IL
MATERIALE DEL CRIMSON CIRCLE
La Serie
Kharisma
SHOUD 7:
“KHARISMA 7” – con ADAMUS, canalizzato da Geoffrey Hoppe
Presentato
al Crimson Circle il 7 marzo 2015
www.crimsoncircle.com
Traduzione di Gioia Villa
ADAMUS: Io
Sono quello che Sono, Adamus del Dominio Sovrano.
Benvenuti,
cari amici, benvenuti. Grazie per la bella musica (suonata da Gerhard ed
Einat). Ah! Mentre iniziamo, facciamo un bel respiro profondo.
Che gruppo
qui. Che gruppo lì. (online). Ah! Riuniamoci tutti, tutti voi là fuori insieme
a tutti i presenti qui e mi piacerebbe aprire con un indovinello Shaumbra. Hm.
Sì, questa è facile. Un indovinello Shaumbra, ma prima dell’indovinello
Shaumbra probabilmente devo fare una domanda più pertinente. Sandra, dov’è il
mio caffè? (risate) Ahhh! (lei glielo passa) Sei quasi in tempo e che
bellissima tazza mi stai dando oggi. Basta con la tazza di plastica. Basta con
i bicchieri di plastica. Per un vero Maestro, la vera eleganza.
LINDA: Così
dovrebbe essere. (il pubblico concorda)
ADAMUS: Sì.
Sì. Come ho sentito dire oggi, questa non è Louisville Colorado. (Adamus
fa il verso alla pronuncia di Geoff) Louie-ville. (con pronuncia francese)
Lou-ville. Lou-ville. ‘Lou,’ come i re e
ahh, e ‘ville’ come le case. Sì, sì. Quando è appropriato che ci troviamo a
Louie-ville. Sì. Non Louisville. (risate) Un brindisi a tutti voi (alza
la sua tazza di caffè), ah sì, a chi ci guarda e a chi è seduto qui. Cosa
abbiamo qui? (guarda Linda vestita da vulcaniana in onore del recente trapasso
di Leonard Nimoy)
LINDA: Niente
di speciale.
ADAMUS:
Spock. Spock. Ah. Spock. Sì. (le massaggia le spalle) Ah! Devo prendermi un
attimo, Spock. Rilassati Spock. Sì.
LINDA: Non è
logico. (risate)
ADAMUS:
Rilassati. Ho sentito dire che la persona che recitava il ruolo di Spock gente
è transitata. Quale esperienza pensate che abbia fatto l’essenza di Spock
quando è transitata? L’essere che ha recitato il ruolo di questo essere che era
così imprigionato nella mente? Di cosa pensate che Spock si sia reso conto di
colpo?
LINDA: Che
anche lui era Dio.
ADAMUS:
Appena appena. (risate) Non proprio. Ecco, quando Spock che ora fa parte della
coscienza… oh, negli altri reami esiste un essere chiamato Spock. Non è solo
quello che ha impersonato Spock, il caro Leonard ma ora negli altri reami c’è
uno Spock.
Quando Spock
è transitato, non ha avuto senso. Non era logico – tutta questa esperienza con
il transitare, tutta l’esperienza con la morte. No, non aveva alcun senso e ciò
ha gettato la coscienza del caro Spock in confusione. In un certo senso l’ha
rivoltato come un calzino. Non aveva senso e per quanto Spock abbia cercato di
dare una logica tutta questa storia di transitare, non c’era riuscito.
Per quanto
Spock abbia cercato di resistere e di dare un senso e una logica a questo e
abbia cercato di sminuirla come l’esperienza umana di una morte non necessaria,
a Spock rappresentato dall’attore è accaduto qualcosa. Spock si è reso conto
che esiste altro oltre alla logica; molto, molto altro oltre alle cose che
hanno un senso.
In
particolare Spock si è reso conto che la Terra è di gran lunga il più grande
tra tutti i pianeti. (qualche risata)
LINDA: Ma
certo.
ADAMUS:
Nonostante tutta la sua condiscendenza verso la Terra e il viaggio degli umani,
cose che naturalmente non aveva mai capito e nonostante tutto il suo guardare
gli umani dall’alto in basso, di colpo si è reso conto che non aveva mai avuto senso.
LINDA: Lui
non li guardava dall’alto in basso, non capiva e basta!!
ADAMUS: C’è
una differenza. (Adamus ride) Di colpo si è reso conto che in fondo
nell’Universo non esiste una vera logica. Nell’Universo non esiste una vera
verità. Di colpo si è reso conto che c’era qualcosa di molto, molto più grande
ed è l’esperienza sensuale della vita.
LINDA: Mmm.
ADAMUS: È
qualcosa di cui puoi fare esperienza in pieno solo sulla Terra, solo sulla
Terra.
Ora cosa sta
facendo Spock, la sua coscienza?
LINDA: Sta
celebrando.
ADAMUS:
(ride) Sta pianificando di incarnarsi, sì, la coscienza di Spock – non l’attore
ma la coscienza di Spock – sta pianificando di assumere una forma umana e una
mente ma soprattutto di avere un cuore e la passione che non è possibile
trovare neppure tra i più intelligenti dei pianeti perché, in fondo,
l’intelligenza senza il cuore non significa nulla.
Spock, ti
diamo il benvenuto alla nostra riunione e forse oggi imparerai qualcosa sui
problemi e le difficoltà degli umani, sulle tragedie e le commedie umane. Forse
imparerai qualcosa su tutta l’esperienza umana che alla fine, mio caro essere logico,
ti porterà alla vera illuminazione. (Adamus sorseggia il suo caffè) Ahh!
LINDA: Sto
trattenendo il fiato.
ADAMUS: E il
caffè. E il caffè. Sì.
Un
Indovinello
Ecco
l’indovinello, Shaumbra, l’indovinello è: Cosa c’è qui e cosa manca?
LINDA: Mmmm.
ADAMUS: Cosa
c’è qui che nello stesso momento manca? Non dovreste metterci molto. Il caro
Spock, Linda o come vuoi tu, per favore il microfono. Abbiamo parecchie
domande. Che cosa c’è e che cosa manca? È molto semplice.
SHAUMBRA 1
(donna): La realizzazione.
ADAMUS: La
realizzazione, certo. Bene. Che cosa c'è e che cosa manca? Non metterlo lì, lei
non vuole. (Adamus ride) Cosa c’è e cosa manca nello stesso momento?
SHAUMBRA 2
(uomo): La coscienza.
ADAMUS: La
coscienza. Sì. È abbastanza ovvio. Per ora non dobbiamo elaborare ulteriormente
la domanda…
LINDA: Oh
bene.
ADAMUS: … ma
è un gran bell’indovinello Shaumbra. Cosa c’è qui e nello stesso momento cosa
manca – la sensazione, la passione, la coscienza. L’Essità, l’Esistere. C’è ma
anche manca. Oggi ne parliamo ed io vi aiuterò a capire un po’ meglio come può
esserci e nello stesso tempo non esserci.
Una
Domanda
Facciamo un
respiro profondo mentre entriamo in questa giornata e alla domanda dello Shoud
di oggi.
Sono passati
da poco due mesi di questo nuovo anno. Sarà un anno interessante; un anno di
molti eventi diversi – sì, non dovete essere un Maestro per rendervene conto –
ci saranno molto caos e molta agitazione. Per la maggior parte degli umani i
molti cambiamenti su questo pianeta saranno molto, molto stancanti e quando
penserete, “Com’è possibile che tutto cambi ancora?”, cambierà ancora. Certo.
Ecco, la
domanda è…
SART: Tutti a
bordo!
ADAMUS: Sì. È
il momento di eccitarsi.
La domanda è:
in questi due ultimi mesi più una settimana, come sono state le vostre
esperienze interiori? Voglio che ne diventiate consapevoli. Voglio che vi
prendiate un momento – le vostre esperienze interiori.
Non voglio
storie e non voglio che qualcuno dica, “Non lo so.” (Adamus sospira) Niente di
tutto ciò. Dieci parole, forse meno e se dite, “Beh, vediamo, le mie esperienze
interiori sono state,” avete detto fin troppo. Voglio che lo facciate per una
ragione; voglio che tutti i presenti qui a Louisville e quelli che ci guardano
online si rendano conto delle similarità in ciò di cui avete fatto esperienza
perché voi tendete a sentirvi soli, a sentire che siete gli unici che
affrontate queste cose.
Qui
confrontate le vostre esperienze personali che sono esperienze profonde, ma con
voi ci sono gli spiriti affini.
Ecco, Linda,
per favore passa il microfono soprattutto ai nuovi. Sì, intromettiti.
LINDA: Oh, i
nuovi?
ADAMUS:
Entraci dentro.
LINDA:
Uhh-oh. (qualche risatina nervosa)
ADAMUS:
Riassumete le vostre esperienze interiori dall’inizio dell’anno.
SHAUMBRA 3
(uomo): Sono davvero personali ed è qualcosa che so già.
ADAMUS: Beh,
le esperienze personali sono personali.
SHAUMBRA 3:
Le conosco già.
ADAMUS: Bene.
SHAUMBRA 3:
Le conosco già. Sento che voglio sapere se è passeggero. Entra e poi vuole
essere qualcos’altro e quando arrivo alla fine della giornata lo sapevo. Come
se lo sapessi già. Ecco…
ADAMUS: Bene,
bene.
SHAUMBRA 3:
Non so perché vorrei darti una risposta diversa, ma…
ADAMUS:
Certo. In parte è perché voi, gli altri iniziate a vivere fuori dal tempo.
Mentre diventate senza tempo si crea uno strano coktail di passato e presente,
come se il passato e il presente procedessero insieme e poi, a un certo punto
si fermano per un breve attimo hanno un senso o almeno li sentite stabili. La
sensazione di sapere e di non sapere proseguirà. Riesci a sentirti a tuo agio?
SHAUMBRA 3:
Sì, ci riesco.
ADAMUS: Bene,
bene. In realtà non hai altra scelta. (risata)
LINDA: Bella
risposta.
ADAMUS: È ciò
che è. Sì. Bene. Grazie. Grazie.
LINDA: Tu non
sei nuovo, ma lo sei. (l’altro Shaumbra sospira)
ADAMUS: Sì...
LINDA: Sapevi
che sarebbe accaduto.
ADAMUS: Dagli
il microfono...
TERESA:
Accidenti!
ADAMUS: … a
tutti i costi.
TERESA:
Dannazione!
ADAMUS: Ho
cercato di proteggerti.
TERESA: Lo
so. Grazie.
ADAMUS: Sì...
dall’inizio dell’anno, le esperienze interiori.
TERESA:
Pazzesche, emozioni nel caos, travolgenti e poi belli e folli i doni che mi
hanno fatto.
ADAMUS: Ok,
bene. Vuoi prendere un altro impegno con te stessa?
TERESA: Sì!
ADAMUS: Basta
lezioni. Non c'è bisogno di tutta quella follia.
TERESA: Lo
so! Giusto?
ADAMUS: Sì,
giusto!
TERESA: Te
l’ho detto io… sì! Sì! Lo farò. Lo farò, lo farò… (Adamus ridacchia) Sì.
ADAMUS: Tu
non hai bisogno della follia e soprattutto non cercare di darle un senso. Spock
l’ha fatto ma tu non cercare di dargli un senso. È roba vecchia. È una specie
di ‘risveglio’, addirittura un ‘pre-risveglio’. È al limite del makyo. Tu
cerchi di dire, “Beh, ecco che cosa dovrei imparare da questo.” (Sputa!) Così.
(risata) No, no, no, no, no, no, no, no, perché è così t’infili nel modello
dell’ancora di più, “Ho bisogno di altre lezioni,” ma non è così. Qui sta
accadendo…
TERESA: Ok.
ADAMUS: …
proprio come la signora prima di te. Il passato e il futuro ora procedono
paralleli e si stanno incontrando tra loro. Ballano insieme e si sputano
addosso e giocano e non avrà alcun senso, Spock. Non avrà alcun senso.
LINDA: Questo
accadeva a metà degli anni ‘60! (Adamus ridacchia)
ADAMUS: Ora
non ti vedo proprio vestita per il 2015.
LINDA: Non ti
sembra un look da 2015?!
ADAMUS: Hai
appena parlato della metà degli anni ‘60.
LINDA: Quando
Spock si vestiva così.
ADAMUS: Non è
– è un buon punto, sono felice che tu ne abbia parlato – non c’è ancora molto
attaccamento al vecchio? Non m’interessa se riguarda Gesù o Buddha o Spock. Non
che rientrino tutti nella stessa categoria. (risata)
LINDA:
Praticamente sì!
