeli, quelli che non sono mai stati qui non conoscono o non hanno il senso dell’amore. Fu creato qui. Voi avete amato e siete stati amati ma potreste dire che esiste un’ultima frontiera dell’amore per cui siete venuti qui. È la vera ragione, è la ragione reale, reale o dovrei dire la ragione più personale. In questa vita e piuttosto di recente vi siete resi conto che qui non è più abbastanza sicuro perché gli umani sono duri. Vivono una vita dura.

Qui non è più abbastanza sicuro perché il prossimo livello d’ amore, di cui voi desiderate moltissimo fare esperienza, che desiderate moltissimo avere nella vostra vita semplicemente qui non è al sicuro. È troppo sensibile. Sensibile significa sensibile, ma anche sensi-tivo. Quel senso.

Qui le energie sono talmente dure che se ora come ora non avessimo il controbilanciamento di Theos, vi attaccherebbero. Non parlo per forza delle persone, – beh, potrebbero farlo anche loro – ma le energie vi attaccherebbero. La durezza della vita con la bellezza sensuale e il design dell’amore reale, intendo dire dell’amore reale – non quello che avete sentito quando eravate adolescenti che era un grande amore, ma io intendo dire l’amore puro – la giustapposizione tra i due, lo squilibrio tra i due porterebbe la durezza della vita umana ad attaccare letteralmente la sensitività del vero amore. Per questo fu creato Theos, per chi desidera quel livello successivo di amore. Non è sempre l’amore con il ragazzo della porta accanto o con il tipo con cui avete una storia da un paio di anni, non dirò il vostro nome (qualche risata). Quello non è il vero…voi lo sapete (guarda nella telecamera). Voi lo sapete (altre risate). Ho promesso che non ve l’avrei detto.

Quello è il vecchio amore. Voi l’avete provato. Ci siete stati. Vi ha annoiato. Ci avete provato. Avete tentato di ricrearlo, anche sessualmente e non ha funzionato. Voi sapete che siete venuti qui per il senso dell’amore reale, del vero amore.

Gli umani al momento non lo stanno provando. Come potete fare l’esperienza di un amore così profondo e che vi consuma e vi avvolge nella bellezza, come potete farne esperienza in un mondo che crede ancora nella vita dura? Ecco perché le due non si sono riunite. Ecco perché c’è Theos, il luogo dove fare esperienza dell’amore e la Terra e voi siete qui sulla Terra ed ecco perché, in un certo senso esse sono davvero insieme non lo sono. Sono due livelli diversi di riuscire a sensare la vita e sensare la bellezza della vita. Sono entrambe qui, ma non sono insieme.

Dopo quello e solo dopo quello, di recente abbiamo potuto fare La Ferita di Adamo.* La Ferita di Adamo ne parla di più. È la storia d’amore tra i personaggi di Iside e di Adamo che sono semplicemente gli aspetti maschile e femminile dentro di voi. Ne La Ferita di Adamo si parla di questo grande amore. Si parla della vergogna di Iside ma poi anche del grande amore che alla fine scoprirono insieme qui sulla Terra.
*La Ferita di Adamo sarà pubblicata il 14 febbraio 2017

Non vi dirò molto della storia ma è superfluo dire che i due materiali si collegano in modo meraviglioso. La ricerca femminile dell’amore da parte di Iside’, il suo desiderio … mettiamola così. Iside, l’aspetto femminile è quello che insisterà sull’esperienza del vero amore mentre Adamo, nel suo amore per Iside, tiene per lei il fortino. Adamo terrà la postazione, l’equilibrio sulla Terra dove ancora vivete, dove ancora avete il vostro corpo mentre Iside va a trovare il vero amore in un luogo che si chiama Theos.

Cosa accadrà dopo? Ciò che accadrà dopo è il vero amore.

Non voglio parlarvene troppo ora, perché voglio che facciate l’esperienza da soli, ma voglio che capiate cosa sta accadendo – perché vi sentite come vi sentite, perché a volte vi sembra folle, perché non capite cosa sta succedendo dentro di voi, perché tutte le cose finiscono all’aria. Non è così. Non stiamo correndo troppo. Non stiamo rallentando troppo. Stiamo andando proprio bene. È molto bello e tutto ciò che dovete fare è tornare ai vostri sensi.

 

Il Senso dell’Amore – Merabh

Detto questo, voglio concludere questa giornata con una merabh e lasciare che tutto ciò si assorba. Vi ho distratto, spero di aver condiviso, spero di aver portato luce su ciò che sta accadendo nelle vostre vite. Ora portiamo tutto nell’integrazione.

(parte la musica)

Naturalmente ho detto molte parole e nessuna di esse importa davvero, non molto almeno. Ciò che importa è che voi siete qui e che voi permettete.

In tutto questo duro lavoro, in tutta questa durezza con voi stessi, facciamo un bel respiro profondo e lasciamo andare.

Che vita è. Che vita è.

(pausa)

Facciamo un bel respiro profondo e proprio ora torniamo ai nostri sensi e ciò significa facciamola proprio semplice. Facciamola molto semplice.

Sapete, tornate ai vostri sensi, sapete, ai vostri sensi proprio ora. Ne parliamo da sempre, è probabile che vi abbia annoiato, ma il senso della vista e dell’udito e tutto il resto, quelli sono tutti sensi. Queste sono le cose che vi forniscono una prospettiva, una visione della vita, della realtà.

Ora, mentre permettete i sensi si aprono naturalmente.

Ci sono sensi molto belli. Il senso dell’immaginazione – è un modo di percepire la realtà.