ADAMUS: In
pratica sì. Per lei, sì…
LINDA: Un
trekker è un trekker. (trekker = fan della saga di Star Trek)
ADAMUS: Gesù
non è arrivato così in alto, Spock sta risalendo.
Questa è
un’altra cosa interessante. È arrivato il momento dica ora voi avete credenze
che amate. Ci sono le vostre statue sul vostro altare a casa o sul vostro
altare interiore e avete quasi paura di lasciarle andare sì, le onorate, le
onorate e va bene ma scoprirete che questi attaccamenti cambiano, quindi
aspettatevelo. Accettatelo. Permettetelo. Le cose cui siete rimasti attaccati
cambieranno nella rilevanza e nella connessione che hanno con voi. Non se ne
andranno, ma se avete avuto una connessione profonda con me, (Adamus ridacchia),
anche quella cambierà. Cambierà il nome.
Va bene,
continuiamo. Le esperienze, le esperienze interiori dall’inizio dell’anno.
EMMA: Enormi,
intense, multidimensionali e meravigliose.
ADAMUS: Sì...
bene. E cosa mi dici del fisico?
EMMA: Oh
cielo! (lei ridacchia) Il mio corpo sta impazzendo.
ADAMUS: Sì!
EMMA: Va bene
così, non pazzo come…
ADAMUS:
Perché?
EMMA: Ok.
Ehh…
ADAMUS: No,
sta impazzendo. È la stessa differenza. Il corpo e la mente – in fondo sono
davvero la stessa cosa.
EMMA: Sì, va
bene. È come se stesse trans- …
ADAMUS: Ti
sembra strano essere in onda con tutti i tuoi amici che ti guardano?
EMMA: Ciao!
ADAMUS: Sei
in diretta mondiale e multidimensionale. Ti senti strana?
EMMA: Un po’.
ADAMUS: Un
po’…
EMMA: Sì...
ADAMUS: Ok.
Vedi cos’ho appena fatto?
EMMA: Mi hai
distratto!
ADAMUS: La
distrazione! Sì e sai perché? Stavi diventando mentale come Spock e non volevo.
Io voglio che tu condivida. Che cosa sta accadendo al corpo?
EMMA: È come
se si trasformasse.
ADAMUS: Sì,
sì...
EMMA: Sì.
ADAMUS: Fa male?
EMMA: A volte
sì.
ADAMUS: Sì e
tu cerchi di controllarlo con il tuo, con la tua roba mentale?
EMMA: Sì,
proprio così!
ADAMUS: Ma
davvero. Sì... (lei ride nervosamente) Sì, più o meno… ma non funziona, vero?
EMMA: Per
niente.
ADAMUS:
Ahh! Vedi?
EMMA: Mm hmm.
ADAMUS: Tu
non sei l’unica…
EMMA: No, non
sono l’unica.
ADAMUS: … che
lo sta affrontando.
EMMA:
Credimi.
ADAMUS: Sì.
EMMA: Ok, sì.
ADAMUS: Bene.
Ecco, il resto della tua esperienza, la tua esperienza interiore. Hai mai
provato ciò che io definisco i momenti in cui le tende si aprono? In altre
parole, ahh! Così, di colpo…
EMMA: Ma
certo.
ADAMUS: Bene.
EMMA: Sì.
ADAMUS: Sì.
Come rivelare qualcosa che è molto profondo dentro di te.
EMMA: Mm hmm.
ADAMUS: E poi
hai grandi problemi nello spiegarlo agli altri.
EMMA: Io
mollo.
ADAMUS: Ok.
EMMA: Sì...
ADAMUS:
Quindi non hai questo problema. Molli e basta. (ride nervosamente) Ok, ha
senso.
EMMA: Io
smetto di cercare di spiegarlo.
ADAMUS: Sì,
perché non funziona. Vero?
EMMA: Non
funziona.
ADAMUS:
Proprio così…grazie, grazie.
EMMA: Oh.
(lei gli manda un bacio)
ADAMUS:
Davvero… (Adamus le ritorna il bacio) É proprio…
EMMA: Tu sei
meravigliosa. (a Linda; risate e le persone si girano a guardare)
ADAMUS: Ok,
tutti attenti. (altre risate) Avete cercato di spiegarlo ai vostri amici, la
vostra famiglia, anche a quelli che sono una specie di Shaumbra. In realtà non
funziona in un certo senso va bene così perché per il momento – almeno per il
momento – preferisco che abbiate la radianza interiore. In un certo senso ve la
tenete per voi. La sentite dentro di voi. Nel momento esatto in cui cercate di
esternarla – diventa makyo e non funziona molto bene, quindi inciampate nelle
parole e poi vi sentite frustrati. Subito dopo vi sentite degli stupidi perché
tutti vi guardano come per dire, “Hm, va bene.” Voi dite, “Perché mai lo
faccio? Tengo la bocca…” Sì…solo whheewww! (risucchia il suo respiro)
Stiamo
raggiungendo un luogo dove c’è il vero kharisma che irradia da dentro di voi,
che emana da dentro di voi piuttosto che il “uah, uah, uah, uah.” Proprio così.
Sì.“ In futuro vi ascolterete dire
così; vi guarderete indietro e direte, “Stavo solo dicendo ‘urahh, urahh,
urahh, urahh.’”. Proprio così. “Quello era… non usciva niente!” Voi non fareste
altro che restare lì come il Maestro che siete – hmmmm – o che non siete.
(pochi ridono) Quasi come, sì, invece nel vostro kharisma. Wooo! Ahhh! Ok. Ecco
dove stiamo andando. Grazie.
Ancora un
paio di risposte. L’esperienza interiore.
SHAUMBRA 4
(uomo): É difficile da spiegare. L’hanno già detto.
ADAMUS:
(ride) Bene.
(una breve
pausa) Alto? Basso? Buio? Luce?
SHAUMBRA 4:
Mm. Probabilmente un po’ di entrambi.
ADAMUS: Sì...
Sì...
SHAUMBRA 4:
Una specie di miscela.
ADAMUS: Sì.
SHAUMBRA 4:
Ma mai lo stesso.
ADAMUS: Posso
farti una domanda?
SHAUMBRA 4:
Mm. (annuisce)
ADAMUS:
Dovresti sempre dire di no in questo caso. (risata)
SHAUMBRA 4:
Non posso dirti di no perché me lo chiederai comunque. Giusto?
ADAMUS: Hai
sentito una specie d’insensibilità, di torpore?
SHAUMBRA 4:
Sì, ogni tanto mi capita.
ADAMUS: Sì…
ti chiedi perché…
SHAUMBRA 4:
Come mai?
ADAMUS: Come
mai? Cervello intorpidito e corpo insensibile e la sensitività che si sente
intorpidita. A volte invece ti senti così aperta che vorresti essere
insensibile.
SHAUMBRA 4:
Anche quello.
ADAMUS: Anche
questo. Ecco il mio punto. Tutto ciò accade è c’è un momento d’intorpidimento,
come quando in certi giorni ti dici, “Dov’è tutto? Mi sento pietrificata ed è
solo…ehh, non riesco a eccitarmi per niente. Non voglio neppure pensare al
sesso o al cibo o ad altro. Ehh, noo. Solo…” A proposito, era divertente.
(qualcuno ride) Oh, non con questo gruppo. Ok. No. Alcuni di voi online ridono.
Raccontate a questo gruppo una barzelletta sul sesso e loro, “Ehh? Sesso
logico.” (Adamus ridacchia) Spock che fa sesso… (Adamus lo dimostra restando lì
con una faccia vacua e poi un breve sorriso idiota; molti ridono)
LINDA:
Davvero?! Davvero?!
ADAMUS:
Facciamolo di nuovo.
SHAUMBRA 4:
Grazie per averlo condiviso con noi.
ADAMUS: Spock
che fa sesso. (Adamus ripete la scena)
LINDA: Con
chi?! Come lo sai? (altre risate, Adamus ridacchia)
ADAMUS: Mia
cara. Quella travestita sei tu. Sei tu che reciti. È solo che…
LINDA: Mi
spiace. Lo capisco bene, sono una vulcaniana.
ADAMUS: … e
tu l’uomo giusto per la mia maestria.
LINDA: Scusa,
scusa.
ADAMUS: A
volte vi sentite intorpiditi al punto che non riderete a una bella barzelletta
sul sesso, meno che meno a una barzelletta su Spock; altre volte vi sentite
così senza pelle che tutto, anche il suono di un’ape che si avvicina a voi vi
disturba, anche una farfalla che si avvicina. È solo tutto intenso, i colori
sono intensi e anche tutto il resto. Cosa sta accadendo? Un giorno siete
insensibili e il giorno successivo siete supersensibili. Cosa sta succedendo?
SHAUMBRA 4:
La Nuova Energia?
ADAMUS: Sì,
bene. (ride) Sì e no. È tutta Nuova Energia. Sì. Tra un attimo vi spiego cosa
sta accadendo. Mi sto preparando per le mie spiegazioni perfette. Tutto qui.
SHAUBRA 4: Mi
spiace aver fatto casino.
ADAMUS: Il
mio futuro sta entrando nel mio presente. Sì, l’integrazione perfetta ma queste
cose stanno accadendo. Sì. Bene e siate a vostro agio. Non cercate di estrarne
un senso o una logica. Non cercate di controllarlo. Eh? Qui dentro ci sono
molti bravi controllori, ma non cercate di controllare queste cose. Bene.
Grazie.
Finora ti
stai godendo questa riunione?
SHAUMBRA 4: È
meglio che guardarlo in video.
ADAMUS: Sì!
LINDA: Grazie
che sei qui.
ADAMUS: Ti
piaceva vederlo attraverso la telecamera?
SHAUMBRA 4:
Andava bene.
ADAMUS: Ehh,
era ok.
SHAUMBRA 4:
Così è meglio. Sai, andava bene.
ADAMUS: Ehh, eh, era ok.
LINDA: Grazie
che sei qui.
ADAMUS: Ok.
Bene.
LINDA: Grazie
che collabori con Adamus.
SHAUMBRA 4:
Sì.
ADAMUS: Sì.
Il prossimo. Sì...
SAM: Sento
che…
ADAMUS: (lo
imita e conta le sue parole) Sento…
SAM: Oh, va
bene. Quante parole?
ADAMUS: Hai
finito. Grazie.
SAM: Ho
finito? Yay‼ Va bene! (qualcuno ride) Mi sto staccando dalla percezione della
vita della coscienza di massa.
ADAMUS: Sì.
SAM: E dale
mie trappole con l’identità e dall’identificarmi con loro. Poi mi permetto di
sentirmi frustrata per questo e va bene.
ADAMUS:
Giusto. Cos’hai detto? (Adamus ridacchia)
SAM: Cosa
stavo borbottando? Mi spiace.
ADAMUS: Sento
urah, urah ed è come… voglio che arrivi proprio qui. (indica il cuore). Entra
in casa, se sai cosa intendo dire.
SAM: Lo so.
Lo so. (fa una breve pausa) Mollare le…
ADAMUS: Sì,
no.
SAM: … idee
su come dovrei vivere la vita. La vivo e basta.
ADAMUS: Sì,
suona come se dormissi.
SAM: Io stavo
dormendo! Dormivo davvero.
ADAMUS: Ora
sì che andiamo da qualche parte! (qualcuno ride)
SAM: Sì, ho
dormito moltissimo.
ADAMUS:
Perché? Perché? Perché? Perché? Ora andiamo da qualche parte.
SAM: Sì.
ADAMUS:
Quando superiamo tutta questa cosa di facciata. Perché dormivi? Che cosa
succedeva?
SAM: Mi è
venuta l’ispirazione e ho raggiunto le persone che sento impegnate o che almeno
sono interessate a ciò che ho da dire.
ADAMUS:
Mentre dormi?
SAM: No, no.
Nella mia vita da sveglio.
ADAMUS: Ok.
SAM: Giusto.
ADAMUS:
Parliamo del tuo sonno.
SAM: Ok. Cosa
faccio quando dormo?
ADAMUS: Sì,
sì...
SAM: È…
LINDA: Non
sono affari tuoi. (risata)
SAM: Sono
attivo ma non c’è niente di troppo fantastico. È una specie di cosa da Reami
Vicini.
ADAMUS: Sì,
sì ma cosa accade? Perché dormi tanto? Cosa succede, davvero?
SAM: Mi sento
limitato. Poco stimolato.
ADAMUS: Posso
fornirti la mia prospettiva?
SAM: Lo farai
– mi piacerebbe proprio. (risata)
ADAMUS: Dove
vai?! (Adamus ridacchia) Dormi. Al momento non è molto importante. Anche gli
stati di sogno saranno molto diversi e a volte solo noiosi. Spesso al momento
nei vostri stati di sogno affiora roba vecchia e molto spesso è solo… quei
sogni avvengono e quasi si ripetono, poi si ripetono ancora e non hanno molto
senso. Ogni tanto vi piacerebbe fare un bel sogno sessuale, ma non succede. Al
momento il sonno è molto importante per tutti voi e poi i modelli del sonno
stanno cambiando. State affrontando cambiamenti intensi. È arrivato il momento
che il vostro corpo e la vostra mente si rilassino un attimo. È una specie di
periodo di rinnovamento.
SAM: Sì.
ADAMUS: Come
si dice, ristrutturate la casa.
SAM: Sì.
ADAMUS: Sì.
Bene. Bene. Grazie.
SAM: Mm hmm.
ADAMUS: Ok,
ancora uno. Cosa accade dall’inizio dell’anno?
LINDA: Oh mio
dio, lei ha alzato la mano.
ADAMUS:
Sensazioni interiori e prospettive. Sì.
LADONNA: Mi
faccio delle domande. Sto facendo un viaggio spirituale, lo so non conto
nemmeno – non contiamo le cose, quindi…
ADAMUS: Ok.
LADONNA: Ok,
solo questo.
ADAMUS: Io
sto contando.
LADONNA: Da
circa quattro anni ho cambiato la mia vita. Ho smesso di essere cristiana, la
cosa migliore che mi ha mai successa.
ADAMUS: Oh
no! (ridono)
LADONNA: Non
parlarne ai miei genitori!
ADAMUS: Posso
farti una domanda? Come si fa a smettere di essere cristiana?
LADONNA: Tu…
ADAMUS: Devi
solo firmare un foglio – “Non sono più
cristiana.”.
LADONNA: È
una bella storia.
ADAMUS:
Giusto.
LADONNA: Ci
sarei rimasta per altri 10, 15 anni… è una cosa enorme.
ADAMUS:
Perché?
LADONNA:
Perché mi hanno cresciuto così.
ADAMUS: Sì.
Innanzitutto, per essere una cristiana cosa devi fare per qualificarti?
LADONNA:
Credo in Cristo e faccio tutte le cose appropriate.
ADAMUS: Cosa
credi in Cristo? Voglio dire, che cosa… cioè cosa vuol dire non crederci?
LADONNA: Non
lo so.
ADAMUS: Va
bene.
LADONNA: Io
sono cresciuta così e per noi era previsto così. È stato difficile rinunciarci.
Così ho scoperto questo…
ADAMUS: Sì,
certo che lo è.
LADONNA: Sono
su questo percorso da quattro anni.
ADAMUS: Sì.
LADONNA: E…
ADAMUS:
Questo è un altro viaggio cristiano?
LADONNA: No.
Non credo proprio ma sento che… (Adamus ridacchia) Ok, questa è la mia domanda.
ADAMUS:
Fermati proprio lì!
LADONNA: Ecco
la mia domanda.
ADAMUS: Ci
arriveremo.
LADONNA: Sto
provando seriamente a essere divina dentro.
ADAMUS: Sì.
LADONNA: E
ora soffro di dolori cronici. (sta per piangere)
ADAMUS:
Certo.
LADONNA: Non
lo so, come mai esce così a livello fisico? Cerco di essere molto…
ADAMUS: L’hai
già detto! Subito prima di dire che soffri di dolore cronico hai detto, “Ci sto
provando molto seriamente.”
LADONNA: Non
ad avere un dolore cronico; io cerco con forza di essere divina.
ADAMUS: Ci
stai provando molto seriamente per la tua divinità. Qui non si tratta affatto
di provarci seriamente, mia cara.
LADONNA: (ora
piange) Beh, perché il risultato è il dolore?
ADAMUS:
Perché ci stai provando molto seriamente, perché sai, ti stai portando ancora
dietro il vecchio Cristo. Tira giù Cristo, tira giù Gesù dalla croce.
LADONNA:
Giusto.
ADAMUS: Sì. E
scendi anche tu. Stare lassù ti fa male. Una volta ci ho provato.
LADONNA: Non
capisco perché arriva il dolore. Ci provo e pensavo ad anni fa quando vivevo
legata dalle credenze…
ADAMUS:
Giusto.
LADONNA: … e
…
ADAMUS:
Fermati qui.
LADONNA: Ok.
ADAMUS: Ora
non lo sei più?
LADONNA:
Pensavo di no…
ADAMUS: Bene…
LADONNA: Non
ho più bisogno del dolore.
ADAMUS:
Alcune di queste cose vanno molto, molto in profondità. L’hai detto tu ed è
questo che io amo di te, di tutti voi. Voi lo dite ma non ve ne rendete conto.
È qui eppure manca. Gesù! (risata)
LADONNA: Non
Gesù! (ride e si asciuga le lacrime)
ADAMUS: L’hai
detto tut! È proprio qui, ma te lo perdi – “Lavoro duro per la mia
divinità.”. Perché?? Qui non siamo in una chiesa cristiana. (lei ridacchia)
Questa non è una sinagoga. Non è una moschea. Noi non ci proviamo tanto.
LADONNA: Va
bene, ma ora che so ciò che voglio…
ADAMUS: Non
hai ascoltato ciò che ho detto e ciò dimostra proprio che… oh! (lei ride
nervosa) Noi… ohhhh! (risata) Noi non ci lavoriamo sopra. Noi non
lavoriamo sulla nostra divinità, sulla nostra illuminazione e sulla nostra
realizzazione perché è naturale. Solo quando la consideri innaturale ci lavori
sopra. Quando non ti consideri degna, allora sì che ci lavori sopra. Quando tu…
(appoggia la mano sulla testa di qualcuno; LaDonna ride; Adamus bacia quella
testa) Quando smetti di lavorarci sopra del tutto e ciò comprende anche
combattere le tue stesse credenze…
LADONNA: Ok.
ADAMUS: … e
combattere te stessa e la cristianità e tutto il resto; mia cara, quando
permetti e basta, quando lo permetti e basta all’inizio ti arriverà addosso una
tempesta, una tempesta e uragano torrenziale ma solo per ripulirti. Tutto qui. Tu non lotti contro la tempesta e
non cerchi di uscire dalla tempesta capendola – “Perché Gesù ha mandato la
tempesta?” – e tutto il resto. Lo permetti e basta, perché la storia della
realizzazione è assolutamente naturale. Il tuo corpo – il tuo corpo vuole ottenerla ma in un certo senso resisti ancora
a causa di vecchi impianti che dicono, “No, il corpo, non è… ooh, uoooo, il
corpo fa cose cattive.”. Voglio dire, fornica e fa… sì, anche quello. Sì… fa
tutte quelle cose.
Ecco, tu fai
tutte queste cose e cerchi di capirle. Cerchi di renderle logiche, ma non devi
farlo.
Se lo scegli
proprio ora, in questo momento puoi smettere di provarci, puoi smettere di sforzarti
e tutto quel “Cosa sto facendo di sbagliato?”. Proprio nulla.
Cosa c’è e
nello stesso momento cosa manca? C’è lo Stato naturale della realizzazione, il
divino umano. Ciò che manca siete voi che lo permettete.
LADONNA: Ok.
ADAMUS:
Smettila di pensare. (lei ridacchia) No, sono serio.
LADONNA: Ok.
ADAMUS:
Questo non è più un sentiero. L’hai seguito fino a un certo punto. Nessun
sentiero.
LADONNA: Ok.
ADAMUS:
Nessun sentiero. Qui si tratta solo di te che ricevi…
LADONNA: Dico
Io Esisto tutte le mattine.
ADAMUS: Sì,
certo. Su questo ti sfido.
LADONNA: Ci
hai detto tu di farlo!
ADAMUS:
Avanti, alzati in piedi. Io ti ascolto quando dici Io Esisto e poi tu aggiungi
altro, mia cara, (le manca il fiato) Io ti sento.
LADONNA: Oh
mio dio!
ADAMUS: Oh
mio dio, Gesù! (qualcuno ridacchia) Qui si tratta… l’Io Esisto è tutto qui. Io
esisto. Stai zitta! Non aggiungere altro – “Dang, dang, dang! Io esisto
per avere l’abbondanza. Io esisto perché…”. Ecco cos’è. (lei trattiene di nuovo
il fiato) Io Esisto.
LADONNA: Oh, wow!
ADAMUS:
Proprio così. Io Esisto e finché non lo senti e non provi un orgasmo assoluto a
livello mentale, fisico e spirituale, insomma dappertutto, non l’hai ancora
capito. Tu dici, “Io Esisto perché oggi c’è il sole. Io esisto perché…”. Stai
zitta! (lei ridacchia) Sai esattamente di cosa parlo.
LADONNA: Sì.
Sì, lo faccio ogni singolo giorno.
ADAMUS: Certo
e la lista può allungarsi!! “Io Esisto perché ero una cristiana e lo sono
ancora.”. Che cosa? “Io Esisto…”. Argh! A volte ti ascolto e urlo. (lei
ridacchia) Non farlo! Io Esisto.Ok?
LADONNA: Ok.
ADAMUS: Ok.
LADONNA: Wow.
ADAMUS: Io
Esisto e finché non lo fai davvero – il corpo vibra e hai i brividi nella mente
e lo senti come un orgasmo sensuale assoluto, smettila con le altre stronzate.
È “Io Esisto. Io Esisto.”. Forse per voi è troppo semplice. Cosa c’è e cosa
manca? L’Io Esisto. C’è, ma ve lo perdete perché ci aggiungete tutto il resto.
e le altre cose. Io Esisto. Poi diventa una sensazione.
Non è logico.
In un mondo davvero folle non ha alcun senso una volta che ci arrivate, una
volta che lo sentite ci siete. Siete a casa.
Ancora uno.
A proposito,
io vi osservo. Io non – non… nei vostri momenti privati ma sapete, solo… beh,
qualcuno. (risata) Non ho modo di registrarli, ma ci sto lavorando sopra. (altre
risate)
SART: Solo
con un occhio!
ADAMUS: L’
orgasmo di Spock. (di nuovo Adamus fa la faccia da stupido e tutti ridono) Ok.
Sì.
CRISTIAN:
Sono stati due mesi tosti.
ADAMUS: Due
mesi tosti.
CRISTIAN: Sì.
ADAMUS:
Perché?
CRISTIAN: Per
il corpo, la tosse.
ADAMUS: Sì.
CRISTIAN: Il
naso. Anche le orecchie, gli occhi.
ADAMUS: Sì.
CRISTIAN: Lo
stomaco.
ADAMUS:
Fermiamoci qui. (risate)
CRISTIAN:
Qualcosa di diverso.
ADAMUS: Sì.
CRISTIAN:
Come se io non riuscissi a riconoscere la reazione del mio corpo come prima.
ADAMUS: Sì.
Voglio sapere cosa ti succede.
CRISTIAN: E
anche…
ADAMUS: Vai
avanti. Non lasciare che io t’interrompa.
CRISTIAN:
Anche…
ADAMUS: Ma
voglio sapere che cosa… (risate) Sì.
CRISTIAN:
Anche nella mente c’è molta tensione e anche nella relazione con gli altri
tendo a rifiutarli, a… (sospira)
ADAMUS: Posso
procedere diretto con te?
CRISTIAN: Sì.
ADAMUS: Sì,
grazie. Tu dovresti dire no, ma… (Adamus ridacchia) Hai provato qualche paura
travolgente, in particolare durante questi ultimi due mesi, qualche paura
profonda, profondissima e inesplicabile? Oh, non proprio l’oscurità, non
l’oscurità di cui puoi avere paura, ma paure che prima non avevi mai sentito
così in profondità.
CRISTIAN: Sì.
È vero.
ADAMUS:
Qualcun altro? (tra il pubblico qualcuno concorda) Da dove arriva?
Voglio dire,
le paure umane esistono. Sapete, voi vi preoccupate del denaro. Vi preoccupate
della vostra salute. Vi preoccupate della vostra ex moglie e del vostro ex
marito, quel tipo di cose o cosa farete al vostro ex marito o la vostra ex
moglie. (qualcuno ride) Io invece parlo di una paura diversa, molto personale e
travolgente e vi chiedete da dove arriva. Tendete quasi a rinchiudervi dentro
di voi perché le paure di merda vecchie e quotidiane riuscite a gestire.
Sapete, è la solita roba che viene a galla e anche le vostre fobie – non guardo
nessuno – anche le vostre fobie e le paure. Vi rendete conto che in fondo erano
gestibili ma qui c’è una paura che è molto personale e non sapete neppure come
gestire. Sto solo tirando a indovinare.