Il senso dei sogni – proprio ora i sogni vi danno il senso di tutto il lavoro di integrazione in tutte le storie; come nello stesso momento tutte le vostre storie, le vostre vite passate e future e tutto il resto stanno davvero entrando nella loro realizzazione.

Mentre voi permettete, nel vostro grande libro della vita tutti i personaggi stanno entrando nella loro realizzazione. Immaginate questo grande libro con migliaia di storie, migliaia di capitoli ed i capitoli, tutte le diverse storie non fanno che continuare. Non si concludono. Voi siete qui, permettete e ciò cambia. In fondo ciò integra tutte le storie.

Potreste dire che voi siete la risposta che esse stavano cercando.

Voi siete la risposta che stavano cercando. Per voi la cosa da ricordare è solo permettere ciò che viene naturale – l’Io Sono.

La cosa migliore che potete fare per loro, per voi, è semplicemente rilassarvi nella vostra illuminazione.

Semplicemente rilassatevi nella vita facile, una bella vita, una vita facile.

Semplicemente rilassatevi nella bellezza, nel design del vostro Sé personale.

(pausa)

Quando una persona si rilassa – ha fiducia, credo che voi direste – in se stessa tutti i sensi, le parti sensuali si aprono.

Probabilmente il senso dell’amore è il più grande.

Vedete, esiste una storia che vi è più cara e più vicina – voi in questa vita. Voi avete vissuto tutto queste altre vite, tutto queste altre storie e voi riuscite a sentirle, riuscite a sensarle. Vi vorticano tutt’intorno ma c’è una storia, un senso che in realtà ha fatto in modo che voi tornaste qui: l’Amore.

Ora permettetevi di sentire il legame comune a tutte le altre storie. Tutte le vite passate e future.

(pause)

Non sono anch’esse storie d’amore? Creare il senso dell’amore… fare esperienza dell’amore… raggiungere il culmine dell’amore e la profondità dell’amore.

Non c’è da meravigliarsi che tutte quelle storie, quelle vite passate e anche future, che tutte le vostre sfaccettature abbiano una cosa in comune: l’amore.

Siete stati voi, questa vita che ha detto, “Io ora voglio il vero amore, più profondo di ognuna delle mie altre sfaccettature o aspetti che io abbia mai sentito, più profondo di qualsiasi altra storia.” Quelle storie continuano ad avvolgervi e vorticano e si evolvono ma voi dite, “È così. Questa per me è la vita – l’amore.”

Non riguardava l’illuminazione, quella è stata una bella distrazione. Non riguardava l’ascensione, quello è makyo spirituale.

Voi siete entrati in questa vita attraverso il grembo di vostra madre per fare la più grande e la più pura esperienza dell’amore…per soddisfare il desiderio d’amore. È così, proprio qui.

(pause)

Amare un bambino è una cosa molto bella. Amare un altro umano, uomo o donna, è sublime ma la realizzazione successiva dell’amore al confronto li fa impallidire.

Ecco perché siete venuti in questa vita.

Ecco perché avete creato Theos, per renderlo possibile quando con strazio vi siete resi conto che l’amore, il tipo d’amore che cercate davvero non era possibile sulla Vecchia Terra. Ci sarebbe voluto troppo tempo – troppo tempo, davvero – perché le due si integrassero.

Ecco perché la Vecchia Terra e la Nuova Terra non si riuniscono. Ecco perché Theos diventa il vostro spazio sacro. È qui anche adesso.

Ecco perché Theos fu creata come il più sicuro tra gli spazi sicuri – così che voi poteste permettere quell’amore.

(pausa)

È una di quelle cose … è la prima cosa ed è l’ultima cosa che volevate fare in questa vita.

Non troverete il modo di andarci attraverso la mente, capendolo o cercando di richiamarlo qui. Voi lo permettete, nient’altro. Voi semplicemente, molto semplicemente lo permettete.

(pausa)

Fate un bel respiro profondo ed io vi chiedo solo di sentire lo spazio sicuro che state creando… dove può andare in scena la prossima esperienza, il vero atto di amore.

Lo spazio sicuro, il palcoscenico, l’ambientazione – e voi.

Per favore, non cercate di andare troppo veloci o tropo lenti.

Vedete, permettere non è cercare di controllare. Non è cercare di dire “Accelera” o “Rallenta.” È solo permettere e poi questo amore viene a voi.

Non sarà un uomo o una donna alto, scuro ed affascinante o una bella donna. No, sarà diverso. Non sarà per forza qualcuno con cui condividere la colazione al mattino o con cui la sera andare a letto e farsi le coccole. No. Anche quello è amore ma questo amore è molto diverso. Molto, molto diverso.

Caro umano, caro Maestro, fai un bel respiro profondo e permetti, semplicemente. Poi viene a te.

È molto semplice. È molto facile.

Fate un bel respiro profondo.

(la musica finisce)

La tempistica di tutto ciò che stiamo facendo è molto bella. È un tale design, un progetto fatto di tempo, energia e coscienza.

Fate un bel respiro profondo. Pfui! Qui è accaduto molto. È stata una bella merabh. Intendo dire che è perché voi avete permesso che fosse così.

Fate un bel respiro profondo e torniamo un po’ da dove siamo partiti – semplice, la vita facile, la vita bella e una vita di un tale amore, proprio la ragione per cui siete venuti qui in questa vita.

Per questo facciamo un bel respiro profondo e cosa diciamo per concludere?

ADAMUS E IL PUBBLICO: Tutto è bene in tutta la creazione.

ADAMUS: Grazie, amici miei. Grazie. (il pubblico applaude).