CRISTIAN: È
come se tutte le fobie tutte le paure si riunissero e la mente cerca di capire
di cosa si tratta ma senza successo.
ADAMUS: Sì.
Bene. Posso abbracciarti?
CRISTIAN: Sì.
ADAMUS: Oh.
(si abbracciano con tenerezza) Mi manca la mia vecchia terra. Mm. (Christian
viene dalla Romania)
CRISTIAN:
Grazie.
ADAMUS: La
Transilvania.
CRISTIAN:
Grazie.
ADAMUS: Mmm.
Ohhh. (some ridacchia) Un luogo meraviglioso. Meraviglioso. Sta affrontando
molte trasformazioni. Ti ringrazio di essere qui. Grazie. Riporterai indietro
con te qualcosa di molto, molto speciale.
Ecco, amici
miei, perché faccio domande che irritano qualcuno? (Adamus ridacchia) Perché
voglio che sentiate, che ascoltiate che ciò che pensate sia solo vostro ma è
anche degli altri. Ciò dovrebbe dirvi qualcosa; stiamo affrontando questo
processo di cambiamento totale, di ristrutturazione totale. Ci stiamo entrando
ed è impegnativo. Non ha senso. Non è logico. Voi volete combatterlo e
controllarlo. Volete lavorarci sopra ma non potete farlo. Non dovreste nemmeno
farlo.
Prima di
tutto voi, l’umano, non si assume la responsabilità di tutto ciò. È una specie
di… non l’avete creato voi! No, davvero ed è interessante. Non avete bisogno di
lavorarci sopra. È davvero naturale. C’è e basta. Io vedo tutti voi che ci
lavorate sopra. Fate un respiro profondo e basta. Tra un attimo faremo una
deliziosa sessione di merabh per non lavorarci sopra, ora fate un bel respiro e
basta.
La
Realizzazione
Sapete,
l’illuminazione – ora preferisco la parola “realizzazione” – è un puzzle
composto da un solo pezzo. È un puzzle con un solo pezzo ma l’adepto che ci
prova sente che è un labirinto molto intricato. È come una specie di labirinto
che deve affrontare, come se lo Spirito lo mettesse alla prova facendogli
affrontare tutte le difficoltà possibili per vedere se è degni. Voi continuate
a chiedervi – è lo spirito che mettete lassù – dite, “Sono degno?” e “Quale
prova devo superare?”. Siete solo voi.
Proprio ora
possiamo eliminarne un bel po’, come il vostro mettervi alla prova da solo e il
“Ne sono abbastanza degno?” e “Sono abbastanza forte?” e “Sono abbastanza
luce?” Possiamo togliere di mezzo molto
di tutto ciò solo dicendolo. (qualcuno ridacchia) Solo ponendo la nostra
coscienza oltre quel punto, oltre il vecchio Gesù cristiano o oltre ciò che vi
è d’intralcio. Oltre il dover provare voi stessi a voi stessi. Facciamola
finita.
Non ce la
farete mai. Non ci arriverete proprio mai. Pur sapendo tutto, tutti i Maestri
Ascesi ci hanno provato. Hanno provato a trovare un senso. Hanno cercato di
capire. Si sono messi continuamente alla prova finché sono collassati per puro
esaurimento, sono morti o entrambe le
cose e si sono resi conto che “Tutto ciò che dovevo fare era porre la mia
coscienza nella realizzazione e lei ci sarebbe stata.”. C’è se voi vi togliete
di mezzo, se le permettete di arrivare. Sì, nella vostra vita le cose
cambieranno. Il corpo vi farà male.
Mi spingo a
dire che il periodo in cui il corpo vi farà male sarà più o meno quello
attuale. Stiamo entrando nel ciclo astrologico del “il vostro corpo vi farà un
male” e probabilmente durerà fino a metà/fine estate. Non è poi così male.
SART: Sì!
(Adamus ridacchia)
ADAMUS: Oh,
una fetta di torta.
È appropriato
che il vostro corpo vi faccia male perché affronta i cambiamenti. Alcuni di voi
si sono ammalati e anche molto perché il vostro corpo sta affrontando i
cambiamenti. Non vi sta tradendo. Non sta cercando di dirvi qualcosa.
Fa più male
quando iniziate a preoccuparvi. “Cosa sto facendo di sbagliato? Quale lezione
c’è qui?” e quindi iniziate a tirar fuori molte vecchie credenze e vecchia
spazzatura. Il vostro corpo continuerà ad affrontare le trasformazioni di base,
ma ci sarà più resistenza e voi lo sentirete. Perché tutto il dolore? A causa
di tutta la resistenza. È molto semplice.
Fate un bel
respiro profondo e rendetevi conto che, ah, l’essere fisico che siete è stato
una specie di sorgente di moltissime sensazioni negative e di brutti pensieri –
lo considerate addirittura una specie di aspetto negativo e con lui avete una
relazione strana – beh, certo passando dall’integrazione ci sarà qualche dolore
perché il corpo sta cercando di liberarsi da tutte le cose che gli avete
buttato addosso.
Il vostro
corpo soffrirà. La vostra mente finirà nel caos. Accadranno tutte queste cose e
va bene così, anzi è molto fico e ve lo dimostrerò tra un attimo.
La storia
dell’illuminazione è davvero un puzzle con un solo pezzo. Non è difficile da
capire a meno che non iniziate a cercare di capirlo, a renderlo logico, a
dargli un senso, a capire cos’è il sentiero e a inserirci tutta l’altra roba
mentale. Lo fate quasi ogni giorno, io vi vedo. Allora fate un respiro profondo
e… “Whoa.” La realizzazione è una circostanza naturale,. Accadrà, ma più voi
resistete, più cercate di capirla e più fate una serie di cerimonie strane e di
altre cose, più vi farà male.
Dove andiamo
Shaumbra, ciò che faremo durante, diciamo, il resto del mio soggiorno… e
smettetela di predire quando me ne andrò (Adamus ridacchia), È un grande dramma
Shaumbra – “Per quanto resterà ancora Adamus?” Beh, finché ci saranno cinque di
voi che raggiungeranno la vera realizzazione.
Potreste dire
che dove andremo e ciò che faremo sarà una specie di entrata nella nostra
prossima fase. Tre cose. Spock… puoi scrivere, Spock? O pensi e appare sullo schermo? Puoi…
LINDA:
Dipende da te. (Adamus ridacchia)
ADAMUS: Ok.
Solo…
LINDA: Caro
Adamus, sei tu quello che ci dice di travestirci, di recitare i ruoli e poi
giochi così con me?!
ADAMUS: Sì!
Recita. Non sei felice di tutta questa attenzione? Di tutto il gioco…
LINDA:
Vediamo. La cattiva attenzione è meglio di niente.
ADAMUS: La
giocosità. La giocosità. Vi rendete conto che il mese prossimo metà di tutti i
presenti qui verrà travestito da qualcuno. No, ti ammirano,“Ohhh, guarda! Linda
si è travestita da uno che è morto. Oh! Davvero grande!”
LINDA: Ci hai
detto tu di travestirci!!
ADAMUS: A noi
piace. Ci piace proprio, vero? (il pubblico applaude) Sì. Ok. La partner di
Spock fa sesso. (Adamus resta in piedi immobile con lo sguardo vuoto)
LINDA: Cosa?!!
(risate e mormorii da parte del pubblico; Adamus ride) Non c’è pace per i
malvagi.
ADAMUS: Bene.
Oggi stupisco anche Cauldre. Di solito va in panico.
Dove
Andiamo
Tre cose su
dove stiamo andando. Potete scriverle o potete pensarci sopra. Scriviamole
sulla lavagna così chi non sente le parole almeno può vedere le immagini.
(Adamus ridacchia)
~ La
Coscienza
Come prima
cosa la coscienza. Vi verrà a noia la parola coscienza. Cauldre ha addirittura
scritto un articolo sulla coscienza. È una parola tosta e sì, ci sono parole
migliori.
LINDA: Vuoi
che la scriva sulla lavagna?
ADAMUS: La
coscienza. Riesci a fare lo spelling?
LINDA: Sì e
tu?
ADAMUS: È
difficile da sillabare, specialmente…
LINDA: Non è
vero!
ADAMUS: …
quando qualcuno parla e tu cerchi di scrivere e di essere logica e ti senti
frustrata con me e poi sbagli a scriverla. Hai dimenticato l’altra “s”
LINDA: Non
l’ho dimenticata. Cercavo di trovare uno spazio. (scrive “Consciouss”) Non è
giusta! (molte risate) Tu sei cattivo. Cattivo, cattivo, cattivo, cattivo,
cattivo!
ADAMUS: Zzzzzzz!
Nessuna logica. Non riesce neppure a fare lo spelling. Zzzz! (altre
risate)
Dunque, la
coscienza. Puoi passare alla pagina successiva o cancellarla, come vuoi.
La coscienza
sarà importante. La coscienza è semplice consapevolezza, realizzazione ma a un
livello che prima nella vostra mente logica non potevate immaginare.
La coscienza
– la consapevolezza che entra in ogni livello e in ogni reame. Non solo la
consapevolezza dei fatti e delle cifre. Quella è abbastanza irrilevante. Non
solo la consapevolezza della persona che siede accanto a voi. Quella è ovvia. Io parlo della coscienza,
della consapevolezza e ci arriveremo tra un attimo, la consapevolezza di cose
che sono molto più ricche e molto più appaganti.
La coscienza,
la consapevolezza. È l’Io Esisto. So che alcuni di voi dicono, “Oh sì, lo
capisco. Io Esisto.” No, non lo capite altrimenti non lo direste più. Sareste
molto radianti e molto carismatici, tutto qui.
LINDA: È
logico.
ADAMUS: Sì.
Io Esisto non è un mantra da ripetere senza sosta per annoiarvi. Voi vi
annoiate in altri modi; non avete bisogno di un altro modo per farlo. (Adamus
ridacchia) Il sesso. (Adamus ripete la posizione di prima)
SART: Wow!
(qualche risata)
ADAMUS: Il
sesso Shaumbra. (resta lì con gli occhi che vanno a destra e a sinistra come se
si chiedesse cosa succede; le risate aumentano)
LINDA: Non è
divertente! Non è divertente. Sei cattivo! (Adamus sta ridendo)
ADAMUS: Ogni
tanto dovete ridere. La cosa più grande, davvero, la più grande degli umani che
vivono su questo pianeta è la capacità di ridere, di essere umoristici. C’è
molto conflitto ma in qualche modo gli umani l’hanno trasformato in umorismo,
in risate o in soap opera. È una cosa o l’altra ma a volte il conflitto, la
sfida a volte possono essere piuttosto divertenti. Quando riuscite a ridere di
voi – ah! – quella sì che è maestria.
La coscienza.
La consapevolezza, ma non la consapevolezza del pensiero. La consapevolezza c’è
quando non c’è quasi nessun pensiero. La consapevolezza è quando non ci sono
parole. Non avete bisogno di parole. Non avete bisogno di definizione, di
nessun tipo. Quella è la coscienza. Dopo quello stato di vera consapevolezza,
il Maestro impara a comunicarla. Andiamo in quella direzione, sempre di più
verso la comunicazione.
La
comunicazione è interessante perché io qui parlo e comunico e voi capite le
parole, soprattutto se parlate inglese. Se non lo parlate, è come una serie di
“Ynah, ynah, ynah!”. La vera comunicazione che sta avendo luogo
qui, ah, la vera comunicazione è negli
occhi, sì, nei gesti ma in realtà dipende da una connessione molto profonda.
Tutto il resto è una specie di distrazione. Voi pensate di ascoltare le parole
o di vedere qualcosa, di sentire o altro. Quella è solo una parte. La vera comunicazione
avviene a un livello diverso.
Io sono qui e
faccio il lavoro molto elegante di distrarvi… a proposito, fa un po’ freddo. Si
gela. (il pubblico concorda) Si gela. Vedete la distrazione? In realtà a me non
importa perché non ho un corpo, ma è una piccola distrazione. Oh! Ottimo.
Dov’eravamo
rimasti? (qualcuno dice “la comunicazione”) Sì, comunicare. Tu non
lo ricordi, vero? Comunicare.
Io sono qui a
distrarvi e a distrarvi ancora. Con gli umani posso raggiungere cinque o sei
strati profondi con la distrazione prima che svengano. (qualche risata) Ciò che
accade proprio ora è che voi comunicate con voi.
Cosa c’è e
cosa manca? È l’indovinello Shaumbra. Ah, sì, riesco già a vedere le magliette.
Alcuni di voi lo fanno: voi comunicate con voi.
Io voglio che
voi siate consci. Voglio che voi siate consapevole di… voglio solo stare seduto
qui e… (si siede al posto di Einat e finge di trafficare con le
apparecchiature)
LINDA: Ohh!
ADAMUS: Io
voglio che siate consapevoli di come comunicate con voi mentre io vi distraggo.
Ecco il vero vantaggio delle nostre riunioni, di quando c’incontriamo. Voi
analizzate ciò che dico o pensate a ciò che dico, ma in realtà vi abbioccate.
Vi rendete conto che forse il 6% dello spettro della vostra attenzione è qui e
il resto è sempre qui in una specie di casino? Quando dico una specie di casino
è perché… no, non in senso negativo ma piuttosto divertente.
Accade una
specie di cosa egh, egh o bleghh e
voi cercate di capire le cose. Oh, poi avete dei flashback di qualcosa e pensate
a ciò che non avete fatto e a ciò che farete. Tutto il meccanismo, il
marchingegno alla Rube Goldberg (una macchina di Rube Goldberg
è un meccanismo progettato in maniera deliberatamente
complessa per eseguire operazioni semplici o trascurabili - NdT) che avviene
dentro di voi con… dunque, per circa il 94% del tempo che oggi passeremo
insieme dentro di voi avviene tutto ciò. Solo ogni tanto, “Oh sì, Adamus parla.
Oh! Rifarà la scenetta del sesso. Ok, bene. Bene.”. (Adamus ridacchia)
LINDA:
Davvero?!
ADAMUS: Non
lo farò. (Adamus ridacchia) Cosa… puoi dirmi come fa un… come chiami gli esseri
del tuo pianeta?
LINDA: I
vulcaniani.
ADAMUS: I vulcaniani.
Vieni qui. (qualcuno dice, “Oh, no”) Oh sì… (qualcuno dice “Ogni sette anni”)
Ogni sette anni, che ne abbiano bisogno o no… sì… come fa sesso un vulcaniano?
(si siede al suo posto tra il pubblico)
LINDA: Non lo
so più. Sono totalmente evoluta. Ok, facciamo sesso come le scimmie. (qualche
risata nervosa)
ADAMUS: Come
un umano o come un vulcaniano?
LINDA: Io
sono mezza vulcaniana e mezza umana.
ADAMUS: Ok,
facci vedere come fanno sesso i vulcaniani e gli umani.
LINDA: Geoff
non lo reggerebbe. (risate e alcuni applausi)
ADAMUS:
Divertente. Divertente. Al momento Geoff non è qui. (risata)
LINDA: Oh, ma
ne sentirebbe parlare.
ADAMUS:
Potrebbe portarlo a dimenticare… (altre risate)
LINDA: Non
reggerebbe neanche quello.
ADAMUS: … per
centinaia di anni. Sì...
LINDA: Anche
tu non lo reggeresti.
ADAMUS: Sì..
(altre risate) Che ne dici di questo? (Adamus le appoggia le mani sulle spalle;
lei resiste) No, no, no. Vieni qui.
(risata) Facciamo una ripresa di lato. Sì… ecco come fanno sesso. (risate
mentre lo fa) Che ne dici di nnnnnhhh! (si avvicina a lei di fronte) Ahh! Ahh!
LINDA: Oh, è
una buona ragione, sì…
ADAMUS: Non
sorride neppure. (altre risate) Neppure un “Ahhhh!” È stato come, “Non aveva
alcun senso.” (parla come un automa; altre risate) Beh, ci proveremo dopo.
Ok. La
coscienza. Sì. Dov’è quella parola sulla lavagna? Voglio che risalti.
LINDA: Oh,
oh. Aspetta, aspetta.
ADAMUS: La
coscienza. Ecco dove stiamo andando. La coscienza, la consapevolezza. L’Io
Esisto. Non è solo un’altra disciplina. Non è un’altra pratica. È tutto.
La coscienza
è tutto. Di recente l’ho detto nel gruppo: là fuori non c’è l’Universo con un
piccolo punto di… non è come… (risate perché Linda ha dei problemi a scrivere
correttamente la parola) Non voglio portare l’attenzione su lei che scrive, ma
fingerò che questo schermo sia l’Universo. Fingete che lo schermo sia
l’Universo, l’Universo fisico. Non contiene un piccolo punto di coscienza.
(alla fine Linda scrive “Coscienza”; il pubblico dice “Evvai!” e applaude) Non
c’è un piccolo punto di coscienza – inserisci un puntino, proprio piccolo –
dentro un grande Universo. È così che vive la gente e voi, ma soprattutto gli
altri e voi non più così tanto.
Dicono,
“Esisto in questo grande Universo,” e non la chiamano neppure coscienza bensì
“Eccomi. L’universo è grande. Io sono un piccolo frammento.” Vi rendete conto
che questa è la base della credenza – ancora più grande di quella su Gesù –
proprio, “Beh, sono una piccola cosa che accade in una cosa grande, grandissima
e non so dove finirò, ma vediamo dove vogliono portarmi le cose.” Ecco, la
coscienza delle persone è così.
Avete più
caldo ora? (il pubblico dice “Sì”) Avete troppo caldo? (il pubblico dice “No”)
LINDA: Non
ancora.
ADAMUS: Sì,
bene.
Invertiamo le
cose. La coscienza è tutto e in quel tutto di coscienza esiste un punto minuscolo chiamato l’Universo. Sì… e
quella grande coscienza – non parlo di voi e di miliardi di altre persone e dei
miliardi di esseri alieni e di qualche vulcaniano e degli altri. Io parlo di voi. Voi siete tutto lo schermo e dentro quello schermo c’è un pezzettino di
universo ma anche molto altro.
Cosa c’è e
cosa manca – la coscienza. La coscienza. Per fortuna o forse per sfortuna, ma
per fortuna non potete entrare nella coscienza pensandoci. Lo sapete? Beh, non
lo sapete perché ci state provando. Non potete entrare nella coscienza
pensandoci. Potete solo fare
l’esperienza.
Noi ci
arriveremo e lo faremo e Cauldre tirerà fuori una delle sue manovre di
marketing: sarà la Coscienza Applicata. Non parleremo molto di coscienza perché
diventereste mentali. Noi applicheremo la coscienza. (qualcuno dice, “Grazie”)
Sì. Grazie.
Se lo farete
affronterete molte sfide. Voi cercherete di arrivarci pensando. Voi cercherete
di rendere tutto logico. Io lotterò con voi e vi butterò a terra e cercherò di
tirarvi fuori dalla mente per entrare dentro di voi. Per entrare dentro di voi.
La Coscienza
Applicata, perché dove applicate la coscienza, lì c’è la vita.
Ora voglio
che sentiate – ci penserete un po’, ma io voglio che sentiate – dov’è stata la
vostra coscienza? La Coscienza Applicata che crea la realtà. Dov’è stata? Non
nei vostri pensieri. Tra i pensieri e la coscienza c’è una differenza enorme.
Ecco perché oggi ho iniziato chiedendovi: quali sono state le vostre sensazioni
interiori o il vostro viaggio negli ultimi due mesi? Molti di voi sono entrati
nei pensieri. Cosa avete sentito? Avete sentito la presa di una paura profonda?
Spero di sì. No, lo spero davvero perché una volta che iniziate a permetterlo,
significa che vi state aprendo. Sì… fa paura ma poi è stupendo perché, oh,
sentite la paura, l’oscurità travolgente come un grande magnete, un magnete di
oscurità che vi attira dentro.
Prima di
tutto vi rendete conto che “Sono vivo!” perché lo sentite in modo molto
intenso. In seconda battuta, quando arrivate a quel punto accade qualcosa di
stupendo. “Lo permetterò perché è tutto mio. È tutto mio.” In altre parole
l’uomo nero, i demoni, i diavoli, Satana o chissà cos’altro – non esistono.
Potete
permettervelo? Potete vivere in un luogo di grazia al punto da dire, “Non
m’interessa. Il magnete della paura può attirarmi dentro perché è tutto mio.”
Fa tutto parte della recita, fa parte dell’esperienza.
Noi entreremo
nella coscienza in un modo molto applicato, molto non-mentale. Dove ponete la
vostra coscienza, quella è la vostra realtà. Non parlo di cose superficiali
come ringiovanire di 5 anni o perdere 5 chili o altro. Quello è un gioco da
bambini. Alcune di queste cose sono vere e proprie distrazioni, altre sono
distrazioni non intenzionali. È un gioco da bambini come l’alchimia, il vecchio
concetto dell’alchimia secondo cui “Io trasformerò i sassi in oro.” Sono felice
che abbiamo imparato quel trucco molto tempo fa, cioè come liberarsi di chi non
è davvero interessato a realizzarsi.
Quelli sono solo interessati a fare il gioco umano, tutto qui e in un modo
piuttosto deviato. Con queste distrazioni ci liberiamo di loro.
Passeremo
alla Coscienza Applicata, mondi del tutto nuovi.
Il secondo
punto è molto importante e tu potresti aver bisogno di aiuto con lo spelling.
(Linda lo deride) Forse una nuova pagina.
LINDA: Ci sto
lavorando. Ci sto lavorando.
ADAMUS: Non
darti da fare, Whooosh e basta!
LINDA:
Continua a fare questa cosa strana.
ADAMUS: Whoooosh!
LINDA:
(sussurra) Arrivo. Arrivo (corre da John
Kuderka per un aiuto tecnico)
ADAMUS: Il
prossimo. È molto logico: un vulcaniano aiuterà l’altro vulcaniano. (risate e
il pubblico dice “Ohhh!”)
Va bene, ve
lo rivelo. Vi rivelo qualcosa che non ho mai detto che è molto personale. Quei
due si sono conosciuti, come dite voi su un altro pianeta, in un altro luogo,
un luogo alieno; erano compagni, buoni amici. Su questo pianeta sono
relativamente e cercano ancora di capire le cose. Ecco il perché del loro
legame; è una specie di legame alla Spock o da spettri. (Adamus ridacchia) Ho
ragione o no? (qualcuno risponde) “Grazie,” dice sua moglie (si riferisce alla
moglie di John; risate) Sì! (Adamus ridacchia) Abbassiamo un po’ la
temperatura. Va bene. Oggi giochiamo alle temperature.
~ E
Ok, hai
dovuto chiedergli come si scrive la prossima parola? (qualcuno dice “Non la
conosciamo ancora”) Oh, non conosciamo la prossima parola. La prossima è una
parola molto importante. Ne abbiamo parlato nel Keahak e diventerà una parte
sempre più importante del vostro vocabolario e nella vita vi permetterà di
avere la ricchezza e la gioia. “E.” E.
LINDA: Pfft!
ADAMUS: E.
(Adamus ridacchia) È una E. (Linda la scrive sulla lavagna)
“E” sarà
molto importante in ciò che faremo. perché vi renderete conto che il vostro
corpo può provare dolore e no. Potete
fare altre esperienze stupende. Non siete più solo una cosa. Potete essere
logici e assolutamente sensuali.
Potete essere preda della paura magnetica
e sedervi in riva a un lago a osservare le farfalle e a cantare canzoni e a
godervi una bottiglia di vino.
Ora, gli
umani sono… ti stai annoiando?
LINDA: Appena
appena.
ADAMUS: Bene,
bene. (Adamus ridacchia) Gli umani…
LINDA: Cosa
ne dici di irritata?
ADAMUS: Sì.
Gli umani e sapete, è proprio una cosa da umani. Gli umani sono singolari. Tu
sei irritata e cos’altro? Sei
affascinata. Lo vedo. Lo vedo proprio. Si. Sei irritata e totalmente innamorata di Spock. (Adamus ridacchia)
“E.” Oh! È
molto semplice ma se andate fuori e cercate di spiegarlo agli altri, vi
guardano in un certo modo. Voi vivete la vita “e” e ciò significa che potete
avere una brutta giornata e anche una
bella giornata. Non ha senso. Non è logico.
LINDA: In
realtà lo è.
ADAMUS: Lo è!
(Adamus ridacchia) Non ha alcun senso ma è assolutamente naturale. Non è una
cosa divertente?
Sapete, gli
umani entrano in questa cosa molto unica e si sentono sempre più limitati. In
realtà lavorano per essere più configurati nella mente e nel corpo e nelle
azioni che fanno e nei pensieri che hanno. Ohhh! Voi vi esaurite perché nella
vostra vita cercate di controllare i pensieri e il vostro corpo. Voi sapete
esattamente di cosa sto parlando. Voi cercate di controllare tutto. Vi siete
configurati. È una bella parola per dire ipnotizzati e controllati. Voi vi
controllate. Siete diventati molto calcolati e tutto ciò spreme fuori la vita
dalla vita.
Ancora
peggio, toglie la coscienza alla coscienza. Cosa c’è e cosa manca nello stesso
momento? La coscienza. La vita stessa. È qui. È tutta qui. Non andiamo da
nessuna parte. Non andiamo da nessuna parte. Ci rendiamo solo conto che è qui e che non è qui e il Maestro lo sa. Ah
ha, ha!
Il Maestro
non ottiene di colpo la realizzazione che mette fine alla sua stupidità, alla
sua innocenza e alla sua vulnerabilità. Il Maestro non ha la realizzazione che
gli fornisce tutta l’intelligenza del mondo. No. No. Lui diventerà “e.” È
intelligente e stupido. È vulnerabile
e molto aperto. “E.”
L’umano
tipico pensa in modo molto, molto lineare. Aggiunge un po’ di sale e di pepe,
un po’ di dualità alla sua linearità e alla sua concentrazione, quanto basta
per evitare che diventi mortalmente noiosa. Ci inserisce un po’ di dualità – un
po’ di luce, un po’ di oscurità, un po’ di piacere, un po’ di dolore, un po’ di
bene, un po’ di male.
Ecco, dopo la
singolarità il livello di coscienza successivo è un pochino di dualità. Gli
umani non vanno oltre. Oltre la dualità non c’è niente. La maggioranza delle
persone pensa che non ci sia niente oltre in nero e il bianco, l’alto e il
basso. È così.
Vi rendete
conto che probabilmente questi sono i limiti estremi della coscienza?
LINDA: Ohhh!
ADAMUS: I
limiti estremi! Oh no! (risata)
LINDA: Ohh!
Wow!
ADAMUS: Sono
i limiti estremi della coscienza ma noi passeremo nella Zona del Crepuscolo.
LINDA: Ohhh!
ADAMUS: L’ho
fatto per lei.
LINDA: Oh,
canti la mia canzone. Vuoi fare sesso? (molte risate)
ADAMUS: La
maggioranza degli umani… sì... (ripete la dimostrazione del sesso vulcaniano
con un mezzo sorriso irrequieto; altre risate) Ohh! (Adamus ride) Ecco…
LINDA:
Svergognato.
ADAMUS: Ora
potete immaginare o sentire per un attimo non solo la vostra unicità e non solo
la dualità, ma la vera e, e, e, e.
“Cosa c’è
oltre la dualità?” ci si chiede “Cosa c’è oltre il buio e la luce?”
Miei cari
amici, ci sono mondi interi. Oltre, ci sono i mondi. La dualità è solo una
specie di codice di programma di base di questa realtà. Esistono altre realtà
che non hanno bisogno di un codice né di un programma.
La cosa bella
è che potete farne esperienza qui e
contemporaneamente essere singoli.
Immaginate
per un attimo tutti questi attributi. “E” – la capacità meravigliosa di essere
innocenti, ingenui, quasi stupidi e
sapere tutto. Stupendo. Stupendo. Ecco dove andremo – “e.”
Noi in realtà
non andiamo verso l’illuminazione. Anche quello sarebbe molto singolare. No. Si
tratta dell’“e.” E. Voi potete essere un umano e un Maestro assoluto.
È bello,
perché di colpo vi rendete conto che mettere in scena voi stessi non è più
limitato alla vostra recita. È la “e”.
All’inizio vi
sentirete a disagio. Alcuni di voi del Keahak ne hanno avuto un assaggio. All’inizio sarà un po’ scomodo
perché la mente non è abituata. La mente dice, “Segui quel sentiero. Fai questa
cosa,” o “Vai a dormire,” ma non è abituata a essere “multi”. Non è abituata
alla “e.”
Cosa fate
quando vi sentite a disagio? “Oh sì e
sono a disagio e me ne
rendo conto. Accidenti è proprio dura per il mio corpo e non lo è.
Heh. Non ho un corpo e ho un corpo di
luce.”
Qualcuno
potrebbe dire che in fondo è una specie di schizofrenia. (risata) A proposito,
non raccontatelo al vostro terapista (altre risate). Non una sola parola. Che
resti tra noi.
Sembra un po’
frammentato, ma non lo è. Non lo è affatto. Di colpo vi rendere conto che prima
di tutto c’era una ragione per creare gli aspetti – non per allontanarli, ma
per crearli – e potete iniziare a vivere in questo bel modo di essere una bella
combinazione multidimensionale, ricca di aspetti e logica. Non siete più
limitati solo a quello. Voglio dire non è sbagliato, sapete, a me piace la
vostra maglietta ed è multi-voi.
Multi-voi.
Ciò fa
affiorare una domanda molto interessante. Voi dite, “Beh, cos’è la verità?
Cos’è la realtà?”E la verità non esiste. Non c’è nessuna verità.
Smettetela di cercare la verità. Mi dispiace. La verità non esiste perché tutto
diventa la verità.
Nel punto più
profondo dell’universo, nascosta da qualche parte non esiste un’unica verità.
Non c’è. La verità è tutte le verità.
Se volete
dire, “Dove trovo la mia base, il mio equilibrio? È così caotico, ogni tanto
devo trovare un posto comodo.” Io Esisto. Eccolo. Eccolo. E il resto è “e.”
Noi faremo
esperienza dell’“e.” Sarà davvero molto scomodo e probabilmente vi arrabbierete
con me come a volte succede perché direte, “Non mi ero reso conto che sarei
impazzito tanto.” Ve lo dico fin d’ora. Sarà un po’ folle e divertente e
per molti versi sarà diverso. E voi al supermercato potete comportarvi come una persona normale e
nessuno vi disturberà. Probabilmente non vi vedranno nemmeno.
Vi rendete
conto che potete essere solo umano, che potete continuare a recitare l’umano e
nello stesso tempo potete camminare tra la verdura e la frutta ed esse vi
parlano. Oh, lo fanno già ma quello è un problema diverso. (qualcuno ride)
Andate al supermercato e avete fame. Voi sarete… al supermercato ho visto
alcuni di voi mangiare; non parlo di assaggiare, ma di arraffare il cibo e
mangiarlo. Potete attraversare il supermercato
– vi ho visto – potete farlo e potete mangiare solo a livello energetico
e nello stesso momento avere fame.
Voi dite,
“No, se ho fame devo soddisfarla, devo mangiare.” No, no. Potete fare entrambe
le cose. Sapete, mangiare e avere fame e provate ancora quella sensazione
sensuale. Va bene, sto divagando. “E.”
~
Sincronico
Il terzo
elemento molto importante nel nostro lavoro – noo, nella nostra gioia – è che
lo faremo insieme. Noi abbiamo la coscienza, abbiamo la “e” ed ecco un elemento
molto importante che è la sincronicità o il sincronizzare tutto insieme. Il
riunire tutto.
Ecco una
bella analogia, una bella metafora: la maggior parte di voi ha un computer
portatile e un computer fisso e un cellulare e un tablet e altri apparecchi
diversi – e altre attrezzature – come il GPS e gli orologi e i nuovi orologi.
Voi avete tutti questi apparecchi. La maledizione è che non sono tutti in fase.
Non sono sincronizzati. È una grande frustrazione doverli sincronizzare tutti…
(fa una pausa e fa una faccia divertita per ciò che ha scritto Linda)
LINDA: Hai
detto sincronico. (fa lo spelling di
“Sincronico”) Non è neppure una parola. Forse lo è. N-i-c-o? Va bene,
come vuoi.
ADAMUS: Sì.
Allora Spock non è sempre così logico. (Adamus ridacchia)
Ecco, amici
miei, sincronico.
Torniamo
all’analogia di tutti i vostri apparecchi che non sono sincronizzati. Voi ve la
prendete con loro, ve la prendete con chi li ha prodotti e con chi ha fatto il
software, tipo, “Gesù, non potreste…” Ci risiamo con Gesù. “Qualcuno può…”
Perché usano Gesù così? (risata) Gesù! Ora è quasi una parola bestemmia.
Jeez-... e poi si mascherano per venire ai nostri Shoud come Gesù e Maria
Maddalena. Jeez.
LINDA: Il
Maestro ogni mese.
ADAMUS:
Essere sincronico, riunire tutto. Un sinonimo potrebbe essere integrazione.
L’integrazione, ma preferisco
sincronico.
C’è questa
situazione con i vostri apparecchi mobili. Sono tutti fuori sincrono. I
calendari non corrispondono e così i vostri contatti, il database e tutto il
resto. Non è un vero indicatore per gli umani? È davvero la correzione più
facile del mondo. Mi sorprende che ne facciano un dramma quando potrebbero solo
– snap! – risolverla così e invece hanno tutti quei programmi che voi
dovete comprare…li comprate e sincronizzate gli apparecchi per sincronizzarli
con un altro apparecchio che non si sincronizza molto bene con gli altri. A
quel punto chiamate l’assistenza clienti e vi dicono,”Sì, lei ha comprato il
nostro apparecchio per sincronizzare, ma ora deve liberarsi di tutti gli altri
apparecchi,” e voi rispondete, “Ma io non ho altri apparecchi!” Essi vi
rispondono, “Allora è sincronizzato”
(risata) Wow.
“Sì, ma non
ho altri apparecchi.” “Allora cos’è più importante, tutta la merda che vi
portate dietro o essere sincronizzati?”
“In sincronia
con niente,” dite voi. “Non ho più… cos’altro ho da sincronizzare?” “Ah, allora
abbiamo risolto il suo problema.” Sì. (qualche risata)
E voi potete
avere i vostri apparecchi. Potete avere la vostra merda, davvero nella
realizzazione. Potete
avere la vostra merda e può essere tutta in sincrono o fuori sincrono. Non
importa. È dove ponete la vostra coscienza.
Niente di ciò
lo definite eterno o sistemato, perché un giorno potete essere in sincrono o
fuori sincrono. Immaginate di essere una tale Maestro che non v’importa se
siete fuori sincrono. Non v’importa se avete tutti quei frammenti e gli aspetti
e il Sè non realizzato e tutto il resto. “Wow. Oggi è quasi divertente recitare
fuori sincrono,” perché sapete che non appena applicate la vostra coscienza –
la Coscienza Applicata – dite solo, “Oh sì, ora rientro – whoo, ahh –
nell’integrazione.” Essere in sincrono. Quello è il divertente.
Se siete
sempre in sincrono, non è poi così divertente. Proprio così. È quasi noioso.
Dio, tutto funziona bene. (qualcuno ridacchia) Sai, è tutto solo, “La mattina
mi sveglio e sono sano e poi arriva il denaro e tutti mi amano e non c’è
traffico e wow, ho il peso perfetto e da
anni non invecchio. Sono molto stanco della vita su questo pianeta.” (il pubblico
sogghigna)
LINDA: Sembra
vulcaniano.
ADAMUS:
“Vorrei che una macchina m’investisse, ma sono così perfetto che non accadrà.
(risata) Starò qui per altri 500 anni. Sai, mi aggiungo agli altri vampiri.”
(Adamus ridacchia) Questo tipo di noia.
In questo “e”
di maestria, immaginate che un giorno potete essere fuori sincrono. “Oh merda!
È divertente. La mia casa è bruciata. Non m’importa, perché ne costruirò una
più grande. Anche di quello non m’importa.” Ecco la maestria incarnata. La
gente ha emozioni. L’ho già detto nei gruppi
– i Maestri sono dei figli di puttana. Sono intolleranti. Non tollerano
le stronzate ma un attimo dopo le tollerano.
E.
Riuscite a
immaginare di aggredire davvero qualcuno? (si rivolge al pubblico con rabbia)
Non lo fate perché vi limitate. “Non posso farlo. Non va bene.” Eh, ogni tanto
è divertente. “Oooohhhh!” voi pensate, “Fino a che punto? Posso
ucciderlo?” (qualcuno ridacchia) Prima chiedeteglielo. Non fatelo e basta.
(altri ridono)
La capacità
di essere “e,” di essere tutte queste cose e dovunque vogliate applicarle nella
vostra coscienza non resterà mai bloccata. Neppure nella loro perfezione.
Fidatevi di me, è noiosissimo. Divertitevi, piuttosto.
A quel punto
iniziate a scivolare avanti e indietro nel tempo. Iniziate ad attraversare le
dimensioni. Iniziate a fare esperienza dell’ “e,” la Coscienza Applicata. Poi
iniziate a imparare –la parola giusta ancora non esiste, la creerò – iniziate a
riuscire a dividere la coscienza. In questo momento voi pensate, “Ok,
porrò la mia coscienza nell’essere
sincronizzato e poi qui.” Di colpo siete entrambe le cose in contemporanea. Poi
superate la sincronizzazione e la cosa continua e continua e continua nella
capacità di essere multi-cosciente, multi-consapevole. È stupendo, è davvero
stupendo.
Ah! Facciamo
un respiro profondo.
Ci arrivate
naturalmente. Non ci lavorate sopra. Non c’è alcun lavoro da fare se non
‘permetterlo’. É l’unico lavoro che
dovete fare. Permettere non è un lavoro, ma alla maggioranza delle persone
sembra che lo sia perché, sapete, non vogliono neppure permettere. Vogliono
solo procedere così, “Oh, vediamo cosa accade oggi.” È come, beh, la mattina
quando vi svegliate potete prendervi un attimo per dire – “Io Esisto?” e poi dite un’altra frase, “Io permetto?”
Essi non vogliono farlo. (qualcuno alza la mano)
Una domanda.
Arriva il microfono e comunque prendi questo (il phaser di Spock) nel caso
avessi bisogno di teletrasportarlo. (risate)
LINDA: Ok.
ADAMUS: Solo
nel caso.
SHAUMBRA 5
(uomo): Arrivi al punto in cui ti sincronizzi e poi vuoi solo de-sincronizzarti
perché è molto noioso?
ADAMUS: Fai
entrambe le cose insieme. Riesci ad immaginarlo? Puoi essere sincronizzato e
non sincronizzato nello stesso momento? Perché no?
SHAUMBRA 5:
Sì, perché no?
ADAMUS:
Perché no? Quella è la domanda. Non esiste una legge fisica che lo impedisca.
Proprio nessuna. Non esiste una legge emotiva o della mente che possa
impedirlo. Nessuno ci aveva mai pensato prima.
SHAUMBRA 5:
Sì, diventa proprio noioso e poi ti rendi conto di quanto ti piace. Del tipo,
“Oh mio dio mi piace, mi piace proprio.”
ADAMUS: Oh
sì, esatto.
SHAUMBRA 5:
Sì, certo…è molto fico.
ADAMUS: Sì.
Gli umani non vivono bene senza il dramma. Si annoiano.
SHAUMBRA 5:
Sì.
ADAMUS:
Quindi rovinano tutto di proposito, così poi possono ricostruirlo.
LINDA: Cosa?!
ADAMUS: Sì,
lo fanno e anche di continuo. Non c’è niente di sbagliato nel farlo finché non
vi stancate di ripetere sempre la stessa cosa – il dramma, il dramma, il
dramma, il dramma. Nella maestria, invece, è un po’ come, “Avrò un po’ di
dramma e un po’ di non dramma. Sarà solo…” È la “e”.
Quando siete
così liberi potete scegliere tutto ciò che volete. applicarci la vostra
coscienza ed essere in luoghi multipli nello stesso momento, ah! Amici miei,
quella è la maestria. La maestria incarnata.
Potreste dire
che queste sono le grandi categorie di ciò che faremo, di cui faremo esperienza
e che sentiremo. Se volete sapere, “Dovrei restare nel Crimson Circle?” vi ho
appena fornito la linea generale e se non fa per voi, va bene lo stesso. Va
molto, molto bene.
Il
Keahak
Vorrei
inserire una nota sul Keahak. Cauldre e Linda ne hanno parlato prima.
Il Keahak è
la Coscienza Applicata. Al gruppo del Keahak ho chiesto che sia ancora il
nostro “spirito in movimento” ma ci riuniremo due volte al mese per le
esperienze e per chiacchierare – non si
chiacchiera, sono solo io che parlo – per fare le esperienze e
immergersi sempre più in profondità nelle cose di cui ho appena parlato.
Il Keahak vi
offre la possibilità di prendervi un impegno per lavorare insieme per un anno, voi
e io su base personale. Sì, noi ci riuniamo ma quella è solo la punta
dell’iceberg. Quando fate parte del
Keahak, significa che siete disposti ad avermi intorno ogni giorno. Sembra
bello fino al secondo giorno (risata), perché di certo io provoco qualcuno.
LINDA:
Davvero?
ADAMUS:
Irrito qualcuno.
LINDA: Wow.
ADAMUS: É un
ripetere costante, “Molla. Smettila di lavorarci sopra. Smettila di sforzarti.
Smettila…” Se provi dolore c’è resistenza. C’è una ragione. Stai resistendo a
qualcosa. A questo punto stai zitto, fai un respiro profondo e permetti. Molto
semplice.
Ecco il mio
lavoro – io sono il Semplificatore. Io sono il capo Semplificatore e lavoro con
voi perché così vi distraggo. Voi complicate molto le cose molto e portate
dentro molto caos che vi travolgerà e io arriverò con il mio bastone da
Semplificatore – ha un aspetto simile a questo (il bastoncino che usa
Einat per far suonare le campane) ma più lungo – e io vi aiuterò a
semplificare. Vi dirò, “Tu semplifica o riceverai uno di questi.” Mm. Ecco …
LINDA:
Interessante.
ADAMUS:
Interessante. Sì. Ecco il mio Semplificatore. Posso tenerlo per sempre? (si
rivolge a Einat) Grazie.
Miei cari
amici, ecco dove andiamo con il Keahak. Vi dico che non dovete aggregarvi al
Keahak per essere un bravo Shaumbra. Proprio no. Anzi, voglio che vi chiediate
se dovreste farne parte solo perché ne parliamo qui. Dev’essere giusto per voi.
Voglio che lo sentiate dentro di voi.
Vorrei… posso
teletrasportarti fuori per un attimo? (Linda sospira pesantemente e si dirige
verso l’altra parte della stanza) In realtà vorrei scoraggiarvi dall’unirvi di
colpo al gruppo del Keahak perché è molto, molto intenso e costa molto denaro
ed è un grande impegno. Per favore, non saltateci dentro a piedi pari e la
prima ragione per cui vi scoraggio di entrarci prima d’invitarvi a farlo è che
se ci saltate dentro – “Ohhh! Ecco, spenderò tutti i miei soldi e
sistemerò la mia vita” – no, no, no, no, no. Non è così. Se lo fate per
queste ragioni vi farete del gran male. Sarà dura. Sarà un anno molto duro per
voi.
Se lo fate
perché sentite che siete disposti ad affrontare un rinnovamento importante, un
cambiamento che a volte sarà molto impegnativo e poi io arriverò a cercare di
semplificare tutto per voi, allora prendetelo in considerazione. Sentitelo
dentro di voi, sentitelo molto profondamente dentro di voi.
È un bel
viaggio di un anno con molti altri provenienti da tutto il mondo ma a volte –
non durante le nostre sessioni ma in altri momenti potrebbe essere molto… come
diresti tu, cara Linda? –abbastanza travolgente. Si. È un bel modo di dirlo.
Grazie.
Va bene, il
prossimo punto. Prima o poi faremo una merabh. (Linda si muove verso qualcosa
che ha portato per Adamus) Cerca di corrompermi con i biscotti.
Mi rendo
conto che il tempo vola e anche no. Sì, riusciremo a fare tutto. Sì. Che
ci vogliono 10 minuti, 20 minuti o 30 minuti non importa.
I Mondi
Intorno a Voi
Il prossimo
punto. Intorno a voi proprio ora ci sono i mondi. Intorno a voi ci sono i
mondi. Ecco perché vi chiedo: cosa c’è e cosa manca? Intorno a voi ci sono
mondi, mondi magnifici – non solo farfalle e fate e cose del
genere – ma mondi di esperienze sensuali e creative e sono tutti
intorno a cui. Non sono là. Sono qua. Ci sono i vostri mondi multipli, ma ce ne
sono anche altri impossibili da descrivere con parole umane o per la mente
umana.
Eppure voi
non li vedete. Voi dite, “Ma dove sono? Io non vedo nulla. Non sento nulla. “
Cercate di capire che intorno a voi ci sono dei mondi e in fondo si tratta solo
di permettervelo e di entrare in quelle coscienze e a volte vi sembrerà
d’impazzire. Probabilmente è un buon segno, perché così farete a pezzi molti
dei vecchi limiti e dei vecchi confini. Ci sono moltissimi mondi e voi provate
un forte desiderio verso di loro. Io lo so. Voi provate un grande desiderio
di…ve lo dico Così.
È un po’ come
vivere in una caverna aspettandosi di vedere l’alba, ma non succede. Voi potete
pensare all’alba e anche al tramonto. Potete pensare alle nuvole e alla
tempesta. Potete pensare al vento ma finché continuate a vivere in una caverna,
rimarrà solo un pensiero.
Esiste un
sapere interiore sotterraneo secondo cui fuori dalla caverna c’è qualcosa; è
una sensazione, un desiderio profondo ma finché non uscite dalla caverna non
potrete fare esperienza dell’alba. È ovvio. È
semplice.
Qualcuno
potrebbe dire, “Ok, va bene, usciamo dalla caverna,” ma io voglio che
consideriate ciò che c’è alla porta della caverna. Gesù, tanto per cominciare
ed è incazzato. (risata) Non parlo di quel Gesù, il vostro Gesù e il Gesù della
vecchia coscienza di massa. Poi ci sono le tigri e i dinosauri e le persone che
vi hanno ferito e poi ci sono le trappole esplosive e anche l’inaspettato e poi
ci sono i serpenti e gli insetti. Inoltre ci sono tutti i vostri sogni orribili
e tutte le vostre brutte esperienze e sono tutte lì, fuori dalla porta.
Qualcuno
dice, “Accidenti, usciamo dalla caverna e vediamo l’alba,” ma siete nella
caverna per una ragione nella caverna non c’è una porta, voi lo sapete ma ci
sono molti ostacoli e quindi restate
nella caverna e parlate dell’alba, cercate di sentirla dentro di voi ma dopo un
po’ quelle sensazioni se ne vanno e arriva l’intorpidimento.
A quel punto
cercate di migliorare la caverna. Dipingete un po’ le pareti, scopate un po’
per terra e cercate di scavare più in profondità per renderla più spaziosa. Poi
continuate a chiedermi perché avete perso la passione di vivere e dite, “Beh,
non lo capirò mai,” e continuate a scavare e a pulire e a sistemare la caverna
finché quasi vi dimenticate dell’alba.
L’alba
esiste. Noi usciremo dalla caverna e incontreremo Gesù e i vostri demoni e i
vostri sogni orribili e tutte le persone che vi hanno ferito e voi sentirete
tutto. Sentirete tutta la paura, tutto il terrore. Ciò farà affiorare tutto e
noi lo attraverseremo perché sarà “e”.
E. “E io vedrò l’alba. Ci rivediamo tutti nella caverna. A proposito,
non c’è nessuna porta. Non c’è nessuna porta.”
Pfuuuuiiiii! Tutti resteranno lì in piedi dicendo, “No, lui è
pazzo. Lei è pazza.” Nossignori, essi
vedranno l’alba.
Proprio ora
intorno a voi ci sono dei mondi ma quando vivete nella caverna e avete paura di
uscirne, quando avete paura d’impazzire, quando temete le vostre fobie o le
vostre dipendenze e avete paura di voi potete restare lì sulla soglia,
all’entrata della caverna; restate lì in piedi senza mai superarla.
Io vi provocherò
e arriverò e farò tutto ciò che posso e farò tutto ciò che serve per farvi
dire, “Non importa più. Non importa se impazzisco. Non importa se il mio corpo
va all’inferno. Non importa se perdo. Non m’importa, perché tutto ciò è un solo
grande ‘e’.’” è tutto ciò che è. Un grande, enorme “e.” Le paure, le fobie, le
gioie, le cose sensuali ed è l’illuminazione e la stupidità. È l’
“e.” È tutto questo – vivere in una caverna e vivere fuori dalla caverna. Amici
miei, questa è la realizzazione.
Fate un’enorme
respiro profondo. Ohh! Mmm, mm, mm. Riesco a sentire che andiamo da qualche
parte. Hm. Bene.
Ora con
questo bell’accompagnamento musicale, beh, è quasi solo musica e poche parole.
In questa bellezza facciamo una merabh o come preferite chiamarla voi. Facciamo
una merabh.
Facciamo un
bel respiro profondo e prepariamoci. Abbassate le luce e tutti voi che ci
guardate online, per favore unitevi a noi per questa merabh. Anche voi siete
qui. Siete proprio qui con noi a Louisville, Colorado.
EDITH: Posso
fare una domandina?
ADAMUS: Vuoi
interrompere questo bel momento con una domanda di cui conosci già la risposta?
EDITH: Sì.
ADAMUS: Vai
avanti. Il microfono.
EDITH: Mi
chiedevo…
ADAMUS: Il
microfono, dobbiamo avere un microfono. Si. Dovete riaccendere le luci. Qui in
alto cambieremo tutto.
EDITH: Qual è
la differenza tra …
ADAMUS: Ti
spiace alzarti?
EDITH: No.
ADAMUS: Bene.
EDITH: Qual è
la differenza tra “e” e un’illusione?
ADAMUS: Ahh!
È una bella domanda. “E” è un’illusione; qual è la differenza? Lo chiedo a te.
EDITH: L’ho
chiesto prima io. (risata)
ADAMUS: Io
l’ho chiesto per secondo, terzo, quarto, quinto, sesto, settimo, ottavo, nono,
decimo e tutto il resto. Prendo tutti gli altri numeri. Allora…
EDITH:
Nessuna.
ADAMUS:
Nessuna. Nessuna. Non esiste la verità, amici miei, non come vi piacerebbe
pensare. Non esiste un’unica verità e se esiste una verità è proprio l’ “e.” É
tutto vero. Non c’è differenza tra l’illusione e la realtà; dipende solo da
quanto fa male quando ci sbatti contro.
LINDA:
Ooouuh.
ADAMUS: È
molto letterale perché è un’illusione. Questo muro è un’illusione assoluta, ma
voi ci sbattete contro – o contro questa dimensione – e fa male ma poi guarite
o altro. Altre illusioni non sono così fisiche, ma non per questo non sono
illusioni. Esiste l’ unicità che dice, “Se è solido, è reale. Se non lo è, non
esiste.” La mia risposta, soprattutto dai giorni in cui scrivevo…e l’amore? Non
ha massa, non potete versarlo in un bicchiere ma fa più male che correre a
testa bassa contro un muro. Ah, sì. È un
bel pensiero, vero? (alcuni ridono)
Cos’è reale?
Cos’è un’illusione? “E.” Sono tutte reali e sono tutte illusioni. Nessuna di
esse è reale e nessuna di esse è falsa. È di nuovo la proposizione “e”. Vi
renderete conto che la recita di Edith è un’illusione. È una recita
interessante e c’è molto altro.
Edith non diventa di più; è Edith e i vostri altri mondi.
Sì. Ti piacerebbe andarci?
EDITH: Non
posso risponderti.
ADAMUS: Non
puoi rispondere. È meglio che dire, “Non lo so.” (Adamus ridacchia)
EDITH: Allora
non devo andare in bagno?
ADAMUS: Non
posso… vai in bagno. Ti ci porterò io.
EDITH: No.
ADAMUS: Per
favore.
EDITH: No.
ADAMUS: È
passato molto tempo da quando ho portato una signora in bagno. (Adamus
ridacchia) Io ci vado se ci vai tu.
EDITH: No.
ADAMUS: Io ci
vado se ci vai tu. Ti vai per prima, io ti seguo.
EDITH:
Perché?
ADAMUS:
Perché tu devi andarci. Non voglio metterti in imbarazzo di fronte a tutti.
EDITH: Non
devo andare in bagno. No, non olgio farlo.
ADAMUS: Oh,
lei non vuole andarci – ora non deve andarci. “E.” Ci vai, non ci
vai – e – tutto nello stesso momento. Riesci a …
Edith? Ok, abbassiamo le luci. (Adamus ridacchia)
La
Merabh Sensuale
Ok, un
respiro profondo. Un respiro profondo, profondo.
Prima che
inizi la musica voglio farvi una domanda e ho abbassato le luci così voi non vi
sentite in imbarazzo e neppure io. Quand’è stata l’ultima volta che avete avuto
un’esperienza sensuale bella, molto bella? Quando? (qualcuno dice, “qualche
momento fa”; Adamus ridacchia) Quello in fondo alla stanza senza i pantaloni
dice “Qualche momento fa.” (risata)
SART: Può
accadere in questa vita?
ADAMUS: Sì,
in questa vita. Lasciatemi tornare al punto. Va bene. Qualche altro commento
dal pubblico? Qualcuno ha bisogno di andare in bagno o, sapete… ok.
Ora facciamo
un bel respiro profondo ed entriamo nel momento.
L’esperienza
sensuale. Oh. Sapete, nella vostra vita è come una specie di ondata enorme,
qualcosa di enormemente travolgente, è come un enorme ebbrezza dell’esperienza
sensuale. È il tipo di esperienza sensuale che potete sentire in tutto il
vostro corpo. Calma la mente e la mente si sente in armonia. È il vero crescere
dell’esperienza sensuale. Mi spingo a dire che o è passato molto tempo o non
accade abbastanza spesso.
(parte la
musica)
A volte vi
sentite addirittura in colpa quando la vivete perché, beh dovete restare
configurati. Mi piace questa parola. Dovete essere configurati. Un’enorme
esperienza sensuale che vi ricopre potrebbe anche essere sensuale, certo. Penso
che qualcuno potrebbe chiedervi, io potrei chiedervi: quand’è stata l’ultima
volta che qualcuno di voi ha avuto un bell’orgasmo fisico?
GERHARD: Ieri
notte. (Adamus, ride, dal pubblico qualche risata nervosa)
ADAMUS: Ok,
ferma la musica, accendi le luci e parliamone. (risata) Scherzo. Va bene e
prima di allora, amico mio?
GERHARD: La
notte prima. (altre risate)
ADAMUS: E
prima ancora?
GERHARD: Non
mi ricordo.
ADAMUS: Lei
sorride. Lei sorride. Bene, buon per voi.
EINAT: Questo
è strano. (Adamus ridacchia)
ADAMUS: Buon
per voi.
Non abbastanza
spesso, direi, che sia ieri notte o quando preferite, direi non abbastanza
spesso. Per proseguire su questa linea, quando è stata l’ultima volta che avete
avuto un bell’orgasmo mentale? Cosa, scoprite solo ora che potete avere un
orgasmo mentale? Ma come, nessuno ve ne ha parlato? Sì, l’orgasmo mentale.
Non accade quando mettete tutto insieme
e riuscite a dare un senso al tutto. Accade quando non importa. Quello è un
bell’orgasmo mentale sensuale. Vi sentite talmente a vostro agio che potete dire,
“Non importa. Non ho bisogno di continuare a configurarmi. Posso mollare.”
Vi rendete
conto che sollievo per la vostra mente – per la vostra povera mente – quando
dite,“Non devo capire tutto ciò. Non ci riuscirò mai. Non rientra nell’accordo.
Non fa parte del contratto. Non devo capirlo.” E non avrà mai una logica. Non
avrà mai un senso, proprio mai.
Tutti i
Maestri I’hanno scoperto. Oh, hanno lavorato sodo – i filosofi – per cercare di
dare un senso a questa cosa e non ne ha. Quando potete “e” tutto questo –
diventerà un verbo – quando riuscite a “e” ciò, non deve avere senso. Non
importa neppure.
É allora che
iniziate ad avere gli orgasmi mentali. L’orgasmo è un rilascio, è una
liberazione dalla configurazione, è un
liberarsi dalla norma. A volte è molto potente perché le cose sono rimaste
represse dentro. Il rilascio è enorme; come dice Linda. è enorme.
Quand’è stata
l’ultima volta che avete provato un orgasmo dello spirito? A me piace osservare
le vostre menti mentre giocate con il – “Come fa lo spirito ad avere un
orgasmo?” Un po’ come Spock. (Adamus
ridacchia) É talmente interno che potete raccontarlo con difficoltà, ma dentro
accade qualcosa di molto grande.
L’orgasmo
dello spirito, il rilascio, la deconfigurazione dello spirito, liberarsi da
tutta la credenza religiosa e anche dalla credenza spirituale perché sono solo
costipazioni dello spirito – le religioni, le filosofie e le credenze.
Quando è
stata l’ultima volta che avete avuto un orgasmo spirituale? Forse lungo il
percorso avete fatto l’esperienza di qualche realizzazione, intuizione, di
qualche momento “ahh”, sapete, ma non abbastanza.
Dovrebbe
accadere di continuo; l’orgasmo fisico, mentale e spirituale del Corpo di
Coscienza e intendo dire il rilascio completo, l’apertura, la liberazione, la
gioia che esce da voi.
Quand’è stata
l’ultima volta che avete sentito una di queste grandi onde sensuali di puro
sapere interiore? Non mentale, non il tentativo di capire ma il solo permettere
il sapere interiore fino al punto in cui siete quasi caduti per terra? Non
abbastanza spesso.
Voi ve lo
meritate.
Quand’è stata
l’ultima volta che un’ondata vi ha sopraffatto, una bella ondata di saggezza –
la saggezza sensuale – che è una sensazione e nient’altro? Niente parole.
Niente “Come sono brillante,” ma un’ondata di saggezza. La sensazione sensuale,
“Io So di Saperlo. Non so come diavolo faccio a saperlo. In realtà non importa.
Non devo neppure cercare di saperlo.”
Miei cari
amici, sapete, queste cose dovrebbero essere comuni, accadere di continuo e non
una volta tanto, non un orgasmo fisico ogni tre anni, non un chiedersi cos’è un
orgasmo mentale o un orgasmo spirituale; dovrebbe accadere di continuo.
Io so che
riuscite a sentirlo. So che lo desiderate. Riuscite a permettervelo?
Non ha niente
che fare con il, “Beh, sono troppo occupato” o “Mi prendo cura degli altri.”
No. Quelle sono scuse. È makyo. Sono tutte scuse per non concedervi qualcosa
che io penso voi vi meritiate.
È saggezza;
non è pensare.
È permettere
la sensualità nel vostro corpo, non confinarla o limitarla.
È un’ondata
sensuale di permettere piuttosto che restringersi e giudicarsi.
Un’ondata
sensuale di voi, sensuale ed essenziale.
Quand’è stata
l’ultima volta che avete provato una di queste ondate travolgenti che vi ha
attraversato il corpo, i pensieri, i sogni e il cuore?
Dovrebbe
essere naturale. Dovrebbe essere fluido. È ciò che potete permettervi.
La sensualità
significa consapevolezza a ogni livello. Io parlo di coscienza. La coscienza e
consapevolezza, ma la sensualità è quando applicate e fate esperienza di quella
consapevolezza.
La
sensualità… è quando fate la vera esperienza della coscienza.
Non potete
produrre un orgasmo sessuale. Non potete richiederlo nel far finta che ci sia.
Potete permetterlo. Attraverso i vostri pensieri non potete sforzarmi di
averlo, ma potete aprirvi e permetterlo, riceverlo.
Facciamolo
proprio ora.
Qui non
cerchiamo di configurare la sensualità. La permettiamo basta.
Fate un bel
respiro profondo.
Mentre la
musica suona, liberatevi.
Liberatevi.
(pausa lunga)
Riuscite a
sentire voi che comunicate con voi senza parole? Solo con la sensualità.
Prima vi ho
detto che nella coscienza, dove stiamo andando si tratta anche di comunicare.
Vi ho detto che noi comunichiamo – io parlo con voi, la cara Linda di Eesa
parla, Gerhard ed Einat comunicano attraverso la bella risonanza della musica –
ma riuscite a cogliere la reale comunicazione?
Non intendo i pensieri nella vostra testa a voi, ma da Voi a voi? Ah, è
sensuale. È molto sensuale.
Ascoltate.
Ascoltate l’espressione sensuale che avviene dentro di voi a ogni livello nell’
“e”.
(pausa lunga
)
Fate un bel
respiro profondo.
Da quanto
tempo non provate quell’ondata profondamente personale dell’esperienza
interiore sensuale nel corpo, nella mente, nello spirito e nell’Io Sono?
Probabilmente da troppo tempo.
Quando prima
vi ho chiesto come sono stati i primi due mesi di quest’anno mi spingo a dire
che probabilmente, forse, in un certo senso sono stati come l’ ultimo anno o
gli ultimi cinque anni. Non c’è stata abbastanza vera sensualità, la
sensazione, la consapevolezza ai livelli più intimi, nella creatività, della
saggezza, nell’essità.
Fate un bel
respiro profondo.
Che giornata
è stata. Che giornata è stata. Un grazie molto speciale al Maestro G e a Einat.
Alla fine di
questa giornata probabilmente vi state facendo questa domanda, quindi
risponderò; probabilmente vi state chiedendo, “Com’è Adamus quando fa l’amore?”
(Adamus si gira e si abbraccia; risate)
Detto questo,
miei cari amici, ricordatevi che tutto è bene in tutta la creazione.
Grazie.
Benedizioni a tutti voi. (il pubblico applaude)